Banche e finanza, scossoni a Wall Street con l'avvio delle trimestrali
pubblicato:Pubblicati i dati di big come JP Morgan, Citigroup, Wells Fargo e BlackRock: ecco come è andata e come sta reagendo il mercato

Seduta angolare per Wall Street con l’avvio della stagione delle trimestrali e la pubblicazione dei risultati dei protagonisti finanziari di New York, da JP Morgan a Citigroup, da Wells Fargo a BlackRock, fino a big come The Bank of New York Mellon e State Street.
I dati giungono sul mercato in una giornata che registra l’apertura di Washington alle vendite di chip Nvidia in Cina e i dati dell’inflazione CPI di giugno che crescono leggermente, ma si mantengono negli intorni delle stime degli analisti.
JP Morgan, dati in calo (per il venir meno di poste straordinarie), ma oltre le attese
I risultati della maggiore banca di Wall Street, fra quelle che oggi diffondono i propri dati finanziari sono in realtà in calo: JP Morgan Chase ha chiuso il secondo trimestre del 2025 con ricavi netti in calo dell’11% a 44,9 miliardi di dollari, ma le attese del consensus raccolto da S&P Global Market Intelligence erano più in basso, a $ 43,98 mld.
A comprimere il giro d’affari della banca guidata dal Chairman e CEO Jamie Dimon non è stato un calo del margine d’interesse (i tassi sono ancora elevati negli States), che è anzi cresciuto del 2% a 23,3 mld, ma un crollo dei ricavi scollegati dai tassi, 22,4 miliardi in flessione del 20% In particolare si segnala nella divisione corporate il venir meno di plusvalenze per 7,9 miliardi di dollari registrate nel 2024 con la vendita di azioni di Visa.
Complessivamente il secondo quarto del 2025 si chiude per JP Morgan con utili in calo del 17% a 14,98 miliardi di dollari.
L’utile per azione di JP Morgan passa da 6,12 a 5,24 dollari (-14%), ma anche in questo caso batte nettamente il consensus degli analisti posto a 4,47 dollari. L'orientamento del mercato però alla fine fa prevalere le vendite con un calo dello 0,83% del titolo a 286,29 dollari.
Wells Fargo, trimestrale oltre il consensus, ma delude la revisione sul margine d'interesse 2025
JP Morgan vale a Wall Street oltre 800 miliardi di dollari, una capitalizzazione lontana senza dubbio dagli oltre 4,2 trilioni di dollari di Nvidia, ma molto superiore a quella della seconda big bank Usa che oggi pubblica i risultati: Wells Fargo.
La banca guidata dal CEO Charlie Scharf è comunque un colosso da circa 2.000 miliardi di dollari di attivi e vale più di 260 miliardi di dollari in Borsa. Il gruppo ha chiuso i tre mesi con ricavi in crescita da 20,69 a 20,82 miliardi di dollari (consensus 20,76 mld) e ha registrato un balzo dell’utile netto da 4,91 a 5,49 miliardi di dollari. L’utile per azione di Wells Fargo è passato da 1,33 a 1,60 dollari e ha superato anche in questo caso l’eps atteso dagli analisti a 1,4 dollari.
Nonostante il superamento delle attese però in questo caso pesano sul gruppo le previsioni fornite al mercato: Wells Fargo ha infatti ridotto le attese sul margine d’interesse dell’intero 2025 a 47,7 miliardi di dollari (in linea con il 2024). Un particolare che pesa sul titolo e lo porta a perdere il 4,7% a Wall Street durante i primi scambi.
Citigroup in rialzo dopo i risulti
Fa invece bene a Wall Street dopo i conti il titolo di Citigroup, che guadagna l'1,1% e vale in Borsa circa 220 miliardi di dollari. Citigroup ha chiuso il secondo trimestre del 2025 con ricavi in crescita dell’8% a 21,66 miliardi di dollari. L’utile delle operazioni ordinarie del gruppo è aumentato del 24% a 4,033 miliardi, l’utile netto del gruppo è balzato del 25% a 4,019 miliardi. L’utile netto per azione di Citigroup è passato da 1,52 a 1,96 dollari, superando le attese poste dal consensus raccolto tra 17 analisti da S&P Global Market Intelligence a 1,63 dollari.
Alla fine del trimestre Citigroup registrava finanziamenti per 725,3 miliardi di dollari (+5%) e depositi per 1,4 trilioni di dollari (+6%). Il book value per share del gruppo era a fine marzo di 106,94 dollari (+7%).
Nel trimestre 1,4 miliardi di utili per i soci della capogruppo sono provenuti dai servizi (-3%), 1,7 miliardi di dollari dalla divisione markets (vs. 1,4 mld), 463 milioni dal banking (+14%) e altri 494 milioni dal wealth (vs. 210 mln), mentre la divisione USPB (US Personal Banking) ha realizzato utili per 649 milioni (+436%).
BlackRock, dati oltre il consensus, ma il mercato vende il titolo
Altro sorvegliato speciale di oggi è senz’altro BlackRock il maggiore gestore del risparmio del mondo.
La banca guidata da Laurence Fink ha registrato nei tre mesi un balzo del 13% dei ricavi a 5,42 miliardi di dollari, che delude le attese degli analisti (consensus riportato da Bloomberg a 5,46 miliardi di dollari).
L’utile operativo del gruppo mostra un calo del 4% a 1,73 miliardi di dollari, anche se l’utile netto è cresciuto del 7% a 1,593 miliardi di dollari.
L’utile per azione rettificato di BlackRock (eps adjusted) balza del 16% da 10,36 a 12,05 dollari, ben oltre il consensus raccolto da Bloomberg a 10,82 dollari.
Larry Fink ha sottolineato il record di flussi semestrali per gli ETF della controllata iShares e il superamento degli obiettivi di finanziamento della controllata GIP che sta costruendo una infrastruttura di server per l’AI di eccellenza globale, ma in queste ore Wall Street preferisce vendere i titoli, infatti l'azione segna un pesante -6,07% durante la prima ora di negoziazioni.
A fine periodo BlackRock ha registrato un balzo degli asset in gestione (AUM) del 18% a 12,52 trilioni di dollari, ma con una raccolta netta in calo dagli 81,56 miliardi di dollari del secondo quarto del 2024 a 67,73 miliardi nel secondo trimestre del 2025.