Bonus edilizi prorogati: in cosa consiste il sismabonus?

di FTA Online News pubblicato:
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Uno dei bonus edilizi più importanti di questi anni, il Sismabonus, è stato prorogato dalla manovra finanziaria 2022, fino al 2025. Entriamo nei dettagli e scopriamo quando si può fare domanda di Sismabonus, in cosa consiste e chi ne può beneficiare.

Bonus edilizi prorogati: in cosa consiste il sismabonus?

Il Sismabonus è un bonus edilizio in forma di detrazione fiscale che viene concessa ad alcuni beneficiari per lavori su edifici o parti comuni di edifici, che si trovano in specifiche zone sismiche d'Italia.

L'obbiettivo di questo tipo di bonus particolare è evitare che ci siano danni ulteriori e più gravi sulle abitazioni per le quali si richiede, causati da eventi sismici.

In questo caso l'agevolazione riguarda una precisa categoria di immobili, oltre la quale non si può andare. La normativa al riguardo è molto severa. Ma andiamo per ordine e vediamo innanzitutto di che tipo di bonus si tratta.

Cos’è il Sismabonus?

Il Sismabonus è un'agevolazione consistente in una detrazione fiscale riservata solo a determinate categorie e in determinate circostanze, ovvero si riferisce a tutti quegli interventi di riqualificazione antisismica su edifici interi, parti di edifici o acquisti di edifici completamente anti-sisimici.

La detrazione fiscale è molto alta, è pari al 110% e spetta per tutte quelle operazioni che servono a rendere meno probabile l'evento sismico e i suoi conseguenti danni.

Chi può richiedere il sismabonus?

Il Sismabonus non può essere richiesto da tutti perché è riservato esclusivamente a persone fisiche, condomini, istituti case popolari, cooperative e associazioni, proprietari di edifici a rischio perché in zone importanti dal punto di vista sismico e previste dalla normativa. 

Gli edifici oggetto di questo tipo di bonus sono tutti gli immobili che non fanno parte dei beni di un'impresa. La detrazione spetterà solo nel caso in cui gli immobili siano utilizzati ad uso privato e non aziendale.

Per gli istituti case popolari e gli enti che hanno gli stessi obbiettivi dei privati e rispettano tutti i  requisiti della legislazione nazionale ed europea, il sismabonus è previsto nello stesso modo come per i privati.

Del sismabonus possono godere anche le associazioni senza scopo di lucro e le associazioni dilettantistiche.

Quali interventi e lavori non possono rientrare nell'agevolazione del Sismabonus?

Gli interventi che non possono assolutamente rientrare fra i lavori per il sismabonus, sono tutti quei lavori che riguardano edifici lussuosi e facenti parte delle categorie catastali  A/1, A/8 e A/9. Ovvero palazzi lussuosi, signorili, castelli, con un valore storico, di pregio e artistico elevatissimo.

Inoltre il Sismabonus non può essere applicato a più di due edifici facenti parte della stessa proprietà, con l'unico obbiettivo, lo ricordiamo, di migliorare sensibilmente il rischio sismico complessivo.

Quali sono i benefici che si possono ottenere con l'agevolazione del Sismabonus?

Il Sismabonus, abbiamo già detto, è una detrazione fiscale che può portarsi in detrazione della dichiarazione dei redditi per ben dieci anni. Anche nel caso del sismabonus, come nel casi degli altri bonus edilizi, i richiedenti invece che per la detrazione fiscale, possono optare  per lo sconto in fattura oppure per la cessione del credito a terzi (banche o intermediari finanziari).

Il secondo e il terzo metodo permettono di avere più velocemente un risultato economico da questa agevolazione. Mentre la detrazione permette un vantaggio economico negli anni, che va più a rilento.

Per usufruire del sismabonus devi stabilire quali edifici ne hanno diritto

Per poter usufruire del sismabonus, la prima cosa da fare è stabilire quali sono gli edifici che si trovano in zone tali da essere oggetto di interventi di riqualificazione e stabilire se tutti gli interventi fattibili sono agevolabili.

In particolar modo l’immobile deve essere adibito o come attività produttiva principale o come abitazione principale e i lavori detraibili sono i lavori effettuati sulle parti pericolanti dell'edificio e messe in sicurezza.

I beneficiari possono essere persone fisiche, residenti o meno in Italia. L'importante è che dimostrino il loro reddito e che possiedano un immobile per il quale i lavori sono necessari a ridurre sensibilmente il rischio sismico.

Le spese detraibili nel sismabonus non possono superare la soglia fissata dalla normativa di 96mila euro per ogni singola unità immobiliare e, ovviamente, i pagamenti dei costi devono avvenire in modo tracciabile: o tramite bonifici bancari, postali o online. Nella causale bisogna riportare codice fiscale e/o partita iva del beneficiario a cui spetta la detrazione.

L'obbiettivo del sismabonus dunque, è preservare il più possibile gli edifici presenti in alcune zone del territorio italiano che spesso sono soggette a calamità naturali come il terremoto.

Alla fine dei lavori, grazie al sismabonus, gli edifici risulteranno molto più sicuri e più stabili.