Piazza Affari in calo, male le banche e Stellantis

di FTA Online News pubblicato:
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Avvio di seduta in calo per i principali listini azionari italiani ed europei, dopo performance positive dei maggiori mercati asiatici e una chiusura in ribasso di Wall Street.

Piazza Affari in calo, male le banche e Stellantis

Piazza Affari dopo le parole di Powell

I mercati elaborano le parole del presidente della Fed Jerome Powell, che ieri ha sottolineato i rischi di breve termine al rialzo per l’inflazione e al ribasso per l’occupazione che mettono la banca centrale Usa in una situazione difficile

.Segnali letti da alcuni osservatori come una frenata su nuovi tagli dei tassi. Secondo Powell, i mercati azionari sono su quotazioni “abbastanza elevate”. Nuove pressioni sull’ Europa, ma anche sulla Russia, sono giunte dal discorso del presidente Usa Donald Trump all’Onu.

In calo i maggiori indici di Piazza Affari: FTSE MIB -0,32%, FTSE Italia All-Share -0,29%, FTSE Italia Mid Cap +0,18%, FTSE Italia STAR -0,04%.

Borsa Italiana, sotto pressione banche e Stellantis

Sotto la parità il settore del credito con il Ftse Italia Banche in flessione dello 0,63% Ieri il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (Lega) ha affermato di ritenere che un contributo alla manovra da parte delle banche sia assolutamente doveroso. Poco prima Forza Italia, nel contesto di un incontro di Antonio Tajani con una delegazione dell’Associazione Bancaria Italiana al Senato, aveva ribadito il sostegno all’ultima intesa da 4 miliardi del governo con le banche sul rinvio delle DTA per il 2025 e il 2026. Nei giorni scorsi erano circolate con insistenza ipotesi su un nuovo rinvio dei benefici fiscali al 2027 almeno.

Nuovo un forte calo di Mediobanca (-1,91% a € 19,215) che dai massimi del 15 settembre ha avviato un ripiegamento che rischia di minacciare a breve i supporti posti a inizio mese sulla soglia psicologica dei 19 euro. Con il raggiungimento dell’86,33% del capitale di Piazzetta Cuccia da parte della banca senese da parte di MPS (-1,78%), Mediobanca resta quotata, anche se la maggioranza di oltre due terzi nell’assemblea straordinaria potrà permettere la fusione e quindi in seconda battuta il delisting che si fa sempre più probabile.

Intanto MPS lavora sulla lista del nuovo consiglio di amministrazione da presentare per il 3 ottobre in vista dell’assemblea di Mediobanca convocata per il 28 ottobre. Secondo i rumors si lavorerebbe a una lista più ‘snella’ dell’attuale. Si è appreso dalle comunicazioni obbligatorie che al 15 settembre MPS è al 12,943% di Generali (-0,30%) che oggi dovrebbe riunire il cda per un aggiornamento sulle trattative con Natixis per un progetto sull’asset management. In MPS invece il Banco BPM è scesa al 4,471%, mentre Francesco Gaetano Caltagirone è salito dal 5% al 12,26% e la Delfin di Francesco Milleri ed eredi Del Vecchio è passata dal 9,78% al 20,949%

Le vendite colpiscono comunque quasi tutto il comparto bancario e finanziario italiano con ribassi anche di Banco BPM (-0,4%) e Unicredit (-0,30%).

Borsa Italiana, Stellantis debole

In calo Saipem (-0,94%) in vista dell’assemblea straordinaria di domani per la fusione con la norvegese Subsea7. Secondo Reuters Exxon Mobil e TechnipFMC si sono rivolti al Cade, l’Antitrust brasiliano, per chiedere un suo intervento sul merger. Il quotidiano MF ha invece riportato che, nel contesto della composizione negoziata della crisi di Pizzarotti, società di costruzioni con un forte portafoglio infrastrutturale, sarebbero giunte delle manifestazioni d’interesse anche da parte dei big Saipem e Webuild (-0,27%).

Cede alle vendite anche Stellantis (-2,62%), dopo le notizie sulle chiusure temporanee di stabilimenti in Francia e in Italia. Un gruppo rappresentante le maggiori case automobilistiche attive negli Stati Uniti avrebbe chiesto all’Amministrazione Trumo di ridurre alcuni limiti alle emissioni.

Sono invece in territorio positivo diverse utility: Snam (+0,72%), Hera (+0,43%), A2A (+0,28%) ed Enel (+0,22%). Di nuovo in verde Leonardo (+3,28%), nel contesto di un settore difesa europeo positivo dopo l’affermazione di Trump che l’Ucraina potrebbe anche recuperare tutti i territori perduti.