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Bonus 200 euro, revoche al via: questi percettori dovranno restituire l’intero importo

di Valentina Zappalà pubblicato:
3 min

Controlli INPS sul bonus 200 euro: l'Istituto è in fase di verifica, per individuare eventuali appropriazioni indebite relative al contributo una tantum previsto dal DL Aiuti. Ecco chi rischia di dover restituire l'intera somma prevista.

Bonus 200 euro, revoche al via: questi percettori dovranno restituire l’intero importo

Nonostante sia stato previsto già dal maggio scorso, il bonus 200 euro continua a far parlare di sé. L’INPS ha infatti effettuato dei controlli approfonditi sui richiedenti cui è stato riconosciuto questo contributo una tantum, dei controlli che avranno degli esiti non proprio piacevoli.

Alcune categorie di percettori, infatti, rischiano di dover restituire all’Istituto l’intero importo del bonus 200 euro.

Cerchiamo dunque di capire quando scatta la procedura di recupero e la revoca del bonus, oltre che di individuare i percettori che dovranno restituirlo.

Bonus 200 euro, revoche al via: questi percettori dovranno restituire l’intero importo

Come i richiedenti sapranno già, uno dei requisiti previsti per ottenere il diritto a percepire il bonus 200 euro è di tipo reddituale. Il richiedente, infatti, è tenuto alla presentazione di un reddito relativo all’anno di imposta 2021 non superiore ai 35.000 euro. Tale somma va calcolata al netto dei contributi (sia assistenziali che previdenziali).

Il Decreto Legge n.50 del 17 maggio 2022, noto anche come Decreto Aiuti, ha stabilito chiaramente che l’INPS, in veste di ente erogatore del bonus 200 euro, avrebbe effettuato tutte le verifiche del caso successivamente all’erogazione del contributo una tantum. Il tutto per accertarsi della effettiva situazione reddituale del richiedente.

Dunque, nel caso di reddito superiore a quanto previsto dalla normativa, l’Istituto dovrà inviare notifica dell’indebito. Sarò questo il caso in cui scatterà la revoca, in quanto il bonus 200 euro non spetta al richiedente per mancanza di uno dei requisiti previsti.

L’INPS stesso, nella Circolare n.73/2022, ha previsto la possibilità di recuperare le somme indebitamente erogate, anche posteriormente all’erogazione stessa.

Suddetta circolare chiarisce inoltre che le eccedenze riguardano anche eventuali richiedenti titolari di trattamenti pensionistici.

Oltre a questi due casi, c’è una terza situazione che potrebbe comportare la revoca del contributo una tantum da parte dell’Istituto.

Nel caso in cui un lavoratore dipendente a tempo parziale abbia ricevuto il bonus da due differenti datori di lavoro, i due datori di lavoro interessati riceveranno una notifica dall’INPS. L’ente procederà al recupero della somma indebitamente erogata al dipendente, suddividendo l’importo in parti uguali tra i due datori di lavoro.

Come verificare l’eventuale revoca del bonus 200 euro

Premesso che eventuali erogazioni indebite verranno notificate dall’INPS entro un anno, è possibile verificare eventuali erogazioni irregolari del bonus 200 euro.

Basta infatti autenticarsi al sito ufficiale INPS e, attraverso la propria area personale, controllare lo stato dell’erogazione e dell’elaborazione della domanda, di cui si può prendere visione alla sezione Verifiche Bonus Decreto Aiuti 2022.

È infatti questa l’apposita area del sito da utilizzare per prendere visione dello stato di elaborazione della domanda per il bonus 200 euro. Eventuali erogazioni indebite, dunque, verranno opportunamente segnalate qui.

Nel caso in cui al percettore venga revocata l’indennità una tantum a causa di dati mancanti o da aggiornare, è possibile integrare tali dati attraverso apposita domanda di ricostituzione.

Qualora, invece, il lavoratore dovesse rendersi conto, per mancanza di requisiti reddituali, di aver percepito indebitamente il bonus 200 euro, può semplicemente rinunciare all’indennità.

In questo caso, il richiedente dovrà inviare formale richiesta di rinuncia all’INPS, utilizzando i servizi online messi a disposizione dall’Istituto.