Asia-Pacific in rialzo ma a Tokyo Nikkei 225 perde lo 0,44%
pubblicato:Dopo una seduta di recupero per Wall Street (migliore dei tre principali indici newyorkesi il Nasdaq Composite, apprezzatosi dello 0,94% mercoledì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza in positivo è stata confermata, anche se si è fatta più contrastata. Dai verbali dell'incontro del Federal Open Market Committee (Fomc) di 17-18 giugno emerge quanto all'interno della Federal Reserve (Fed) non ci sia un'intesa sulla tempistica dell'allentamento monetario e alla fine a prevalere è ancora il "wait and see" (in italiano aspetta e vedi) predicato dal chairman Jerome Powell. I membri del Fomc sono apparsi divisi tra quanti affermano che il prossimo taglio dei tassi potrebbe arrivare già nel meeting di 29-30 luglio e altri che non ritengono appropriato alcun intervento prima della fine del 2025. Il clima di fatto positivo per la regione, si concretizza intanto in un rialzo intorno allo 0,50% per l'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.
Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci maggiori monete del mondo, è in declino di circa lo 0,10% a fronte di uno yen poco mosso sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,44% (fa anche peggio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,56%). Sul fronte macroeconomico, in giugno l'indice dei prezzi alla produzione è salito in Giappone del 2,9% annuo, in ulteriore frenata rispetto al 3,3% di maggio (e al 4,1% di aprile), ma in linea con il consensus. Su base sequenziale i prezzi alla produzione sono invece calati dello 0,2% contro lo 0,1% precedente (0,3% il progresso di aprile), anche in questo caso come previsto.
Tutte in positivo le piazze cinesi. A meno di un'ora dallo stop alle contrattazioni Shanghai Composite e Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,60% entrambi, contro un rialzo intorno allo 0,20% per lo Shenzhen Composite. Bene anche Hong Kong: l'Hang Seng è infatti crescita di circa lo 0,50% (fa anche meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, con un progresso intorno allo 0,80%). A Sydney è stata dello 0,59% l'espansione registrata dall'S&P/ASX 200 in chiusura della sessione, mentre a Seoul è ampiamente superiore all'1% l'apprezzamento del Kospi. Bank of Korea (BoK, la Banca centrale di Seoul) ha lasciatp invariato il costo del denaro sul 2,75% raggiunto a fine maggio con un taglio di 25 punti base che aveva fatto seguito a quello di pari ammontare di febbraio. La decisione è stata unanime ed era stata prevista da tutti i 29 economisti che componevano il consensus del Wall Street Journal, considerando la tenuta delle esportazioni e lo stimolo fiscale recentemente approvato. In ogni caso le aspettative prevalenti sono per almeno un altro taglio dei tassi entro la fine del 2025 e forse altri nel 2026.
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