Riecco l'oro: mercato punta su taglio Fed
pubblicato:Il metallo giallo torna a guadagnare terreno in vista della riunione FOMC del 10 dicembre

Il record del 20 ottobre resta lontano ma l'oro sembra ben posizionato per un riavvicinamento. Dopo il massimo a 4381,60 dollari/oncia (attualmente quota 4170 circa) le quotazioni del prezioso hanno corretto sensibilmente a causa di due fattori principali: il cessate il fuoco a Gaza e l'ipotesi di una Fed meno accomodante del previsto.
Geopolitica e scenario tassi
Gli ultimi sviluppi sul fronte Ucraina vanno nella stessa direzione: allentamento delle tensioni geopolitiche e meno domanda di oro. Nel frattempo però è cambiata la prospettiva sul fronte tassi. Al momento la possibilità di un taglio da 25 bp nella riunione del FOMC (il comitato operativo della Fed) del 10 dicembre si attesta all'85%: a poco meno di due settimane dall'evento una percentuale così alta indica una quasi certezza degli operatori.
Dati macro USA deboli, Fed pronta ad agire
A direzionare le attese verso la riduzione dei tassi sono stati gli ultimi dati macroeconomici, finalmente pubblicati nei giorni dopo la fine dello shutdown. Tra i più significativi citiamo le vendite al dettaglio, l'indice manifatturieri Richmond Fed, la fiducia dei consumatori e l'indice ISM-Chicago, tutti inferiori alle attese (alcuni in modo consistente). La prossima settimana sarà decisiva da questo punto di vista per chiarire definitivamente le idee: sono infatti in arrivo inflazione PCE e indici ISM.
Tassi giù, oro su
Ma come mai questo dovrebbe sostenere il prezzo dell'oro? Segnali di debolezza a livello macro invitano le banche centrali ad allentare la politica monetaria per favorire la crescita. Questo si traduce normalmente in riduzioni dei tassi ufficiali, circostanza che favorisce un'attività priva di rendimento come il metallo giallo, mediante limitazione del costo-opportunità nel detenerlo.
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