Asia-Pacific in positivo. Nikkei 225 guadagna un netto 1,45%

di FTA Online News pubblicato:
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Dopo una chiusura d'ottava in negativo per Wall Street (peggiore dei tre principali indici newyorkesi il Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dello 0,48% lunedì), con l'inizio della nuova settimana sui mercati asiatici la tendenza ha virato in positivo in scia al recupero di Tokyo. Domenica il primo ministro del Giappone Shigeru Ishiba ha annunciato le sue dimissioni, dopo che settimana scorsa era stato ufficializzato l'accordo commerciale con Washington che prevede dazi del 15% sulle merci nipponiche (automobili comprese). Ishiba, in carica da meno di un anno, ha subìto due sconfitte elettorali nel suo mandato. L'ultima, in luglio, aveva sancito che per la prima volta dal 1955 il governo non ha il controllo di entrambi i rami del Parlamento. Sconfitte che avevano fatto aumentare le pressioni interne al Partito liberal democratico (Pld) per un passo indietro cui Ishiba finora si era opposto. Le dimissioni sono arrivate alla vigilia di una consultazione straordinaria decisa dallo stesso Pld proprio per valutare la posizione di Ishiba, la cui scelta ha quindi evitato una spaccatura nel partito. La tendenza rialzista per la regione si concretizza intanto in un progresso intorno allo 0,50% per l'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci maggiori monete del mondo, è poco mosso a fronte di una contrazione di quasi lo 0,50% per lo yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 guadagna un netto 1,45% (fa peggio l'indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dell'1,06%). Sul fronte macroeconomico, nel secondo trimestre 2025 il Pil del Sol Levante è cresciuto del 2,2% annuo, in accelerazione rispetto all'1,0% del primo (2,2% era stata anche l'espansione dell'ultimo periodo dello scorso anno) e sopra all'1,0% della lettura preliminare diffusa in agosto. Su base sequenziale l'economia nipponica segna invece un'espansione dello 0,5% contro lo 0,1% precedente (0,5% anche nel quarto trimestre 2024) e lo 0,3% del dato flash. Le spese in conto capitale delle aziende giapponesi sono salite dello 0,6% sequenziale nei tre mesi, contro lo 0,7% del primo trimestre (0,6% anche nell'ultimo periodo dello scorso anno) e sotto all'1,3% del dato flash. I consumi privati (che pesano per quasi il 60% sul Pil) sono aumentati dello 0,4% sequenziale contro la precedente lettura invariata (0,1% la crescita del quarto trimestre 2024) e sopra allo 0,2% preliminare.

In agosto le esportazioni dalla Cina, calcolate in dollari, sono cresciute del 4,4% annuo, in frenata rispetto al 7,2% precedente (5,8% il progresso di giugno) e sotto al 5,0% del consensus di Reuters. Le importazioni sono invece aumentate dell'1,3% annuo, contro il 4,1% di luglio (3,4% il declino di giugno), anche in questo caso sotto al 3,0% stimato dagli economisti. Il surplus della bilancia commerciale è quindi lievitato fino a 102,33 miliardi di dollari dai 98,24 miliardi di luglio (114,77 miliardi in giugno), contro il rialzo limitato a 99,40 miliardi atteso. Tutte in positivo le piazze cinesi. A meno di un'ora dallo stop agli scambi Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,40% e lo 0,20% rispettivamente, contro un progresso intorno allo 0,70% per lo Shenzhen Composite. Molto bene Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in crescita di circa lo 0,90% (fa poco peggio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con un progresso intorno allo 0,80%). A Seoul è di circa lo 0,30% l'espansione del Kospi, mentre a Sydney è stata dello 0,24% la contrazione registrata dall'S&P/ASX 200 in chiusura della sessione.

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