Salvatore Ferragamo boom, forse il peggio è passato
pubblicato:Segnali positivi dai dati di vendita del terzo trimestre, indicazioni incoraggianti anche in ottobre

Acquisti a valanga su Salvatore Ferragamo, +13% a 7,09 euro, dopo la pubblicazione ieri pomeriggio a mercato chiuso dei dati sulle vendite nel terzo trimestre. I ricavi complessivi si sono attestati a 221 milioni di euro, esattamente come nello stesso periodo di un anno fa, anche se in progresso dell'1,7% a tassi di cambio costanti.
Il maggiore contributo è arrivato dall'area Nord America e dal canale diretto. A prima vista potrebbe sembrare un risultato senza infamia e senza lode, quindi assolutamente non in grado di giustificare il balzo del titolo. Come spiegare quindi una performance così altisonante?
Punto di svolta nel terzo trimestre?
Per capire perché il titolo ha accelerato dobbiamo analizzare la tendenza che si cela dietro i dati comunicati ieri. A fronte di un terzo trimestre sostanzialmente stabile osserviamo un consuntivo da inizio anno di 695 milioni di euro, pari a una diminuzione del 6,6% dai 744 milioni registrati nei primi nove mesi del 2024. Già da questa prima considerazione appare evidente che tra la prima metà dell'anno e i successivi tre mesi qualcosa di positivo è successo.
Il cambio di passo è ancor più evidente quando andiamo a evidenziare l'andamento degli affari nei singoli trimestri: nel primo i ricavi si erano attestati a 221 milioni di euro, in calo del 2,6% dai 227 dello stesso periodo del 2024, mentre nel secondo le cose erano andate veramente male con 253 milioni, -11,8% rispetto ai 296 del trim2 2024. In sostanza, sembra plausibile che il periodo aprile-giugno abbia marcato un punto di minimo e che il gruppo fiorentino possa finalmente imboccare la via del recupero.
Buone indicazioni dalla call
Indicazioni confortanti in tal senso dalla conferenza di presentazione dei risultati. In base a quanto riferito dagli analisti di Barclays il management ha affermato che anche dei dati di vendita di ottobre emerge un trend positivo tale da anticipare un EBIT 2025 leggermente superiore di quanto ipotizzabile pochi mesi fa. Gli esperti della banca britannica restano comunque prudenti con raccomandazione underweight confermata e prezzo obiettivo a 3,50 euro, meno della metà di quello attuale.
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