Crisi cripto: quali prospettive per il Bitcoin?

di Enrico Danna pubblicato:
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Il 2022 verrà sicuramente ricordato, tra le altre cose, per i duri colpi inferti al mercato delle criptovalute. Il mondo delle valute digitali non se la sta passando affatto bene: soprattutto a livello di credibilità. Fine dei sogni oppure è possibile una rinascita del movimento? 

Crisi cripto: quali prospettive per il Bitcoin?

Crisi cripto: cosa è successo nel 2022 

Sono stati diversi gli eventi negativi che hanno riguardato, in questo anno, il settore delle criptovalute riportando all'attenzione il discorso inerenti ai rischi che si possono correre nell'investire in tale ambito.

I colpi inferti al segmento delle valute digitali non hanno riguardato solamente la perdita di valore, per non dire il crollo delle quotazioni ma anche un aspetto meno quantificabile da un punto di vista finanziario ma decisamente importante in ottica generale: la credibilità. 

Dal lato della credibilità, infatti, un duro colpo è stato inferto dalla bancarotta della piattaforma FTX, la seconda a livello mondiale per importanza.

Se vogliamo usare un termine di paragone, questo evento può essere assimilato a quanto accadde con Lehman Brothers quasi quindici anni fa o, relativamente al nostro Paese, a Parmalat e Cirio qualche anno prima. 

Se l’idea di fondo del Bitcoin e dei suoi fratelli doveva essere quella di divenire un mezzo di pagamento (più sicuro, efficiente e trasparente) alternativo alla classica moneta coniata dalle banche centrali, ad oggi, lo scopo è ben lungi dall’essere raggiunto. Anzi. 

Criptovalute e bitcoin: quali le criticità maggiori 

Quali sono oggi, quindi, le criticità maggiori? 

Se osserviamo l’andamento del bitcoin, possiamo notare come, nel giro di un anno, abbia perso circa 2/3 del proprio valore. 

Sicuramente, la bancarotta della piattaforma FTX non ha fatto che peggiorare la situazione, soprattutto per gli interrogativi che ha posto negli investitori.

Le somme depositate a fronte degli scambi in cripto, infatti, non sono garantiti dallo Stato come accade per quelle depositati sui classici conti correnti. 

Ergo, diversi investitori sono stati assaliti da dubbi, perplessità e dalla paura di non riuscire a recuperare le somme investite. 

Dall’altro lato, si è fatta strada l’ipotesi che il mercato delle criptovalute fosse sostanzialmente drogato in maniera artificiosa e che, al di là dei buoni propositi e degli obiettivi inizialmente previsti, l’utilizzo delle criptovalute (e dei bitcoin in particolare) sia servito soprattutto a favorire il crimine e le attività illecite

Bitcoin: fine di un sogno? 

Pare quindi logico e giusto chiedersi se ciò che sta accadendo possa essere considerato come il canto del cigno del bitcoin (e delle criptovalute in generale) e, in definitiva, la fine di un sogno. 

Potrebbe sembrare così ma, in effetti, ci sono ancora speranze e barlumi di positività. Il tutto, però, dovrebbe passare attraverso un cambiamento radicale di passo, ovvero, in un ritorno alle origini. 

Come già evidenziato in precedenza, infatti, l’obiettivo primario delle valute digitali era quello di sostituirsi alla moneta tradizionale, attraverso un sistema più efficiente, sicuro e trasparente.

Se da un punto di vista operativo si può affermare che la blockchain dia ampie garanzie in tal senso, è tutto il contesto rimanente che presenta dubbi e perplessità. 

Il bitcoin potrà quindi tornare ad essere protagonista solamente quando il mondo delle criptovalute avrà ritrovato una propria credibilità e affidabilità: tutto ciò non si ottiene in un giorno, ovviamente, ma se ci sarà un cambio di passo, allora si potrà tornare ad inseguire un sogno. 

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