Dazi, una corte americana boccia le tariffe di Trump

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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The Court of International Trade, un piccolo tribunale federale statunitense, contesta gran parte dei dazi di questo secondo mandato. Sarebbe illegittimo il ricorso del presidente a leggi d’emergenza. Dura reazione di Trump, ma i future sull’azionario Usa accelerano al rialzo

Dazi, una corte americana boccia le tariffe di Trump

La piccola Court of International Trade ha contestato il fondamento giuridico di gran parte dei dazi minacciati, annunciati o rinviati da questa seconda Amministrazione Trump. In particolare il tribunale federale ha contestato il ricorso del Presidente degli Stati Uniti alle norme d’emergenza IEEPA, ossia all’International Emergency Economic Powers Act del 1977.

La Corte ha evidenziato che tipicamente il potere sui dazi commerciali tocca al Congresso, ma quest’organo costituzionale ha delegato diversi poteri alla Casa Bianca negli ultimi decenni.

Ad aprile, quando Trump ha annunciato i “dazi reciproci”, il presidente USA ha parlato di emergenza nazionale e fatto ricorso alle norme IEEPA.

Secondo il tribunale federale USA del commercio internazionale però il Congresso non poteva e non può delegare un simile potere tariffario senza limiti al presidente.

“Una delega senza limiti sul potere commerciale costituirebbe un’impropria abdicazione del potere legislativo a favore di un altro organo di governo”.

In altre parole il ricorso alle norme d’emergenza dell’IEEPA non sarebbe legittimo perché gli Stati Uniti hanno registrato dei disavanzi commerciali per quasi mezzo secolo senza che questo deficit fosse considerato una minaccia straordinaria.

Dura la reazione della Casa Bianca: pochi minuti dopo la sentenza di un panel di tre giudici ha annunciato un ricorso in appello. Ma la sentenza impone 10 giorni per l'interruzione dei dazi contestati.

Dazi, quali sono bloccati dalla Corte e quali no

La sentenza della Court of International Trade non blocca però i dazi della nuova amministrazione Trump, ma soltanto, appunto, quelli che si appoggiano alle leggi emergenziali dell’IEEPA, restano quindi fuori diversi importanti dazi settoriali, come quelli su acciaio e alluminio o su legname e semiconduttori.

Lo stop della Corte coinvolge invece dazi rilevanti come quelli universali al 10% o quelli del 145% sulla Cina o quelli del 50% minacciati ai danni dell’Unione Europea.

Dazi, lo stop della Corte incoraggia i listini

In queste ore i future sui maggiori indici azionari statunitensi segnano dei rialzi importanti: quello sull’S&P 500 guadagna l’1,58%, quello sul Nasdaq recupera l’1,93% e quello sul Dow Jones l’1,28%.

Diversi analisti vedono anche nel rialzo di stamane delle borse asiatiche spunti positivi derivanti da questo stop giuridico ai dazi USA. Il dollaro in queste ore segna un rialzo dello 0,32% sullo yen e dello 0,08% sull’euro.

Dazi, lo stop del Tribunale aumenta l'incertezza

Non mancano però gli analisti che sottolineano l’ulteriore incertezza che quest’ultima pronuncia porta sui mercati.

Per le imprese diventa sempre più difficile prendere decisioni commerciali importanti o approvare investimenti di lungo periodo data l’enorme e crescente imprevedibilità dello scenario regolamentare.

Il portavoce della Casa Bianca Kush Desai ha confermato di ritenere che i deficit commerciali hanno creato un’emergenza nazionale e ha aggiunto: “Non spetta a dei giudici non eletti decidere come gestire adeguatamente un’emergenza nazionale”. Parole che hanno destato altre, parallele polemiche.

A portare in tribunale la questione dei dazi sono stati da un lato diverse piccole imprese insieme all’importatore di vini V.O.S. Selections, dall’altro lato l’Oregon, New York e altri 10 Stati che inoltre hanno contestato i dazi imposti su Canada e Stati Uniti.

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