Campari, Equita conferma un hold e riduce del 5% il prezzo obiettivo

di FTA Online News pubblicato:
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Prysmian, Jefferies la promuove a buy con target a € 73. Stellantis, Oddo BHF e Stifel abbassano il prezzo obiettivo

Campari, Equita conferma un hold e riduce del 5% il prezzo obiettivo

Campari, Equita conferma un hold ma lima il prezzo obiettivo a 10,4 euro

Seduta negativa ieri per Campari. Equita ha confermato la raccomandazione hold e riduce del 5% il prezzo obiettivo portandolo a 10,40 euro. Per gli analisti il secondo trimestre è stato positivo ma non sfavillante a causa del clima piovoso in Europa: la stima è per ricavi a +6% organico grazie al contributo dell'area Americhe, EBIT +5% organico. Le stime 2024 sono state leggermente riviste al ribasso (ricavi +7,3% da +8%, EBIT +8% da +11%). Ridotte del 3-5% le previsioni sull'utile per azione 2024-2025. I risultati del secondo trimestre saranno comunicati il 30 luglio.

Il titolo ha intanto toccato settimana scorsa nuovi minimi da inizio anno, accennando poi una reazione erosa in buona parte dal ribasso di ieri. Sotto 8,50 nuovi segnali di continuità del trend ribassista degli ultimi mesi e rischio concreto che il ribasso possa proseguire in direzione dei bottom del 2020 in area 5,00. Obiettivi più di breve periodo a 8,10 e 7,70 euro circa. Segnali di ripresa che possano allentare le tensioni nel breve giungeranno solo con il ritorno al di sopra di 9,10 euro, circostanza che introdurrebbe il test a 9,50 euro. Nel lungo periodo invece il quadro grafico migliorerebbe sensibilmente solo oltre quota 10,10.

Prysmian, Jefferies la promuove a buy con target a € 73

Ottimo avvio di seduta per Prysmian, forte del report di Jefferies. L'investment bank americana ha migliorato la raccomandazione sul titolo da hold a buy e incrementato il prezzo obiettivo da 58 a 73 euro: in evidenza le sinergie con Encore Wire e il venir meno dei rischi di normalizzazione dei prezzi elettrificazione e del destocking nel settore telecom.

Anche Citigroup ha alzato il target da 62,50 a 67,50 euro con buy confermato: atteso un aggiornamento della guidance. Il gruppo comunicherà i risultati del secondo trimestre il 1° di agosto.

Il grafico di Prysmian è dominato dal rally partito lo scorso ottobre, movimento che ha generato una performance positiva pari all'80% e il nuovo massimo storico a 61,06 euro a fine maggio. Dopo una fisiologica correzione i corsi hanno recuperato terreno senza però trovare lo slancio necessario a oltrepassare il record e riattivare la tendenza ascendente di fondo verso il primo obiettivo in area 65. Sotto 57,48 probabile test di 56,34 con rischio di discese sul minimo del 14 giugno a 55,42: l'eventuale violazione confermata in chiusura di seduta darebbe probabilmente il via a una correzione di breve termine in direzione della ex resistenza di area 52,40 e 47,20-47,30 (supporti e resistenze a marzo e aprile).

Stellantis, Oddo BHF e Stifel abbassano il prezzo obiettivo

Avvio di settimana debole per Stellantis: il titolo ha ceduto lo 0,49% a 18,02 euro. I prezzi hanno oscillato tra 17,868 e 17,998 euro. Alcune case d'affari hanno rivisto al ribasso il prezzo obiettivo sul titolo. Le agenzie di rating Oddo BHF e Stifel hanno rivisto le loro valutazioni su Stellantis.
Oddo BHF ha abbassato il target price a 25 euro da 30 euro, mantenendo il giudizio "outperform".
Stifel, invece, ha ridotto il target price a 27 euro da 29 euro, ma ha confermato il giudizio "buy".

Proiettando i dati del primo semestre relativi alla produzione di Stellantis in Italia sull'intero 2024, la Fim-Cisl prevede circa 500.000 veicoli prodotti a fine anno dalla casa automobilistica nel Paese. Questo numero è circa la metà rispetto all'obiettivo di un milione di veicoli annui e molto inferiore ai 751.000 del 2023.

Nel primo semestre dell'anno, Stellantis ha prodotto 303.510 veicoli negli impianti italiani, registrando un calo del 25,2%. Nel primo trimestre del 2024, il gruppo ha prodotto 170.415 veicoli, una diminuzione del 9,8% rispetto ai 188.910 dello stesso periodo nel 2023.

Questi dati sono stati presentati dal segretario nazionale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, durante un report a Torino. Il calo della produzione semestrale è stato determinato da una diminuzione del 36% nella produzione di automobili, mentre la produzione di veicoli commerciali è aumentata del 2%.

Tra gli stabilimenti italiani di Stellantis, solo quello di Pomigliano ha registrato un incremento del 3,5% nel primo semestre. Invece, gli stabilimenti di Melfi e Mirafiori hanno subito crolli significativi, con diminuzioni rispettivamente del 57,6% e del 63%.

Bank of America conferma il giudizio buy e riduce il prezzo obiettivo su Stellantis a 24 euro dai precedenti 25, prevedendo una forte ripresa nel secondo semestre dopo un inizio anno difficile, dovuto a errori nel go-to-market e alla posticipazione di nuovi lanci di prodotto.

Gli analisti segnalano che le consegne dei primi sei mesi potrebbero essere del 2% inferiori alle attese, con particolare riferimento al Nord America.

Di conseguenza, BofA ha ridotto le stime sull'Ebit del primo semestre dell'8,6% e prevede un free cash flow di 1,86 miliardi di euro, rispetto ai precedenti 3,1 miliardi. Tuttavia, i progressi nelle scorte di magazzino ottenuti nel primo trimestre dovrebbero essere sostenibili, con stime sul free cash flow per la seconda metà dell'anno superiori di circa 5 miliardi di euro rispetto ai primi sei mesi.

Le proiezioni sull'Eps per il biennio 2024-2025 sono state ridotte del 5% e del 2%, rispettivamente.

L'azione di Stellantis da circa una settimana è schiacciata sul supporto offerto in area 18 euro dalla trend line crescente disegnata dal minimo di ottobre 2022. La violazione del supporto sarebbe un'ulteriore segnale di debolezza dopo quelli inviati di recente, ultimo in ordine di tempo la discesa al di sotto della media mobile esponenziale a 100 settimane, avvenuta nella scorsa ottava. In caso di violazione di area 18 probabile il test a 16,70 della linea che sale dai minimi di marzo 2020. Supporto successivo a 15 euro. Un primo segnale di ripresa verrebbe al di sopra di area 18,50, con target in quel caso a 19,55. Sarebbe la rottura di 19,90 a prospettare l'inizio di un rimbalzo significativo, almeno fino ai 22 euro.