Asia Pacifico contrastata. A Tokyo Nikkei 225 -1,37%, Hang Seng positivo

Avvio di ottava contrastato per i maggiori listini asiatici in una seduta che sarà orfana di Wall Street, chiusa per festività. Oggi è cominciato il Vertice per la cooperazione di Shanghai che mette insieme i Paesi più importanti della regione euroasiatica, la Russia di Vladimir Putin, la Cina di Xi Jinping e l'India di Narendra Modi. Già in avvio del summit, da alcuni definito l'"anti-Nato", Putin ha rivendicato ampi interessi in comune con la Cina e rigettato quella che ha chiamato la "mentalità da Guerra Fredda". Fondamentali anche gli incontri tra Xi e Modi, i primi meeting tra India e Cina dal 2018.

Sul fronte macroeconomico si segnala il dato positivo dell'indice PMI manifatturiero di Caixin di agosto per la Cina: 50,5 punti nel mese, oltre la rilevazione precedente (49,5) e le attese (49,7). Anche in Giappone è stato pubblicato il dato dell'indice PMI manifatturiero di agosto, ma si è fermato a 49,7 punti, sotto i 49,9 delle attese e della rilevazione precedente.

Ed è negativo a Tokyo l'andamento del Nikkei 225, che cede l'1,22% e il Topix lo 0,39 per cento.

Negativo anche Seul l'indice Kospi, che chiude in calo dell'1,35%. Nonostante il segnale positivo giunto dal PMI manifatturiero cinese, si segnala l'incertezza proveniente dagli Stati Uniti dopo la decisione di una corte d'Appello Usa secondo la quale il presidente Trump non avrebbe il diritto di imporre i rilevanti dazi imposti su scala globale. Più geograficamente vicine le diffuse proteste politiche indonesiane contro le misure di sicurezza imposte dal governo. L'indice composito di Giacarta (JKSE) segna un calo dell'1,53%

Sono invece prevalentemente positive le maggiori piazze finanziarie della Repubblica Popolare cinese: lo Shanghai Composite guadagna lo 0,4% e lo Shanghai Shenzhen CSI 300 lo 0,47% Positivo anche lo Shenzhen (+0,8%) e l'Hang Seng di Hong Kong (+2,13%).

A Sydney è negativo anche l'S&P/ASX 200 (-0,50%) in chiusura.