Azioni Banca Generali verso il record dopo il buy di Kepler Cheuvreux
pubblicato:Azimut Holding tenta una difficile rimonta dopo l'affondo causato dalle incertezze della tempistica dell'operazione TNB

Banca Generali ha fatto registrare ieri un progresso di 1,5 punti percentuali circa che portato i prezzi in chiusura a 54,95 euro.
Il report di Kepler Cheuvreux
Kepler Cheuvreux ha avviato la copertura sul titolo con raccomandazione "Buy" e prezzo obiettivo a 59 euro. In precedenza, ad inizio mese, dopo la pubblicazione dei dati, era stata UBS a migliorare la raccomandazione sul titolo da "Neutral" a "Buy" incrementando il target da 51,40 a 56,90 euro. Gli analisti di UBS hanno migliorato del 5-10 per cento le stime sull'utile per azione del quinquennio 2025-2029, prevedendo un +10% per le azioni dalla partnership con Alleanza.
Risultati in forte crescita
Al 30 settembre i risultati consolidati di Banca Generali hanno evidenziato una forte crescita delle commissioni e dell'utile netto ricorrente. In particolare le commissioni nette ricorrenti si sono attestate a 388,00 milioni di euro, in crescita del 10%, mentre l'Utile Netto ricorrente è stato di 273,8 milioni di euro (+7%). In calo invece del 7% l'Utile Netto, pari a 314,6 milioni di euro. Le masse gestite hanno superato i 110 miliardi di euro.
L'analisi del grafico
Il grafico del titolo è caratterizzato dal recupero che nell'ultimo mese ha permesso ai corsi di risalire dal supporto in area 46,00 e di andare a coprire quasi per intero il gap down lasciato aperto con lo stacco del dividendo (1,43 euro) di maggio a quota 55,80. Oltre tale livello probabile il ricongiungimento con i top annuali e storici a 57,65 euro, riferimenti oltre i quali lo scenario tecnico di lungo periodo migliorerebbe ulteriormente ed i corsi avrebbero spazio per andare ad attaccare quota 60,00.
Flessioni dai livelli attuali resterebbero invece compatibili con lo scenario rialzista fintanto dovessero limitarsi al test in area 52,00. Sotto tale livello supporto rilevante a 49,50, poi via libera verso 46,00 euro.
Azimut rimbalza dopo il sell-off
Seduta positiva giovedì per Azimut Holding: il titolo ha guadagnato il 2,56% a 35,61 euro, i prezzi si sono mossi tra 34,67 e 35,69.
Il rovescio causato dai dubbi su TNB
La recente comunicazione della Banca d’Italia su alcune “lacune nella governance e nell’organizzazione” di Azimut Capital Management (ACM) Sgr ha avuto un impatto immediato e pesante sul titolo Azimut, innescando un violento sell-off. Il mercato teme che queste criticità possano tradursi in un ritardo significativo del progetto TNB, uno dei pilastri strategici del gruppo.
Deutsche Bank passa da buy a hold
Deutsche Bank ha tagliato il rating da buy a hold, mantenendo però il target price a 35 euro. Nella loro analisi gli esperti riconoscono che: il progetto TNB resta realizzabile, ma l’autorizzazione sarebbe ora posticipata di sei mesi, con approdo atteso tra Q3 e Q4 2026; si tratta di un anno intero di ritardo rispetto al timeline dichiarato da Azimut nel luglio scorso (fine 2025); e di diversi trimestri oltre le stime originarie della stessa DB.
Il ritardo avrebbe anche un effetto finanziario concreto: lo slittamento del pagamento iniziale da 240 milioni che il fondo FSI dovrebbe versare a seguito della finalizzazione dell’operazione. Il management di Azimut continua a mostrarsi ottimista, indicando come data possibile il Q2 2026, ma per Deutsche Bank si tratta ormai dello scenario migliore, non della base case.
Anche Intesa peggiora le valutazioni
Anche Intesa Sanpaolo rivede il giudizio sul titolo: rating ridotto da buy a neutral; nuovo target price: 33,6 euro. ISP ha scelto un approccio prudente: nella sua valutazione considera solo il perimetro attuale del gruppo, senza includere il contributo futuro del progetto TNB, la cui tempistica appare oggi più incerta. Gli analisti riconoscono però alcuni punti di forza: i messaggi rassicuranti di Azimut su dividendi e buyback; la solidità del business tradizionale; l’assenza di impatti operativi immediati.
Tuttavia, secondo ISP il titolo difficilmente tornerà a essere appealing per gli investitori istituzionali senza un piano chiaro e aggiornato sul TNB. La società dovrà quindi fornire una roadmap più definita per ristabilire visibilità e fiducia. Il mercato teme ritardi strutturali sul progetto TNB e gli analisti hanno raffreddato la loro visione, pur senza mettere in discussione la capacità del gruppo di portarlo a termine. Le prossime comunicazioni di Azimut — soprattutto sulla governance ACM e sul dialogo con Banca d’Italia — saranno decisive per ricalibrare il sentiment su uno dei dossier più strategici dell’intero settore dell’asset management italiano.
L'analisi del grafico
I massimi di giovedì sono molto vicini a quelli dell'11 novembre, a 36,38 (massimi storici). La rottura di questa resistenza sarà da leggere come un importante segnale di forza, che potrebbe anticipare il test di area 40 euro almeno. Ripiegamenti fino in area 34,50 non pregiudicherebbero le possibilità di un nuovo rialzo, sotto area 34,50 rischio invece di un nuovo test della media mobile esponenziale a 100 giorni, passante a 31,65, supporto critico di medio periodo messo alla prova il 13 novembre.
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