Corporate Bond, la view di Genève Invest

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
8 min

Liverani: “In questa fase rendimenti interessanti”

Corporate Bond, la view di Genève Invest

Bond all’attenzione dei mercati, il rialzo rapido dei rendimenti nell’ultimo anno ha riportato l’interesse degli investitori verso una classe di attivi che anni di tassi a zero avevano messo in secondo piano negli investimenti e nelle gestioni di portafoglio.

La dimensione corporate degli investimenti in reddito fisso è però tuttora trascurata dalla cronaca finanziaria in favore di un più comune discorso sui titoli di Stato.

Quello dei corporate bond è però un universo investibile ampio e differenziato su cui è utile aprire qualche riflessione.

Lo facciamo con Omar Liverani, Head of Italian Branch di Genève Invest.

Come funziona il mercato corporate bond europeo? Che rendimenti offre in questa fase nella fascia Investment Grade e nell’High Yield?

“Le obbligazioni corporate sono strumenti emessi da società private, essenzialmente banche e società industriali.  Investire in queste soluzioni permette di costruire portafogli diversificati in base a un rendimento correlato al merito di credito degli emittenti stessi, ma lo espongono ai rischi tipici dell’investimento in una società.

Le obbligazioni di nuova emissione vengono collocate agli investitori sui mercati primari.
A loro volta, le obbligazioni acquistate sul mercato primario possono essere negoziate dagli investitori anche sul cosiddetto mercato secondario, dove vengono scambiati titoli già in circolazione.

Lo scorso anno abbiamo assistito ad una generalizzata disaffezione degli investitori verso il comparto del reddito fisso in quanto la stretta monetaria concertata dalle banche centrali ha portato sì un forte aumento dei rendimenti ma anche un marcato calo dei prezzi delle obbligazioni. Come noto infatti rendimenti e prezzi sono inversamente proporzionali nel mondo dei bond.

Oggi il sentiment è molto diverso e, ora che i rialzi dei tassi e i picchi inflattivi sono in gran parte alle spalle, stiamo assistendo ad un rinnovato interesse degli investitori verso il comparto.

A ciò si aggiunge anche il richiamo dei rendimenti: in questa fase di mercato, risultano davvero interessanti, al 5,5% per le obbligazioni societarie Investment Grade (IG) ed all’8,5% per quelle High Yield (HY).

In Genève Invest pensiamo che il momento sia florido e ricco di opportunità, soprattutto nel segmento dell’HY. I rendimenti attuali creano un punto di ingresso interessante per allocare capitale, tra i livelli più alti dell'ultimo decennio, comparabili soltanto con quelli raggiunti durante la pandemia da COVID-19 e la crisi del 2016 delle obbligazioni energetiche HY.

Inoltre, i continui upgrade di alcune società dalle prospettive particolarmente rosee e i volumi relativamente ridotti di nuove emissioni si combinano per rafforzare la dinamica domanda/offerta del mercato a sostegno dei prezzi delle obbligazioni ad alto rendimento”.

Una delle caratteristiche tipiche del reddito fisso è la difficoltà, a volte impossibilità, di standardizzare gli asset. Quale approccio deve tenere il risparmiatore interessato a questa asset class?

“Il reddito fisso può presentare una serie di sfide e complessità per i risparmiatori, infatti, a nostro parere, è sempre bene che l’investitore medio si rivolga ad un consulente o ad una società di gestione patrimoniale.

Grazie alla loro esperienza, possono fornire un'analisi approfondita e consigli basati su dati e informazioni accurate. Si può così sviluppare una pianificazione finanziaria personalizzata in base ad esigenze, obiettivi e situazione finanziaria del cliente e si può anche fornire un supporto emotivo, evitando decisioni di investimento impulsive o basate sulle emozioni del momento.

Un investitore può optare per il fai-da-te ma deve avere ben presente che serve dedicare molto tempo e avere un’approfondita conoscenza ed esperienza in ambito di analisi di bilanci e posizionamento strategico.

Ciò detto, i mercati finanziari non devono essere presi alla leggera ed in particolar modo se si adotta un approccio speculativo. Il trading infatti richiede un’ottima comprensione del mercato e delle dinamiche dei tassi di interesse, la conoscenza dei settori, la gestione dei rischi e dell’emotività nonché una specifica capacità nell’analisi fondamentale e tecnica”.

Quali sono le vostre strategie e il vostro approccio al mercato? Quali le caratteristiche della vostra offerta?

Genève Invest offre un servizio differente nel panorama del risparmio gestito.

Abbiamo infatti optato per una gestione patrimoniale incentrata sulla selezione di singole posizioni finalizzata all’individuazione di opportunità caratterizzate da un rapporto rischio/rendimento più conveniente rispetto alla media di mercato.

Insieme all’indipendenza, pilastro fondamentale della società, un ulteriore tratto distintivo che ci differenzia consta nell’avere accordi e convenzioni con banche depositarie tedesche e lussemburghesi tramite le quali viene data al cliente la possibilità di aprire un conto all’estero. Questa scelta è motivata dal fatto di voler offrire una soluzione agli ineliminabili e strutturali rischi con cui il nostro Paese da oltre vent’anni si ritrova a dover convivere.

Il continuo deterioramento delle finanze pubbliche, una crescita economica piatta e un incremento del livello di indebitamento non escludono la necessità di un prelievo forzoso da parte del Governo italiano per risanare le casse dello Stato, pratica tra l’altro già varata nel 1992 dal governo Amato.

Questa scelta consente infatti di minimizzare le criticità, rappresentate dal significativo rischio Paese che possono impattare il nostro patrimonio, andando invece a riallocare i capitali in una giurisdizione dalle finanze pubbliche più robuste e resilienti.

Selezioniamo le opportunità in un universo investibile molto ampio che include strumenti a tasso fisso, investimenti a capitale e interessi garantiti e azioni di alta qualità.

Rendiamo possibile ad investitori privati l’accesso a obbligazioni societarie professionali, titoli spesso riservati ad investitori istituzionali. La nostra strategia estremamente diversificata ha lo scopo di generare una crescita stabile e duratura del patrimonio, evitando speculazioni e rischi inopportuni.

Più nello specifico, in ambito obbligazionario, sottoponiamo le società emittenti a rigorose analisi del loro merito creditizio. Il monitoraggio costante dei fondamentali di bilancio, del modello di business e il dialogo continuo con i vertici aziendali delle società emittenti ci consentono di giungere a un giudizio più accurato rispetto a misure sintetiche e standardizzate quali i rating creditizi delle principali agenzie.

Gran parte dei titoli che inseriamo nei nostri portafogli sono emissioni obbligazionarie generalmente riservate a investitori istituzionali, non accessibili ad investitori retail ovvero titoli emessi da società di medie dimensioni, che offrono un profilo rischio/rendimento più attrattivo in quanto destinati a controparti professionali e scambiati in mercati di nicchia.

In ambito azionario effettuiamo un’approfondita analisi finanziaria fondamentale in modo tale da avere informazioni precise e puntuali sulle società in cui decidiamo di investire. Riteniamo sia importante avere la possibilità di confrontarci direttamente con il management delle società in oggetto, per questo motivo programmiamo incontri diretti prima di procedere alle operazioni di investimento più rilevanti”.

In questa fase in quali fasce di mercato vedete maggiori opportunità? Quali sono settori che preferite?

“Nel reddito fisso vediamo significative opportunità negli Stati Uniti.

In primo luogo, le obbligazioni americane permettono una maggiore diversificazione del portafoglio, consentendo una miglior gestione del rischio. L’economia statunitense e quella europea attraversano spesso cicli macroeconomici differenti.

Pertanto, un investimento in titoli statunitensi tipicamente attenua gli effetti negativi sul portafoglio di un’eventuale recessione in Europa.

Inoltre, alla luce delle dimensioni del mercato obbligazionario statunitense, le obbligazioni americane sono più liquide di quelle europee, sia per quanto riguarda i titoli delle blue chips che per le emissioni di nicchia di piccole e medie imprese.

Essendo i titoli statunitensi denominati in dollari, è bene considerare anche l’evoluzione del tasso di cambio EUR/USD. La recente debolezza del dollaro nei confronti dell’euro rende le obbligazioni statunitensi ancora più attrattive.

La risoluzione al problema del tetto del debito ha eliminato un grosso peso dai mercati e portato con sé un rally. Tuttavia, nei prossimi mesi potremmo assistere a un'offerta estremamente massiccia di buoni del tesoro statunitensi per finanziare il bilancio del governo, sempre più in debito di risorse. Questo potrebbe aumentare il premio al rischio che gli investitori chiederanno per possedere obbligazioni societarie.

Per quanto concerne i settori, oltre a quelli dell’HealthCare e del Real Estate, stiamo attualmente monitorando anche quello delle Commodity, un comparto specifico che presenta alta qualità ed un eccellente rapporto rischio/rendimento. Il prezzo del petrolio lo scorso anno è aumentato sensibilmente e le società del settore ne stanno giovando significativamente.

Questa condizione però si scontra con le prospettive economiche che prevedono una prossima seppur lieve recessione e motivano le richieste degli investitori di ottenere rendimenti maggiori in vista di uno scenario economico sfavorevole.

Con le prospettive economiche incerte, presenti e future, riteniamo che gli investitori ritorneranno a focalizzarsi in maniera rilevante sulle asset class in grado di offrire reddito, sicurezza del capitale e diversificazione rispetto alle partecipazioni azionarie”.

Quali sono i tipici costi di un fondo obbligazionario? Come giudicare le performance e i risultati?

“Riteniamo che valutare un servizio considerando soltanto i costi connessi sia un approccio miope e parziale. Pensiamo invece che sia necessario valutare le capacità del gestore ed il conseguente rendimento al netto dei costi. Sottoponiamo i nostri portafogli ad una certificazione annuale delle performance realizzate e i risultati sono eloquenti”.

Si può investire sul corporate debt tramite ETF?

“Può essere una alternativa alla gestione attiva, ma non riteniamo che sia una scelta efficiente, perché questa tipologia di strumenti replicando fedelmente il benchmark include anche società palesemente a rischio default.

Questo strumento costa poco, ma offre anche poco valore aggiunto perché espone l’investitore in maniera indistinta ad un intero mercato o settore e quando parliamo di investimenti lato corporate la selezione è più che mai necessaria”.

Il Gruppo Genève Invest è una società di gestione patrimoniale indipendente fondata a Ginevra nel 2002 con sede in Lussemburgo e che in Italia opera tramite la succursale di Milano. L’indipendenza, pilastro fondamentale della società, ci permette di operare senza alcun conflitto di interessi e perseguire esclusivamente gli interessi dei nostri clienti.

Focalizziamo principalmente la nostra attenzione sull’obbligazionario societario ma siamo specializzati anche in  soluzioni più dinamiche come investimenti azionari e alternativi. La nostra strategia estremamente diversificata ha lo scopo di generare una crescita stabile e duratura del patrimonio, evitando speculazioni e rischi inopportuni.

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