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Bancari negativi ma sopra i minimi dopo fusione UBS-Credit Suisse e intervento banche centrali

di FTA Online News pubblicato:
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Bancari negativi ma sopra i minimi visti nelle prime battute della seduta dopo la fusione di Credit Suisse -58% in UBS -9% e la fornitura di liquidità " sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento" da parte della BNS per massimi 100 miliardi di franchi alle due banche, più altri 100 miliardi a Credit Suisse come "sostegno di liquidità sotto forma di prestito assistito da garanzia della Confederazione contro il rischio di insolvenza".

L'indice FTSE Italia Banche segna -2,5%, l'EURO STOXX Banks -2,9%. A Milano BPER Banca -3,5%, Banco BPM -2,5%, Unicredit -2,7%, Intesa Sanpaolo -1,4%, Banca MPS -3,5%.

Ieri BCE, Banca nazionale svizzera (BNS), Federal Reserve, Bank of Canada, Bank of England e Bank of Japan hanno annunciato "un'azione concertata volta a migliorare l'approvvigionamento di liquidità tramite gli accordi permanenti di swap in dollari USA", mediante un aumento della "frequenza, da settimanale a giornaliera, delle operazioni con scadenza a 7 giorni [...] a partire da lunedì 20 marzo 2023 e continueranno almeno sino alla fine di aprile".

Questi accordi costituiscono "un insieme di schemi permanenti che fungono da importante rete di sicurezza («liquidity backstop») per allentare le tensioni sui mercati internazionali di finanziamento, contribuendo ad attenuare gli effetti di tali tensioni sulla concessione di crediti a economie domestiche e imprese".

Simone Ferradini - www.ftaonline.com