Mercati in ripresa: scommesse sui tagli Fed e consumi resilienti spingono l’azionario globale
pubblicato:Shopping online in forte accelerazione, dati macro in miglioramento e sentiment europeo in rialzo rafforzano lo scenario di stabilizzazione

Mercati azionari in recupero tra attese di tagli Fed, dati macro contrastati e partenza della stagione dello shopping USA
Dopo il sell-off di inizio mese, l’azionario globale torna a recuperare terreno
La Federal Reserve riaccende la propensione al rischio, mentre l’Europa mostra segnali di stabilizzazione
Con la fine di novembre ormai alle porte, i mercati azionari globali mostrano un rinnovato ottimismo. Le paure di una possibile “bolla AI”, che avevano innescato un violento sell-off nelle prime settimane del mese, stanno gradualmente rientrando, lasciando spazio a un clima più costruttivo.
Gli investitori sembrano ora concentrarsi soprattutto sulla prospettiva di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve già a dicembre, uno scenario che i mercati attribuiscono con una probabilità intorno all’80%, sulla base di dati macroeconomici deboli e commenti dovish provenienti da diversi policymaker.
Fed: un primo taglio già a dicembre?
Nelle ultime settimane, il quadro macro USA ha mostrato segnali di rallentamento:
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Richieste di sussidi di disoccupazione in lieve calo a 216.000, ma su trend crescente rispetto ai minimi estivi.
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Ordini di beni durevoli in crescita soltanto dello 0,5% a settembre (contro il +3% precedente).
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Vendite di case esistenti in miglioramento grazie al calo dei tassi sui mutui.
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Fiducia dei consumatori (Conference Board) crollata a 88,7 punti, ben sotto le attese, con timori legati al mercato del lavoro e al recente shutdown.
Questo mix di dati ha riacceso le aspettative di un intervento imminente da parte della Fed, supportato anche da un quadro politico che sembra orientare la banca centrale verso condizioni finanziarie meno restrittive in vista del 2026.
Le attese ora includono:
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Un taglio da 25 pb a dicembre
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Altri tre tagli entro la fine del 2026 secondo i principali modelli previsivi.
Europa: segnali di stabilizzazione
Anche il vecchio continente offre qualche segnale di miglioramento. Il sentiment economico dell’Eurozona è risalito a 97 punti da 96,8, in linea con le aspettative, mentre la fiducia dei consumatori resta debole ma stabile a -14,2 punti.
Piazza Affari ha chiuso in lieve rialzo (+0,21%), sostenuta dal contesto internazionale più favorevole, dall’attenuarsi delle pressioni sui tassi e dall’andamento positivo del settore utility e finanziario.
Stagione dello shopping: il test decisivo arriva dagli Stati Uniti
L’avvio della stagione degli acquisti natalizi, inaugurato ieri da Thanksgiving e Black Friday, è fondamentale per valutare la tenuta dei consumi americani, che rappresentano oltre il 70% del Pil degli Stati Uniti.
Secondo i dati Salesforce:
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Le vendite online nel solo Giorno del Ringraziamento dovrebbero crescere del 6%, raggiungendo 8,6 miliardi di dollari.
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Le vendite globali per la giornata hanno già toccato i 13,1 miliardi.
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Sul digitale, si stimano 36 miliardi di dollari di acquisti entro ieri sera.
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Per il Black Friday, si attendono 78 miliardi a livello globale e 18 miliardi negli USA.
Il dato è rilevante perché mostra che, nonostante il calo della fiducia dei consumatori, gli americani continuano a spendere, soprattutto in presenza di sconti aggressivi. Una dinamica simile era stata osservata anche nel 2023 e 2024: quando la fiducia scende, la ricerca della convenienza aumenta, sostenendo comunque i volumi.
Mercati: prospettive per dicembre e inizio 2026
1. Supporti tecnici e trend
L’indice S&P 500 sta testando la parte alta della figura triangolare che si è sviluppata nelle ultime settimane.
La rottura al rialzo di quest’area potrebbe riaprire spazio verso i massimi storici, mentre un rifiuto sulla trendline potrebbe riportare i prezzi verso i supporti in area 6.575 punti.
2. Il ruolo della volatilità
La volatilità implicita è scesa ai minimi di un mese, segnale che gli investitori stanno gradualmente tornando a prendere rischio sui listini tecnologici e ciclici.
3. Possibili catalizzatori
Positivi:
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Taglio Fed a dicembre
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Stabilizzazione macro in Europa
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Forte stagione di shopping USA
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Allentamento delle tensioni sui titoli AI
Negativi:
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Dazi di Trump che iniziano a impattare la filiera retail
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Rallentamento del lavoro USA più marcato del previsto
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Timori geopolitici (Ucraina, Medio Oriente)
Conclusione
La fine di novembre porta con sé un ritorno di fiducia per gli investitori globali. Il mercato ha superato la correzione iniziale dovuta alle paure sull’AI e ora guarda con crescente ottimismo alla riunione della Fed di dicembre.
Se la banca centrale statunitense confermerà il primo taglio dei tassi, il 2026 potrebbe aprirsi con una fase rialzista estesa, sostenuta da consumi ancora resilienti, un mercato del lavoro in lenta normalizzazione e politiche monetarie più accomodanti.
I rischi non mancano, ma il sentiment torna costruttivo — e questo, sui mercati, fa spesso la differenza.
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