Nuovi aumenti in busta paga per tutti i lavoratori grazie agli ultimi bonus approvati dal Governo Draghi, prima della caduta. Di quanto aumenta la busta paga da qui a fine anno? Ecco tutti gli importi categoria per categoria.
Con l’aumento dell’inflazione – ormai sopra l’8% – si è reso necessario anche un aumento degli stipendi e delle pensioni: l’ex Governo Draghi, a tal fine, ha introdotto numerosi bonus per rendere più ricca la busta paga dei lavoratori, e per recuperare una parte del potere d’acquisto.
Se da un lato gli stipendi sono in aumento da qui a fine anno, dall’altro lato è previsto anche un anticipo della rivalutazione delle pensioni, che a novembre saranno pagate con l’aggiunta del bonus 150 euro.
Ecco tutto quello che c’è da sapere sui prossimi aumenti in busta paga: quali sono gli importi e di quanto aumenta lo stipendio dei lavoratori, fascia per fascia.
Uno dei primi bonus in busta paga che il Governo Draghi aveva approvato – e forse il più importante – riguardava i datori di lavoro: è previsto uno sgravio contributivo fino al 2% sugli stipendi di tutto il 2022, compresa la tredicesima.
INPS ha fornito proprio in questi giorni le istruzioni per l’applicazione: partendo dal mese di luglio, i datori di lavoro dovranno corrispondere anche gli arretrati ai propri dipendenti.
Non solo: il Governo Draghi, prima della caduta, aveva approvato anche un aumento dei fringe benefits per i lavoratori in conseguenza della crisi energetica: stiamo parlando del “famoso” bonus 600 euro per pagare le bollette, che spetta in automatico ai lavoratori dipendenti.
Infine, sono stati introdotti diversi bonus per combattere l’inflazione: dal bonus 200 euro per i lavoratori, i pensionati, i titolari RdC, i disoccupati con reddito inferiore a 35 mila euro all’anno; al bonus 150 euro per la medesima platea, ma con un limite reddituale annuale pari o inferiore a 20 mila euro.
Ma torniamo allo sgravio contributivo e cerchiamo di capire quali novità comporta per i lavoratori.
Alcuni datori di lavoro hanno atteso le istruzioni dell’INPS prima di erogare l’aumento in busta paga legato allo sgravio contributivo: anziché dal mese di luglio, quindi, a partire da ottobre i lavoratori potranno ottenere una busta paga più ricca, con aumenti e arretrati dovuti.
Lo sgravio, quindi, prevede un innalzamento dallo 0,8% al 2% attuale, ma solo per i lavoratori che percepiscono uno stipendio con imponibile lordo non superiore a 2.692 euro.
Tradotto in cifre, di quanto aumenterà la busta paga grazie allo sgravio contributivo? Rispetto all’ultima busta paga percepita, gli aumenti saranno i seguenti:
12 euro per uno stipendio di 1.000 euro;
18 euro per uno stipendio di 1.500 euro;
24 euro per uno stipendio di 2.000 euro;
30 euro per uno stipendio di 2.500 euro.
Per tutti i lavoratori che non hanno ancora ricevuto lo sgravio relativo dal mese di luglio, invece, spettano anche arretrati e tredicesima. Dunque gli importi saranno triplicati, ovvero:
36 euro con uno stipendio di 1.000 euro;
54 euro con uno stipendio di 1.500 euro;
72 euro con uno stipendio di 2.000 euro;
90 euro con uno stipendio di 2.500 euro.
È bene considerare che gli arretrati potrebbero non essere corrisposti in un’unica soluzione: INPS ha dato la possibilità di spalmarli fino a dicembre.
Nel mese di luglio – e per alcuni ad agosto, settembre oppure a ottobre – è stato pagato il bonus 200 euro, un beneficio anti inflazione per coloro che possiedono un ISEE inferiore a 35 mila euro.
Il Governo Draghi, inoltre, aveva approvato anche un nuovo bonus 150 euro in arrivo a novembre per la medesima platea, ma abbassando l’ISEE a 20 mila euro.
La busta paga dei lavoratori, quindi, sarà più ricca anche grazie a questi bonus, oltre alle possibili novità e proroghe in arrivo nel prossimo decreto aiuti quater.
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