Asia-Pacific in positivo. Nikkei 225 guadagna un netto 1,35%

di Raffaele Rovati pubblicato:
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Asia-Pacific è in positivo. Il Nikkei 225 guadagna un netto 1,35% e ritorna sopra i 49.000 punti. Dopo lo stop di giovedì in Corea del Sud il Kospi aggiorna suoi massimi.

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Dopo una seduta in recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq Composite, apprezzatosi dello 0,89% giovedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza rialzista è stata complessivamente confermata.

Secondo Wang Wentao, ministro del Commercio cinese, Washington e Pechino possono ancora trovare il modo di collaborare. Parlando dopo la chiusura del Plenum del Comitato centrale del Partito Comunista, Wang ha spiegato come il quindicesimo piano quinquennale (per il periodo 2026-2030) sarà focalizzato proprio sull'ampliamento del mercato e sulla cooperazione.

In merito alla guerra commerciale di Donald Trump, riporta la Cnbc, Wang ha precisato che le parti possono trovare il modo di affrontare i problemi "sulla base del rispetto reciproco". Usa e Cina possono ancora trovare il modo di collaborare, ha sottolineato, in vista del previsto incontro tra Trump e il presidente Xi Jinping il prossimo 30 ottobre in occasione del summit dell'Asia-Pacific Economic Cooperation (Apec) a Gyeongju, in Corea del Sud.

Il clima positivo per la regione viene intanto confermato dal progresso intorno allo 0,60% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso. Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci maggiori monete del mondo, è in crescita di circa lo 0,10% a fronte di un indebolimento superiore allo 0,20% per lo yen sul biglietto verde.

A Tokyo il Nikkei 225 guadagna un netto 1,35% tornando sopra la soglia di 49.000 punti (fa peggio l’indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,48%). Sul fronte macroeconomico, in settembre il tasso d'inflazione è cresciuto in Giappone sul 2,9% annuo dal 2,7% di agosto, confermandosi per il quarantaduesimo mese consecutivo sopra al 2% di target della Bank of Japan (BoJ).

L'inflazione core è parimenti salita sul 2,9% annuo dal 2,7% di agosto (3,1% in luglio), in linea con il consensus di Reuters. In agosto l’indice anticipatore del Giappone è salito a 107,0 punti dai 106,1 punti di luglio, sotto tuttavia ai 107,4 punti della lettura preliminare.

Tutte in positivo le piazze cinesi. A meno di mezz'ora dallo stop alle contrattazioni Shanghai Composite e Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,60% e l'1% rispettivamente, contro un progresso intorno all'1,20% per lo Shenzhen Composite.

Bene anche Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in rialzo di circa lo 0,50% (fa poco peggio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con una crescita intorno allo 0,40%).

A Seoul è di oltre il 2% la netta espansione del Kospi che dopo avere interrotto giovedì una striscia di sei sessioni consecutive da record torna ad aggiornare i suoi massimi e supera per la prima volta la soglia di 3.900 punti.

A Sydney è invece stata dello 0,15% la perdita di un S&P/ASX 200 in controtendenza. Attività manifatturiera dell'Australia in ulteriore deterioramento.

In ottobre l’indice Pmi S&P Global dell'Australia, elaborato da S&P Global, ha infatti segnato su base preliminare un declino su 49,7 punti dai 51,4 punti della lettura finale di settembre (53,0 punti in agosto). Il dato torna per la prima volta dopo 12 mesi sotto la soglia di 50 punti che separa espansione da contrazione.