Geox, il budget non scalda i prezzi, le indicazioni del grafico
pubblicato:Borsa Italiana: MPS, l'azione è alle prese con un ostacolo rilevante

Moderato calo ieri per Geox: il titolo ha ceduto lo 0,32% a 0,3075 euro, i prezzi hanno oscillato tra 0,3025 e 0,3095 euro.
Geox ha approvato il Budget 2026, delineando un quadro prudente sul fronte dei ricavi, ma più difensivo e coerente sul piano della redditività e della struttura finanziaria.
Il messaggio che emerge è quello di un gruppo che prende atto di un contesto di mercato ancora complesso e sfidante, ma che punta a difendere i margini attraverso un deciso lavoro di efficientamento.
Il management riconosce infatti che le condizioni del settore restano difficili e che la domanda è attesa in significativa contrazione anche nel corso del 2026. In questo contesto, i ricavi sono stimati sensibilmente inferiori rispetto a quanto previsto dal Piano Industriale 2025-2029, con una riduzione nell’ordine di un low single digit rispetto alle stime per il 2025.
A pesare sulle vendite contribuisce anche la razionalizzazione dei canali di vendita online, avviata nel 2025, che riduce il fatturato ma punta a migliorare qualità dei ricavi e profittabilità.
Di fronte a questo scenario, Geox ha impostato il budget facendo leva soprattutto sul contenimento dei costi e sul ridimensionamento della struttura operativa. Le iniziative di efficientamento già in corso dovrebbero generare benefici stimati tra 8 e 9 milioni di euro, ai quali si aggiungono ulteriori azioni di carattere industriale e commerciale, già avviate, che dovrebbero produrre effetti positivi nel corso del 2026.
Grazie a questa combinazione di misure, il gruppo ritiene di poter confermare gli obiettivi di marginalità operativa indicati nel Piano Industriale, nonostante il calo dei ricavi.
L’EBIT margin rettificato è atteso tra il 2% e il 3%, segnale che la strategia non è orientata alla crescita dei volumi a ogni costo, ma alla stabilizzazione del modello di business. Anche sul fronte finanziario, Geox prevede di mantenere sotto controllo l’indebitamento, con un debito bancario stimato tra 80 e 85 milioni di euro, in linea con le indicazioni di piano.
Infine, il CdA ha chiarito che il Piano Industriale verrà aggiornato alla luce dell’evoluzione dello scenario macro e settoriale. Le attività preparatorie sono già state avviate e l’aggiornamento è atteso entro la primavera del 2026, a conferma della volontà del gruppo di adattare tempestivamente la strategia a un contesto che resta incerto.
Nel complesso, il Budget 2026 di Geox fotografa una fase di transizione e difesa, in cui la priorità non è l’espansione dei ricavi ma la tenuta dei margini, la disciplina finanziaria e il rafforzamento dell’efficienza operativa, in attesa di condizioni di mercato più favorevoli.
Geox resta un titolo che racconta una storia complessa e, per certi versi, ancora irrisolta. Il lungo trend ribassista che lo accompagna da anni ha lasciato segni profondi sul grafico e sulla fiducia del mercato. Tuttavia, nelle ultime settimane qualcosa è cambiato: la pressione in vendita si è attenuata e i prezzi hanno smesso di scendere in modo lineare, entrando in una fase di movimento laterale ben riconoscibile.
Questa fase non va letta come un segnale di forza, ma come una zona di equilibrio precario, in cui compratori e venditori si confrontano senza che nessuno dei due prenda davvero il controllo. Il mercato sembra chiedersi se il titolo abbia ancora le energie per costruire un rimbalzo credibile o se, al contrario, stia solo prendendo fiato prima di una nuova gamba ribassista.
Geox, chiaro range laterale, fondamentale la tenuta di quota 0,285 euro
Il range entro cui si muove Geox è piuttosto chiaro. La parte bassa dell’area laterale passa intorno a 0,285 euro, un livello che negli ultimi mesi ha più volte contenuto le discese.
Al centro del movimento troviamo area 0,31–0,32 euro, una sorta di baricentro del trading recente, mentre la parte alta del canale si colloca in area 0,355–0,36 euro, dove sistematicamente il titolo incontra vendite.
Finché i prezzi restano all’interno di questi livelli, il messaggio del mercato è sostanzialmente neutro. Non c’è ancora una direzione, ma solo un lento accumulo di tensione. Il primo vero segnale costruttivo arriverebbe solo con una rottura convincente di area 0,32 euro.
In quel caso Geox potrebbe provare a risalire verso la parte alta della fase laterale e, se accompagnata da volumi, anche a spingersi verso area 0,40–0,41 euro, dove passano vecchi supporti trasformati in resistenze. Va però sottolineato che anche uno scenario del genere avrebbe, almeno inizialmente, le caratteristiche di un rimbalzo tecnico più che di una vera inversione di tendenza.
Lo scenario opposto resta quello più delicato. Sotto quota 0,30 euro il titolo tornerebbe fragile e una violazione della base del range a 0,285 euro cambierebbe radicalmente il quadro. In quel caso la fase laterale verrebbe letta come una pausa di continuazione del trend ribassista, con il rischio di un’estensione delle vendite verso area 0,22–0,24 euro, dove il grafico mostra un vuoto di supporti significativi.
In sintesi, Geox oggi non è un titolo che lancia segnali chiari, ma uno strumento che richiede pazienza e disciplina. È una situazione da monitorare più che da anticipare: sopra i livelli chiave può nascere un’opportunità speculativa, sotto di essi il rischio torna rapidamente a prevalere. Come spesso accade nei titoli molto compressi, la direzione finale dipenderà dalla rottura di pochi, decisivi livelli.
Banca MPS, ci sarebbero divergenze sul tema dell'integrazione di Mediobanca
Prosegue il recupero di Banca MPS con i rumor di Repubblica sulla diversità di opinioni sull'integrazione di Mediobanca: l'a.d. Lovaglio, a cui è stata recentemente rinnovata la fiducia da parte del CdA, vorrebbe unire le attività delle due banche, mentre l'azionista di riferimento Caltagirone (ha il 10% di Rocca Salimbeni) e l'a.d. di Mediobanca Melzi d'Eril preferirebbero l'indipendenza di Piazzetta Cuccia.
Da segnalare che nei giorni scorsi Norges Bank ha ridotto la partecipazione in Banca Mps al 2,982% dal 3,160%. E' quanto emerge dalle comunicazioni Consob relative alle partecipazioni rilevanti.
MPS, recuperate le perdite recenti
Graficamente nelle ultime due settimane il titolo di Banca Mps è risalito in prossimità dei massimi dello scorso mese recuperando le perdite accumulate a cavallo tra la fine di novembre ed inizio dicembre. Il quadro grafico di lungo periodo resta orientato al rialzo, sostenuto dalla linea di tendenza che sale dai bottom di ottobre 2023, attualmente in area 7,30.
Il superamento di quota 8,90, se ribadito oggi in chiusura di ottava, rappresenterebbe un ulteriore segnale di continuità per detta tendenza e proietterebbe obiettivi in area 10,30. La permanenza sotto 8,90, invece, alimenterebbe i primi dubbi circa la possibile formazione di un doppio massimo su tale livello che possa rallentare l'ascesa del titolo. La base della configurazione a 7,50 euro è comunque ancora piuttosto distante ed il suo riavvicinamento verrebbe anticipato dalla violazione del supporto intermedio a 8,20 euro.
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