Dollaro, bond e borse: il nuovo equilibrio fragilissimo che dipende dalla Fed
pubblicato:Treasury a 2 anni vicino a una svolta tecnica: cosa significa per tassi, equity e rischio sistemico

Dollaro, borse e bond: un equilibrio sempre più fragile mentre la Fed torna al centro della scena
Negli ultimi giorni i mercati finanziari hanno vissuto un inatteso cambio di narrative. Fino alla settimana scorsa sembrava scontato che la Federal Reserve non avrebbe tagliato i tassi nella riunione del 10 dicembre: l’euro stava indebolendosi, il dollaro si preparava a una fase di forza e i rendimenti dei Treasury apparivano stabilmente compressi.
Poi, una serie di dati macro ha ribaltato il tavolo.
Il quadro macro cambia: il lavoro rallenta, la Fed torna “dovish”
Il mercato del lavoro statunitense sta mostrando segnali di indebolimento più marcati del previsto. I dati ADP, l’ISM servizi e altre indicazioni provenienti dalle imprese raccontano una dinamica chiara: la domanda di lavoro sta rallentando e sempre più aziende stanno riducendo assunzioni o ricorrendo ad attrition e tagli delle ore lavorate.
Questo ha rimesso sul tavolo l’ipotesi di un taglio dei tassi già nella riunione della prossima settimana, e i mercati hanno immediatamente reagito:
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dollaro più debole,
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borse più forti grazie al sollievo sui tassi,
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rendimenti dei Treasury che tentano di stabilizzarsi ma disegnano figure tecniche critiche.
EUR/USD: un equilibrio sottile tra rimbalzo e rischio di crollo
L’euro-dollaro ha disegnato negli ultimi mesi una struttura tecnica complessa, dominata da un potenziale doppio massimo:
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Primo massimo: luglio
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Secondo massimo: settembre
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Area dei picchi: 1,1850
La linea di base del doppio massimo, tracciata in parallelo ai due top passando per il minimo di agosto, transita in area 1,1480/90, un livello testato più volte da inizio novembre.
Finché questo supporto rimane intatto, i compratori mantengono una chance. Ma:
🔹 Il mercato era già pronto all’assenza di taglio da parte della Fed
L’euro stava indebolendosi e il dollaro stava riprendendo forza.
🔹 Il rallentamento del lavoro ha ribaltato le attese
Gli operatori ora prezzano un taglio dei tassi → il dollaro si indebolisce → EUR/USD rimbalza.
Il cross è infatti risalito fino a 1,1685, dove incontra:
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il lato alto del flag discendente in formazione da inizio novembre,
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il 38,2% di ritracciamento dell’ultima gamba ribassista.
Il punto chiave è proprio questo flag
Finché non verrà rotto al rialzo, il rischio che la figura di doppio massimo finisca per completarsi resta molto alto.
Livelli decisivi:
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Sotto 1,1480 → doppio massimo completato → fase di forza del dollaro →
possibile accelerazione fino a 1,1380
target successivo 1,10, livello che avrebbe pesanti ripercussioni sul mercato azionario. - •
Sopra 1,17 → il rimbalzo accelera → obiettivi 1,18 – 1,1850 (ritorno sui massimi estivi).
Bond USA a 2 anni: un testa e spalle rialzista che cambia tutto
Il rendimento del Treasury a 2 anni, pur rimanendo fermo intorno al 3,50%, sta costruendo una figura tecnica molto rilevante:
Potenziale testa e spalle rialzista
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Neckline a 3,63%
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Testa sul minimo del 5 settembre
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Spalle formate tra settembre e novembre
Superamento di 3,63% → figura completata
possibile ritorno dei rendimenti verso 3,90–4,00%, un movimento che segnalerebbe:
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tensione sui mercati,
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riduzione delle aspettative di taglio,
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pressione negativa sull’azionario.
Scenario opposto: rottura di 3,40/3,45%
Questo sarebbe un segnale di forte distensione, con target:
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3,00%
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2,70%
Qui entrerebbe in gioco una linea di supporto fondamentale:
la trendline che unisce il minimo di marzo 2023 con il minimo di settembre 2024.
Passa proprio in area 3,45% ed è difesa dal mercato da mesi con ostinazione.
Borse e valuta: perché tutto è collegato
La dinamica è chiara:
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Se i rendimenti salgono → il dollaro si rafforza → le borse soffrono.
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Se i rendimenti scendono → il dollaro si indebolisce → le borse respirano e crescono.
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L’EUR/USD agisce da barometro delle aspettative sui tassi.
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La Fed resta il fulcro: ogni dato macro sposta le attese e quindi sposta dollaro, bond e azioni.
Al momento:
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il mercato vede un taglio imminente,
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il dollaro si indebolisce,
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l’equity sale,
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ma i segnali tecnici su euro, bond e volatilità restano delicati e potenzialmente reversibili.
Conclusione: un mercato “condizionale”, non direzionale
L’economia USA manda segnali misti, la Fed è sotto pressione e il quadro tecnico dei principali indicatori suggerisce una fase estremamente sensibile agli shock.
Livelli chiave da monitorare:
EUR/USD
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Supporto cruciale: 1,1480
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Resistenza decisiva: 1,17
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Breakdown verso 1,1380/1,10 = rischio forte sull’equity USA
Treasury 2 anni
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Neckline H&S: 3,63%
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Supporto strutturale: 3,40–3,45%
Borse
Finché il dollaro resta debole e i rendimenti compressi, il risk-on può continuare. Ma ogni inversione su questi due asset sarà un segnale precoce di stress per l’azionario.
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