Borsa Usa: Cisco sorride, UnitedHealth nei guai. Vola Foot Locker
pubblicato:La Borsa di New York ha chiuso la seduta in ordine sparso, con gli investitori che sperano in nuovi accordi commerciali per la riduzione dei dazi. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,65%, l'S&P 500 lo 0,41%. Sotto la parità il Nasdaq Composite (-0,18%).
Bene il settore dei servizi di pubblica utilità mentre soffre il comparto finanziario.
In calo il dollaro, il bitcoin, il petrolio ed i rendimenti dei titoli di Stato Usa a 10 anni. In aumento le quotazioni dell'oro.
Tra i titoli in evidenza Cisco Systems +4,85%. Il colosso delle infrastrutture di rete ha registrato nei tre mesi allo scorso 26 aprile (terzo trimestre) una crescita dei ricavi dell'11% annuo a 14,1 miliardi di dollari, contro i 14,0 miliardi stimati dagli analisti. I profitti netti sono saliti dell'8% annuo a 3,8 miliardi, a fronte di un eps rettificato attestatosi su 96 centesimi, contro i 92 centesimi del consensus di FactSet. In termini di guidance le previsioni sono di ricavi compresi tra 14,5 e 14,7 miliardi di dollari nel quarto trimestre, contro i 14,5 miliardi del consensus di FactSet.
UnitedHealth Group -10,99%. Secondo il Wall Street Journal, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti starebbe conducendo un'indagine sul colosso dell'assicurazione sanitaria per possibili frodi sul programma Medicare.
Foot Locker +85,86%. Dick's Sporting Goods (-14,59%) ha annunciato un accordo per l'acquisto del retailer newyorkese di abbigliamento sportivo per 2,4 miliardi di dollari (24 dollari per azione).
Sul fronte macroeconomico le vendite retail sono cresciute in aprile del 5,2% annuo, sostanzialmente in linea con la lettura finale di marzo (3,5% in febbraio). Su base mensile le vendite al dettaglio sono invece salite dello 0,1% contro l'1,7% precedente (0,2% il progresso di febbraio) e il rialzo dello 0,1% del consensus.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono rimaste ferme nella settimana chiusa il 9 maggio sulle 229.000 già registrate nella settimana precedente, contro le 226.000 del consensus.
L'indice Empire State Manufacturing è sceso in maggio su -9,2 punti da -8,1 punti di aprile (-20,0 punti in marzo), confermandosi in negativo per il terzo mese consecutivo. Il dato si confronta con il calo a -9,0 punti del consensus.
I prezzi alla produzione sono saliti in aprile del 2,4% annuo, in rallentamento rispetto al 3,4% della lettura finale di marzo (3,2% in febbraio) e sotto al 2,5% stimato dagli economisti. Su base mensile l'indice dei prezzi alla produzione è invece sceso dello 0,5% contro la precedente lettura invariata (0,1% l'incremento di febbraio) e la crescita dello 0,3% del consensus.
Il Philadelphia Fed Manufacturing Index ha segnato in maggio un recupero su -4,0 punti da -26,4 punti di aprile (12,5 punti in positivo in marzo), contro -10,0 punti del consensus.
L'indice della produzione industriale ha fatto segnare in aprile variazioni pari a +0,0 rispetto a marzo (consensus +0,2%) e +1,5% su base annua dopo quelle pari a -0,3% m/m e +1,3% a/a di marzo. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva si è attestato al 77,7% (consensus 77,8%) dopo il 77,8% di marzo.
La National Association of Home Builders (NAHB) ha comunicato che a maggio l'indice di fiducia dei costruttori di abitazioni si è attestato a 34 punti dopo i 40 punti di aprile e contro i 40 punti del consensus.
L'indice delle scorte delle imprese ha fatto segnare in marzo una variazione pari a +0,1% rispetto al mese precedente dopo il +0,2% di febbraio e contro il +0,2% del consensus.