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Azioni Italia: i titoli da guardare oggi sono STM, TIM e Fincantieri

di FTA Online News pubblicato:
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STM: prove di rimbalzo, ancora focus su tensioni Italia-Francia. TIM: Giorgetti, ora tocca al mercato. Fincantieri, carburante al titolo da dati e rumors

Azioni Italia: i titoli da guardare oggi sono STM, TIM e Fincantieri

STM, prove di rimbalzo, ancora focus su tensioni Italia-Francia

STMicroelectronics prova rimbalzare dopo le flessioni delle ultime sedute. Il titolo è in calo da metà della scorsa settimana dopo le indiscrezioni relative alle tensioni tra Italia e Francia riguardo la gestione del gruppo.

I due Paesi controllano pariteticamente St Holding, società che detiene circa il 28% di STM e ne è l'azionista di riferimento. Recentemente i rappresentanti italiani nel board hanno messo in dubbio la concordata conferma dell'a.d. Jean Marc Chery, sostenendo che alcune decisioni del manager abbiano favorito la Francia.

Secondo indiscrezioni di stampa, il dossier sarà oggetto della prossima riunione del consiglio di sorveglianza ed è attualmente seguito direttamente dai ministri dell'economia italiano e francese, Giancarlo Giorgetti e Bruno Le Maire.

L'analisi del grafico di STMicroelectronics mette in evidenza la brusca correzione delle ultime sedute (-10% circa) e l'avvicinamento al supporto statico rappresentato dal minimo di metà gennaio a 38,58 euro.

La violazione di questo riferimento preannuncerebbe un test della linea di tendenza in essere da marzo 2020 attualmente in transito per area 37,50: si tratta di un sostegno decisivo nel medio periodo dato che in caso di rottura si creerebbero le prime crepe nella struttura ascendente di fondo (conferme definitive alla violazione di 35,10, minimo di fine ottobre).

Segnali di forza oltre 42,20-42,40, prologo a un attacco ai recenti massimi allineati a 44,50-44,60: in caso di successo via libera verso il massimo di metà dicembre a 47,01 e il top da inizio 2001 a 50,48 toccato la scorsa estate.

TIM: Giorgetti, ora tocca al mercato

Telecom Italia sulla via del rialzo. Il titolo ieri ha guadagnato l'1,87% a 0,2233 euro. I prezzi hanno oscillato tra 0,2176 e 0,2271. Il ministro dell'Economia italiano Giancarlo Giorgetti ha dichiarato, a margine del Question time alla Camera, che spetta ora al mercato, e non al governo, decidere sul futuro di Telecom Italia, ex monopolio telefonico. Giorgetti ha affermato che lo Stato ha compiuto le azioni necessarie, lasciando ora al mercato valutare eventuali alternative.

TIM sta attualmente pianificando di cedere la sua rete fissa a KKR in un'affare del valore di 22 miliardi di euro per ridurre il debito.

Tuttavia, recenti cali nelle azioni della società hanno sollevato dubbi sul piano, con uno degli azionisti minoritari, Merlyn Partners, che ha suggerito la vendita dell'unità brasiliana come parte di una più ampia ristrutturazione.

Il rialzo di mercoledì non basta per il momento a cancellare i recenti segnali di debolezza del titolo. Solo sopra area 0,23 sarebbe possibile il test della resistenza critica di area 0,25 euro, 61,8% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) della candela marubozu del 7 marzo.

La rottura di 0,25 permetterebbe di ipotizzare una reazione più estesa e duratura, diretta fino in area 0,31 euro. Sotto 0,215 rischio invece di un nuovo test dei recenti minimi di quota 0,20. Supporto successivo a 0,16 euro.

Fincantieri, carburante al titolo da dati e rumors

Fincantieri conferma di attraversare un ottimo momento facendo registrare un rialzo superiore ai 7 punti percentuali nella seduta di ieri. Il titolo è stato favorito dalle indiscrezioni di stampa secondo le quali l'acquisizione di WASS (società attiva nel settore della difesa subacquea, che produce siluri e sonar) da Leonardo potrebbe andare in porto questa primavera.

Dopo i primi rumors sull'operazione che erano circolati qualche settimana fa che indicavano in 250-300 milioni di euro la cifra dell'operazione, quelli più recenti pongono l'importo nel range 200-300 milioni.

Fincantieri ha presentato lo scorso 7 marzo dei buoni risultati relativi al 2023, che hanno mostrato un EBITDA in crescita dell'80%, una riduzione dell'indebitamento in anticipo sul piano e una perdita netta in forte riduzione.
Dopo i risultati Intesa Sanpaolo ha confermato la raccomandazione hold sul titolo e incrementato il target da 0,53 a 0,58 euro.

Dopo i risultati il titolo ha fatto registrare una forte accelerazione al rialzo che ha portato le quotazioni dai 51 centesimi circa fino alla chiusura di ieri a quota 0,673, ovvero ben 30 punti percentuali più in alto.

Graficamente il superamento di settimana scorsa, a 0,57 circa, della linea che scendeva dai top del 2021, aveva fornito un primo positivo segnale in favore del ritorno in area 0,65. Ieri le quotazioni hanno raggiunto il target, spingendosi anche oltre.

Conferme sopra 0,64 ribadirebbero la fuoriuscita dal range di oscillazione degli ultimi due anni (0,45-0,65) proiettando obiettivi in area 0,85 ovvero proprio sui massimi dei citati top del 2021.

Negativo il ritorno sotto 0,64 soprattutto se ribadito dalla violazione di area 0,5950, circostanza che minerebbe la solidità del recente rialzo.