Le borse tornano a scendere. Ne fanno le spese le Utility
pubblicato:Nuova ondata di vendite a Piazza Affari che annulla il rialzo del giorno precedente e stempera sensibilmente gli entusiasmi. Utility in difficoltà, ecco i prossimi obiettivi per A2A.
Dietro front delle borse
L’ultima seduta della borsa italiana si è conclusa con un sonoro ribasso (-1,78%) che ha cancellato l'entusiasmo del giorno precedente quando il FTSE Mib era salito fono a coprire con millimetrica precisione il gap down lasciato aperto ad inizio agosto a quota 29272. Alla vigilia della Fed i mercati si erano mostrati piuttosto spavaldi e convinti che le decisioni che la stessa Fed avrebbe intrapreso di lì a poco e poi nelle sedute successive sarebbero andate incontro alle proprie esigenze.
Qualcosa evidentemente deve essere andato storto, tanto che dopo un solo giorno quel rialzo era già del tutto evaporato e l'opinione degli addetti ai lavori decisamente cambiata. Forse sono tornati a galla i rischi di una recessione che i più provavano ad ignorare o comunque far finta che potesse essere superata senza particolari conseguenze, forse semplicemente ci si è resi conto che non fosse il caso di esaltarsi troppo.
Rendimenti in rialzo utility in calo
Resta il fatto che anche i rendimenti del decennale (BTP) sono tornati a salire in maniera preoccupante, riportandosi al 4,55%, ben 10 bp più in alto del giorno precedente, tanto da toccare i massimi degli ultimi 5 mesi. Un movimento che è andato di traverso ai titoli del comparto delle Utility, le cui società sono particolarmente sensibili al rialzo dei tassi poichè tradizionalmente indebitate. E dunque l'entusiasmo visto fino a qualche giorno fa si è rapidamente tramutato in timore, minando le certezze di chi pensava che il peggio fosse alle spalle.
A farne le spese più di altri, tra i titoli del FTSE Mib, sono stati Hera e A2A che hanno ceduto il 4,8% ed il 3,88%, per quanto non è che le altre utility se la siano passata proprio bene.
A2A, quadro grafico ed obiettivi
A2A in particolare ha visto infrangersi i propri sogni di crescita sulla resistenza a 1,90 euro, testata in chiusura della precedente settimana. Il titolo ha poi avviato una retromarcia che lo sta conducendo tra i supporti in area 1,75/1,77.
Sotto tali livelli il rischio di cadute più fragorose si farebbe concreto e troverebbe conferma alla violazione di 1,70, preludio al ritorno in area 1,60.
Per il momento tuttavia il trend rialzista di fondo non è ancora compromesso, ma per evitare guai peggiori il titolo dovrò rispettare i suddetti supporti e provare a rilanciarsi risalendo quanto prima oltre 1,90, primo passo per rivedere i 2,00 euro e spingersi fino a 2,10 almeno.