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Asia-Pacific in positivo. A Tokyo Nikkei 225 perde lo 0,17%

di FTA Online News pubblicato:
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Dopo una seduta in frenata per Wall Street (i tre principali indici newyorkesi hanno tutti perso circa l'1,60% mercoledì), la tendenza si è fatta maggiormente contrastata con la riapertura degli scambi sui mercati asiatici, virando comunque in positivo. Come ampiamente previsto la Federal Reserve (Fed) ha aumentato i tassi d'interesse Usa di "soli" 25 punti base, portandoli in un range compreso tra il 4,75% e il 5,00% (sui massimi dall'estate del 2007). Il chairman Jerome Powell ha spiegato che la Fed aveva pianificato di "continuare con i rialzi dei tassi" prima del crac di Silicon Valley Bank (Svb) ma il successivo stress nel sistema finanziario ha suggerito la possibilità di una pausa nella stretta. Tuttavia, l'inflazione ostinatamente elevata e il rafforzamento del mercato del lavoro d'inizio anno alla fine hanno convinto il Federal Open Market Committee (Fomc) che fosse necessario continuare ad aumentare il costo del denaro. Nel suo outlook trimestrale l'istituto centrale di Washington ha lasciato invariato alla media del 5,10% di dicembre l'obiettivo da raggiungere per fine 2023 sui tassi, il che lascia intendere che gran parte dei rappresentanti della Fed ritiene che rimanga un solo rialzo da realizzare quest'anno. Il clima positivo per la regione viene intanto confermato dal progresso ampiamente superiore all'1% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Bloomberg Dollar Spot Index, paniere che monitora la divisa americana nei confronti delle altre dieci principali monete, è in flessione di oltre lo 0,50% a fronte di un deciso rafforzamento per lo yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,17% (fa peggio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,29%). Sul fronte macroeconomico, il Reuters Tankan, indice che anticipa l'omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan (BoJ), è cresciuto in marzo a -3 punti da -5 punti di febbraio (-6 punti in gennaio). Si tratta in ogni caso della terza lettura consecutiva in negativo per l'indice che misura la fiducia delle aziende manifatturiere nipponiche, dopo una striscia in positivo iniziata nel febbraio 2021. In dicembre la BoJ aveva reso noto che nel quarto trimestre 2022 l'indice Tankan era sceso a 7 punti dagli 8 punti del terzo (9 punti nel periodo aprile-giugno).

Come già successo in occasione di tutti i meeting del Fomc del 2023, e in quello dello scorso febbraio, l'Hong Kong Monetary Authority (Hkma) segue la Fed e alza i tassi d'interesse nell'ex colonia britannica in Cina di 25 punti base (al 5,25%). La mossa era dovuta visto che il Base Rate di Hong Kong è fissato 50 punti base sopra al limite inferiore del range dei tassi Usa. Tutte in positivo le piazze cinesi. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano infatti lo 0,64% e lo 0,99% rispettivamente, contro il rialzo dello 0,62% dello Shenzhen Composite. Molto bene Hong Kong: a meno di un'ora dal termine delle contrattazioni l'Hang Seng segna infatti un progresso di oltre il 2% (fa anche meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con una crescita di quasi il 3%). Guadagno dello 0,31% per il Kospi di Seoul, mentre a Sydney è stata dello 0,67% la flessione di un S&P/ASX 200 comunque in controtendenza in chiusura.

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