Stellantis giù, AD Filosa critico con misure UE

di Simone Ferradini pubblicato:
5 min

Diasorin invece accelera con l'annuncio del maxi-buyback

Stellantis giù, AD Filosa critico con misure UE
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Pessimo avvio di ottava per Stellantis (-4,63%) dopo le parole dell'a.d. Antonio Filosa che ha ribadito in un'intervista al Financial Times l'insoddisfazione per la revisione delle norme green sull'auto annunciata martedì scorso dalla Commissione Europea. Secondo il manager il nuovo pacchetto di misure mette a rischio gli investimenti dei produttori nell'eurozona.

Segnali grafici di debolezza nel breve

E così il titolo è tornato di nuovo al di sotto di area 9,80, riferimento critico non solo nel breve periodo. Il superamento di tale resistenza a inizio mese aveva permesso la formazione di un doppio minimo che sembrava poter allentare le tensioni dopo il prolungato ribasso che si era sviluppato dai record del 2024 27,35 euro.

Se ora i prezzi dovessero confermarsi sotto 9,80 anche nelle prossime due/tre sedute, il quadro tecnico tornerebbe pericolosamente ad indebolirsi, creando i presupposti per un nuovo test del sostegno critico a 7,50 euro.

Quota 7,50 ha più volte sostenuto Stellantis da aprile, evitando la ripresa del trend ribassista di lungo corso, ma se ora dovesse essere nuovamente testata difficilmente potrebbe reggere alle pressioni, aprendo così al successivo test in area 5,50.

Necessaria dunque una reazione che riconduca i prezzi al di sopra dei 10,00 euro, gettando le basi per un allungo più corposo che nel medio lungo periodo possa puntare al ritorno in area 12,00.

Diasorin in forte progresso con la mossa del cda

Diasorin ha messo a segno una seduta di forte recupero a Piazza Affari, chiudendo in rialzo del +4,66% a 67,32 euro, con il mercato che ha reagito in modo deciso alle mosse annunciate dal consiglio di amministrazione.

Il catalizzatore è stata la decisione del CdA di sottoporre all’assemblea dei soci una proposta per l’avvio di un programma di buyback fino a 250 milioni di euro, pari a massime 4,5 milioni di azioni proprie (circa l’8% del capitale sociale), accompagnato dall’annullamento di 2 milioni di azioni. Un’operazione rilevante per dimensioni e tempistica, che segnala una chiara volontà di intervenire sulla struttura del capitale in una fase in cui il titolo arriva da un lungo periodo di debolezza.

Messaggi positivi di lungo termine

Dal punto di vista strategico, l’obiettivo dichiarato è duplice: migliorare il Total Shareholder Return e rafforzare le metriche finanziarie per azione, a partire dall’utile per azione. Ma il messaggio più importante è probabilmente quello implicito: il management ritiene che le attuali quotazioni non riflettano appieno le prospettive future della società. In questo senso, il buyback viene presentato come un vero e proprio segnale di fiducia nei fondamentali di medio periodo di Diasorin.

Sul piano tecnico–societario, l’operazione è accompagnata da una proposta di modifica statutaria significativa. Per consentire l’annullamento delle azioni senza riduzione del capitale sociale, il CdA chiederà all’assemblea di eliminare il valore nominale delle azioni (oggi pari a 1 euro). Attualmente il capitale sociale ammonta a circa 55,9 milioni di euro, rappresentato da altrettante azioni, e la società detiene già 2,95 milioni di azioni proprie, pari a circa il 5,27% del capitale.

Il mercato vede un cambio di passo

La reazione del mercato suggerisce che l’annuncio sia stato letto come un cambio di passo nella gestione del capitale, in un momento in cui il titolo prova a costruire una base dopo una fase di marcato ribasso. Non a caso, sul piano grafico la rottura delle resistenze di breve rafforza l’idea che il buyback possa aver agito anche da innesco tecnico, oltre che fondamentale.

In sintesi, Diasorin manda un segnale chiaro: non solo restituzione di valore agli azionisti, ma anche presa di posizione netta del management sul fatto che il prezzo di Borsa, oggi, non racconta tutta la storia della società.

L'analisi del grafico

Diasorin sta provando a lasciarsi alle spalle una delle fasi più difficili degli ultimi anni, ma il quadro tecnico racconta una storia che va letta con equilibrio, senza entusiasmi eccessivi e senza sottovalutare i segnali positivi che stanno emergendo.

Il trend di fondo resta ancora impostato al ribasso. La discesa dai massimi è stata lunga e ben strutturata, accompagnata da una trendline discendente chiara e da una media mobile a 100 giorni che, finora, ha svolto il ruolo di vera e propria barriera dinamica, oggi resistenza a 72,20 euro. Ogni tentativo di rimbalzo, fino a poco tempo fa, si era fermato proprio lì. Questo significa che, dal punto di vista strutturale, Diasorin non può ancora essere considerata un titolo tornato in trend rialzista.

Segnali tecnici incoraggianti

Detto questo, nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. I prezzi hanno difeso con decisione l’area di minimo in zona 58–59 euro, costruendo una base solida dalla quale è partita una reazione più ordinata rispetto ai rimbalzi precedenti. La rottura della resistenza in area 66,7 euro, massimo del 6 novembre, rappresenta un segnale tecnico rilevante: non tanto perché cambi da sola il trend, ma perché indica che la pressione in vendita si sta riducendo e che il mercato ha iniziato a guardare il titolo con un atteggiamento diverso.

Il movimento va letto come un rimbalzo tecnico credibile, rafforzato anche dal contesto fondamentale e dalle decisioni del management sul buyback, che hanno contribuito a migliorare il sentiment. In questa fase è normale che il titolo tenti di allungare verso le prime resistenze importanti, in particolare verso l’area 72–75 euro, dove passa una zona tecnica molto rilevante e dove transita anche la struttura discendente di medio periodo.

È proprio lì che si giocherà la partita più importante. Finché Diasorin resterà sotto la media mobile a 100 giorni e sotto area 79 (38,2% di ritracciamento del ribasso dal top di novembre 2024), ogni rialzo andrà interpretato come recupero correttivo all’interno di un trend ancora fragile. Solo un superamento stabile di queste resistenze consentirebbe di parlare di un vero cambio di passo e di un possibile ritorno a una fase costruttiva di medio periodo.

In sintesi, il titolo sta dando segnali incoraggianti dopo una lunga discesa: la base sembra esserci, la reazione è ordinata e il mercato ha smesso di vendere con aggressività. Ma il percorso è ancora incompleto. Diasorin è in una fase di transizione, dove conviene osservare più che inseguire, aspettando che sia il grafico – e non l’entusiasmo – a dare le conferme decisive.

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