Dazi di Trump frenano Wall Street. Dow Jones perde lo 0,94%
pubblicato:Dopo una partenza d'ottava di generalizzato arretramento per l'Asia (a Tokyo il Nikkei 225 aveva segnato lunedì un declino dello 0,56%) e invece complessivamente di recupero per l'Europa (in negativo il solo Ftse 100 di Londra, deprezzatosi dello 0,19%), la nuova settimana inizia nel segno del ribasso per Wall Street, dopo lo stop di venerdì 4 luglio per la celebrazione dell'Indipendence Day (il Giorno dell'Indipendenza). I mercati Usa frenano a causa delle ennesime incertezze sul fronte della guerra commerciale lanciata da Donald Trump, in scia al rinvio fino al 1° agosto dell'entrata in vigore delle nuove tariffe dopo la pausa di 90 giorni che sarebbe terminata il 9 luglio.
Domenica Trump aveva minacciato dazi aggiuntivi del 10% a chi si orienta sulle "politiche antiamericane dei Brics". Nel weekend si era tenuto a Rio de Janeiro il summit dei Brics, i cui leader avevano espresso "serie preoccupazioni circa l'aumento di misure unilaterali tariffarie e non che distorcono il commercio e sono incoerenti con le regole della Wto". Lunedì poi dal suo social Truth Trump ha annunciato che tra le 14 lettere già inviate a singoli Paesi ci sono quelle per Giappone e Corea del Sud, i cui dazi saranno del 25% e verranno aumentati proporzionalmente con eventuali rappresaglie decise da Tokyo o Seoul. Altri Paesi destinatari delle prime lettere sono Sudafrica e Indonesia.
La performance peggiore tra i principali indici di Wall Street è stata quella del Dow Jones Industrial Average, che perde lo 0,94% (422,17 punti) a 44.406,36 punti. Andamento sostanzialmente uguale per il Nasdaq Composite, deprezzatosi dello 0,92% (188,58 punti) a 20.412,52 punti. Poco meglio ha fatto invece l'S&P 500, in ribasso dello 0,79% (49,37 punti) a 6.229,98 punti. In positivo tra gli undici settori che compongono il benchmark di Wall Street solo Consumer Staples e Utilities (in rialzo dello 0,11% e dello 0,17% rispettivamente), mentre il peggiore è Consumer Discretionary (in calo dell'1,26%). Male anche Financials e Materials.
Tra i singoli titoli, da segnalare il crollo del 6,89% di Tesla, peggiore sia dell'S&P 500 che del Nasdaq 100. Sempre nel weekend Elon Musk, in questo caso con un post sul suo social X (l'ex Twitter), aveva annunciato la creazione di America Party, partito politico il cui obiettivo concreto sarà togliere la maggioranza nel Congresso Usa a Trump attraverso il sostegno di singoli candidati a partire dalle elezioni di Midterm del 2026. Decisione che arriva dopo l'approvazione settimana scorsa del One Big Beautiful Bill, la legge di bilancio definita "completamente folle" da Musk. "Distruggerà milioni di posti di lavoro e causerà un immenso danno al nostro Paese!", aveva scritto.
Vincitori di giornata sono stati invece Palantir Technologies e DoorDash e, soprattutto, Rocket Lab. La rivale della SpaceX di Musk ha chiuso con un rimbalzo del 9,03% (oltre il 55% il guadagno da inizio 2025), ovviamente sempre a causa dell'annuncio della creazione di America Party. Palantir e DoorDash, invece, con rally del 3,54% e del 3,39% rispettivamente sono stati i due titoli migliori del Nasdaq 100. L'azienda di Denver, specializzata in big data e attiva in particolare nei servizi d'intelligenza artificiale, ha guadagnato quasi l'84% nel 2025, nella performance più positiva dell'S&P 500 (Palantir era entrata a fare parte dell'indice meno di un anno fa).
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