Bper rilancia sulla Popolare di Sondrio e ci mette un euro in contanti

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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L'offerta più 'naturale' del risiko languiva, nonostante l'appoggio di Unipol, così Papa ha dovuto fare retromarcia. Un rilancio insomma, che assomiglia tanto a un salvagente per l'ops

Bper rilancia sulla Popolare di Sondrio e ci mette un euro in contanti

Tanto tuonò che piovve. Non si contano le volte in cui l’amministratore delegato di Bper Gianni Papa nelle ultime settimane ha ribadito che l’offerta per la Banca Popolare di Sondrio era scolpita nella pietra, già generosa, irritoccabile.

Quegli 1,45 titoli Bper per ogni azione della Popolare di Sondrio erano stati ritenuti un ‘corrispettivo’ congruo anche dal consiglio di amministrazione della preda valtellinese, obtorto collo, perché poi per il resto il board aveva ribadito che, finanza a parte, l’offerta non riconosceva il valore dell’istituto, i dati 2024 brillanti e le prospettive del nuovo piano 2025-2027, il piano Anti-Bper messo a punto dall’ad Mario Pedranzini.

Bper su BPS, il rilancio di 1 euro

Tutto scritto nella sabbia, come spesso accade nella finanza. Oggi la banca di Papa rilancia e per una volta ci mette i soldi veri, un corrispettivo aggiuntivo di 1 euro rispetto a quegli 1,45 titoli propri che restano sul piatto.

La reazione dei titoli, per una volta, è da manuale: in questa ultima seduta di ottava che sarà orfana di Wall Street: Bper cede l’1,78% e si riporta a 7,156 euro; la Popolare di Sondrio (BPS) guadagna l’1,15% e si porta a 11,875 euro. Per una volta i numeri sono a premio, anche se di poco: +0,19% lordo, non tantissimo, ma almeno ci sono un po’ di contanti di mezzo.

Chiaramente Bper la racconta diversamente e parla di un premio del 17,8% sul prezzo alla data di riferimento del 8,934 euro del 5 febbraio. Alchimie legittime, perché l’opa è un premio sempre per chi la intuisce prima, raramente premia dopo il primo annuncio. Alla data di riferimento dell’ormai lontano 5 febbraio BPS viene quindi valutata 4,75 miliardi di euro, contro i 4,05 miliardi della sua capitalizzazione di Borsa di quel giorno e a fronte dei 5,32 miliardi della capitalizzazione di ieri.

Bper su BPS, è il piano che conta

Un piccolo premio c’è, come detto, ma ovviamente con un’offerta in gran parte carta contro carta è il piano industriale di Bper quello che conta. Il piano prevede intanto sinergie di costo a regime da 190 milioni di euro ante imposte e sinergie di ricavo a regime da 100 milioni di euro (sempre ante imposte).
Tutto dopo costi una tantum di integrazione da 400 milioni di euro, il che significa che solo dopo un anno e mezzo si comincerà a guadagnare qualcosa davvero dall’integrazione.

In realtà, fra le tante offerte di questo risiko un po’ povero di Piazza Affari, quella di Bper su BPS è per molti versi la più naturale. C’è già la partnership assicurativa con Unipol, socio di riferimento dei due gruppi, che unisce le due banche: fino al 2028 distribuiranno insieme vita e danni di Arca e prodotti Unisalute. Entrambe, con Unipol, sono soci di riferimento di Arca Vita. Bper e BPS sono poi al 57% e al 34,71% rispettivamente di Arca Fondi SGR.

BPS porterebbe la sua Factorit in dote, verosimilmente sposandola con la Bper Factor nata nel 1994 come società captive del Gruppo Cremonini e poi diventata il ramo factoring di Bper.
Come noto la specialty finance è uno dei motori di questo risiko bancario alla ricerca di cespiti oltre il margine d’interesse.

Più semplice sarà con il leasing: Alba Leasing è al 33,5% di Bper e al 19,26% di BPS e quindi il nuovo aggregato potrebbe avere la maggioranza del ramo del leasing gestito con Banco BPM e con Credit Agricole. E’ un business da 20,1 milioni di euro di utili nel 2024, ma con un uno stipulato complessivo di 1,73 miliardi di euro.

Saranno più allargate le collaborazioni in Unione Fiduciaria e in Polis SGR. Nella SGR che struttura e gestisce veicoli di investimento immobiliare la Popolare di Sondrio controlla il 19,6% e Bper il 6,13%, ma il ruolo del padrone è del private equity francese LBO France, che ha il 60%

Bper su BPS, l'offerta languiva un po' in vista della scadenza

Magnifiche sorti e progressive, a patto di portare a casa il progetto. L’offerta partita ormai il 16 giugno al 2 luglio registrava un apporto del 20,5% dei titoli oggetto di offerta, un po’ pochino in vista della scadenza dell’11 luglio 2025, soprattutto se si considera che con la sua adesione del 26 giugno Unipol ha apportato il 19,72% del capitale circa.

E’ vero che spesso gli investitori aderiscono all’ultimo momento nella speranza di un rilancio – che peraltro oggi si è realizzato – ma la condizione di efficacia dell’offerta di Bper del 50% del capitale più un’azione corre un rischio importante di saltare e diventa a rischio anche condizione del 35% più un’azione, la condizione soglia minima al di sotto della quale sarebbe un nulla di fatto.

Alla luce di tutto questo forse in Valtellina più che un rilancio è arrivato un salvagente.