Bitcoin alla base di nuovo ordine monetario (Credit Suisse)
pubblicato:Inevitabile la nascita di un nuovo ordine monetario internazionale. Questo il pensiero di Credit Suisse che commenta la crisi mondiale economica e geopolitica che sta portando all’esplosione dei prezzi delle materie prime.

L’analisi di Credit Suisse
Zoltan Pozsar, analista di Credit Suisse ed ex membro di alto rango della Federal Reserve e del Tesoro statunitense ha analizzato la situazione attuale ipotizzando le conseguenze a lungo termine sul sistema monetario.
Secondo Pozsar l’attuale sistema monetario centrato sul dollaro potrebbe essere sovvertito dagli eventi di attualità e dal sequestro delle riserve di valuta estere russe da parte dell’occidente.
“Questa crisi non ha precedenti da quando il presidente Nixon ha separato il dollaro USA dall'oro nel 1971”, ha affermato Pozsar, sottolineando anche che “quando questa crisi sarà finita, il dollaro USA dovrebbe essere molto più debole e, d'altra parte, lo yuan molto più forte, sostenuto da un paniere di materie prime”.
Vantaggi di Bitcoin
Bitcoin e le criptovalute nascono e crescono al di fori dei sistemi monetari tradizionali. Questa caratteristica potrebbe dunque essere un vantaggio competitivo in momenti di crisi.
Per il momento Bitcoin ha mostrato una forte volatilità alla stregua del mercato azionario. La flessione subita dai record di novembre a quasi 69mila dollari ha quasi dimezzato il valore di Bitcoin, ancor prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. A differenza dei mercati finanziari, tuttavia, su BTC le vendite si sono fermate e i prezzi hanno recuperato quota oscillando attualmente attorno ai 42mila dollari.
Bitcoin si è dunque rivelato un ottimo investimento speculativo per chi vuole guadagnare dalle oscillazioni di valore, ma sono anche un metodo di pagamento elettronico senza l’interferenza di terze parti.
Ed è proprio grazie a quest’ultima caratteristica che, secondo quanto riportato dal New York Times, Bitcoin potrebbe essere utilizzato dalla Russia per aggirare le sanzioni imposte dall’occidente.
Nuova era di Bitcoin
Che le criptovalute stiano giocando un ruolo fondamentale nel conflitto è ormai noto a tutti. L’Ucraina ha già ricevuto oltre 60 milioni di dollari in Bitcoin e altre criptovalute per sostenere la resistenza. Allo stesso tempo la Russia potrebbe utilizzare le criptovalute per “nascondere transazioni transfrontaliere per scopi nefasti”, aggirando le sanzioni, potrebbe utilizzare il dark web per trasferire e nascondere ricchezze o creare un rublo digitale che permetterebbe di proseguire le attività commerciali senza la necessità di convertire la valuta in dollari.
A sollevare questi dubbi è la commissione bancario del Senato Usa che in una lettera indirizzata al segretario del Tesoro Janet Yellen mette in guardia sull’utilizzo delle criptovalute per alimentare la guerra.
Di parere opposto, tuttavia, Jake Chervinsky, head of policy per la Blockchain Association degli USA, secondo cui l’utilizzo di Bitcoin per eludere le sanzioni non è una strada facilmente percorribile a causa della trasparenza offerta dal registro pubblico sul quale sono indicate le transazioni e alla capacità analitica dell’occidente nel rilevare le operazioni.
In ogni caso il ruolo di Bitcoin continuerà a crescere e l’analisi di Zoltan Pozsar lo conferma. Nella conclusione del suo report, Pozasar afferma che "dopo questa guerra, il 'denaro' non sarà più lo stesso... E il Bitcoin (se esisterà ancora) probabilmente trarrà vantaggio da tutto ciò”.