Assegno di Inclusione verso la stretta con la Manovra 2026, l’ipotesi della mensilità dimezzata
pubblicato:Stretta in arrivo per l'Assegno di Inclusione con la Manovra 2026: perché si prevede una mensilità dimezzata.

Moltissime sono le modiche che verranno introdotte con la Manovra 2026. Sebbene il testo ufficiale non sia ancora disponibile e anche se le cose potrebbero cambiare fino alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, tra le novità che dovrebbero entrare in vigore a partire dal prossimo anno c’è anche una possibile stretta all’Assegno di Inclusione. Da mesi si parla di una possibile abolizione del mese di stop e del bonus ponte: tuttavia, questa novità potrebbe essere affiancata da una riduzione temporanea dell’ADI. Un emendamento alla Legge di Bilancio prevede infatti la possibilità di ridurre l’importo nel corso del primo mese dopo l’avvenuto rinnovo.
Stretta all’Assegno di Inclusione: la novità con la Manovra 2026
Più in dettaglio, l’emendamento proposto per la Manovra 2026 servirà a modificare il relativo articolo che prevede l’eliminazione del mese di stop dopo il rinnovo dell’Assegno di Inclusione.
Lo stop non sarà dunque previsto, anche se l’assegno ADI, nel primo mese dopo il rinnovo, rischia di essere addirittura dimezzato.
Ovviamente non possiamo parlare di cifre esatte, in quanto sappiamo che l’importo mensile dell’Assegno varia a seconda dei requisiti rispettati, è può andare da 480 a 700 euro circa.
Tuttavia, l’emendamento proposto parla chiaro e prevede un importo dimezzato nel primo mese dopo aver rinnovato la misura. L’ADI, infatti, va rinnovato con apposita richiesta dopo averlo percepito per 18 mesi.
Non cambieranno, tuttavia, i requisiti: almeno un componente minorenne, over 60, disabile o inserito in programmi socio-sanitari.
Quando la domanda viene accolta, l'assegno inizia ad essere erogato dal mese successivo alla firma del Patto di attivazione digitale. La durata standard è di diciotto mesi, al termine dei quali è possibile richiedere un rinnovo per ulteriori dodici mesi.
I benefici per le casse statali e le critiche alla novità
La novità comporterà dei benefici per le casse statali: la stretta che potrebbe arrivare all’Assegno di Inclusione con la Manovra 2026 permetterà di risparmiare circa 100 milioni di euro.
Allo stesso tempo, si eviterà di lasciare i beneficiari totalmente scoperti dopo il rinnovo, visto che il mese di stop verrà comunque formalmente abolito.
Tuttavia, questa possibile introduzione ha causato diverse critiche. Le opposizioni, in particolare il Movimento 5 Stelle, hanno commentato negativamente il possibile dimezzamento dell’ADI al primo mese di rinnovo.
I pentastellati hanno accusato il Governo Meloni di aver “indossato la maschera dei magnanimi” con l’eliminazione del mese di sospensione, prevedendo poi un “attacco ai poveri” con il dimezzamento dell’assegno.
I pagamenti del mese corrente
La stretta all’Assegno di Inclusione e il possibile dimezzamento dell’ADI al primo mese dopo il rinnovo, comunque, non sono ancora ufficialmente confermati. Bisognerà attendere la pubblicazione del testo ufficiale della Manovra 2026 in Gazzetta Ufficiale per sapere se la novità diventerà operativa o meno.
Nel frattempo, sono in corso i pagamenti della misura per il mese corrente. La ricarica sulla Carta d’Inclusione arriverà:
- •
a partire dal 15 dicembre 2025 per i nuovi beneficiari
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a partire dal 20 dicembre 2025 per i beneficiari ordinari.
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