Brusca frenata per Stellantis

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Ricavi in crescita nel terzo trimestre ma le indicazioni su oneri ed EBIT lasciano interdetto il mercato

Brusca frenata per Stellantis

Pesante flessione per Stellantis dopo aver raggiunto ieri il massimi da inizio aprile in scia all'ottima intonazione del comparto europeo favorito dal balzo di Mercedes-Benz Group - grazie soprattutto all'ottima performance a livello di margini sulle vendite nel terso trimestre. Il gruppo italofrancese aveva beneficiato anche dell'annuncio di una "nuova collaborazione con NVIDIA, Uber Technologies, Inc. e Foxconn per esplorare insieme lo sviluppo e la futura implementazione di veicoli autonomi di livello 4 (senza conducente) per i servizi di robotaxi in tutto il mondo".

Le basi del recente rally

Ricordiamo anche due giorni fa i buoni dati sulle immatricolazioni (a settembre nell'Unione Europea +10,0% a/a mentre Stellantis ha realizzato un +10,5%, grazie soprattutto ai marchi Citroen, Fiat e Alfa Romeo) e due settimane fa l'annuncio del mega-investimento da "13 miliardi di dollari nell’arco dei prossimi quattro anni per far crescere le proprie operazioni in un mercato fondamentale come quello degli Stati Uniti e aumentare gli impianti produttivi nazionali". L'annuncio conferma e supera i rumor di Bloomberg di inizio mese secondo cui l'investimento negli USA sarebbe stato di circa 10 miliardi di euro (11,6 miliardi di dollari al cambio attuale).

Guidance EBIT non convince

La doccia fredda di oggi arriva a seguito della pubblicazione dai dati sui ricavi del terzo trimestre 2025, in aumento del 13% a 37,2 miliardi di euro. Confermata la guidance "finanziaria per la seconda metà del 2025, che prevede un continuo miglioramento dei ricavi netti, dell’AOI (EBIT adjusted, ndr) e dei flussi di cassa industriali netti rispetto al primo semestre 2025". Equita fa notare che la guidance AOI è diversa rispetto alle indicazioni fornite a fine luglio con i dati del primo semestre, quando era fissata "redditività AOI a una sola cifra bassa": secondo gli analisti potrebbe forse preludere a un aggiornamento in senso negativo. Sostanzialmente in linea con il consensus e con la guidance fornita il 10 ottobre per ricavi e consegne.

Oneri nel secondo semestre

L'altro elemento di fibrillazione è fornito dalla previsione di "oneri nel secondo semestre 2025 che, una volta definiti, ci aspettiamo saranno in larga parte esclusi dall’AOI". Il comunicato precisa inoltre che è stata avviata "una revisione del processo di stima delle garanzie, che prevediamo si tradurrà in aggiornamenti delle stime e oneri non ricorrenti nel secondo semestre 2025". Anche se un portavoce ha dichiarato che detti oneri sono già inclusi nella guidance, l'indicazione sembra piuttosto fumosa e, come ben sappiamo, il mercato non ama l'incertezza.

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