Oro, inizio ottava con nuove spinte rialziste

di Simone Ferradini pubblicato:
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Medio Oriente, dazi e prospettive discesa tassi USA alla base del rimbalzo

Oro, inizio ottava con nuove spinte rialziste

L'oro rialza la testa e tocca a 3387 dollari/oncia i massimi dal 22 aprile, restando comunque a distanza dal record storico a 3500. Il metallo giallo aveva subito una correzione fin quasi in area 3200 giovedì scorso, in risposta al ridotto grado di bellicosità di Trump sui dazi: ricordiamo infatti i segnali di apertura verso la Cina e il settore automotive.

L'oro rappresenta un rifugio per gli investitori in tempi di incertezza geopolitica ed economica e il recupero di fiducia nelle ultime settimane ha dato il via libera all'alleggerimento delle posizioni sul prezioso.

Nuove tensioni geopolitiche e commerciali

L'inizio di questa settimana ha però rinvigorito le motivazioni all'acquisto. Le cause sono rintracciabili nelle dichiarazioni del premier israeliano Netanyahu sull'invasione di Gaza, nei nuovi fronti della guerra commerciale trumpiana (dazi sui film prodotti all'estero e sui farmaci) e nell'attesa per la riunione della Federal Reserve, con annuncio nella serata di domani.

Fed attendista sui tassi ma alla fine cederà

La banca centrale americana lascerà invariati i tassi ufficiali sull'attuale target a 425-450 bp, mossa che non sarà ben accolta dalla Casa Bianca che vorrebbe invece un allentamento dell'atteggiamento di politica monetaria. Secondo gli economisti Trump dovrà pazientare ancora un po' ma alla fine i tagli arriveranno.

Il CME FedWatch Tool prevede infatti tre riduzioni da 25 bp entro fine anno, e precisamente a luglio, settembre e ottobre-dicembre. Uno scenario favorevole all'oro dato che quest'ultimo non dà rendimento ed è pertanto favorito dalla prospettiva di tassi in calo.

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