Italia, la produzione industriale torna a crescere dopo 26 mesi

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Su base tendenziale è una crescita dello 0,3%, un segno positivo atteso da più di due anni. Ad aprile fanno bene alimentari e legno, male i farmaceutici e il tessile, ma la crescita congiunturale dell'1% è allargata a un po' tutti i comparti

Italia, la produzione industriale torna a crescere dopo 26 mesi

Sono passati più di due anni, ben 26 mesi, fu infatti dopo il gennaio 2023 che la produzione industriale italiana, un indicatore chiave per il secondo Paese manifatturiero d’Europa, scivolò in territorio negativo e rimase lì.

Oggi l’Istat censisce una reazione: un timido +0,3% di crescita nell’aprile 2025 rispetto all’aprile 2024, se si prendono i dati corretti per gli effetti del calendario. È un numero piccolo, ma un segnale importante e atteso da molto tempo.

Non a caso subito dopo la pubblicazione del dato anche la Codacons emette una nota per lodare il “timido miglioramento” e aggiunge ‘pro domo sua’ che anche i beni di consumo inviano un segnale con una crescita dell’1,1% su base annua.

Produzione industriale, i beni durevoli e l’energia spingono la ripresa

Cosa è la produzione industriale? L’Istat la definisce come variazione nel tempo del volume fisico della produzione effettuata dall’industria in senso stretto, ossia escludendo il settore delle costruzioni.
Sono dati rilevati per esempio dalle indicazioni sul fatturato dell’industria e si basano su indagini dirette su un panel di quasi 5.200 imprese. L’Istat accede inoltre ad altre fonti statistiche, come i dati sull’elettricità di Terna o quelli sulla macellazione delle carni.

Le componenti della produzione industriale italiana sono importanti per capire la natura e l’affidabilità dei suoi segnali.

Se si guarda la variazione tendenziale, ossia del dato di aprile 2025 a confronto con quello dell’aprile 2024, si nota appunto una crescita dell’1,1% dei beni di consumo, che coprono il 24,4% del totale. Nei primi quattro mesi il saldo annuale rimane ancora negativo dello 0,6%, ma il segnale di aprile arriva.
Dentro la componente dei beni di consumo, balza del 5,7% la produzione industriale di beni durevoli (20,39% del totale), mentre quella dei beni non durevoli rimane ferma (0,0%, è il 4% circa del totale).
Va evidenziato che ad aprile cresce molto anche la produzione industriale del settore energia: un +1,8% che fa riferimento a un settore di attività economica che copra il 12,33% circa della produzione industriale complessiva.

L’energia e i beni di consumo durevoli bilanciano quindi le flessioni della produzione industriale nei settori beni strumentali (-0,7% a/a, 28% del totale) e nei beni intermedi (-0,4%, 35% del totale).

Produzione industriale, bene alimentari e legno, male i farmaceutici

Si può scendere ancora più in dettaglio, con qualche sorpresa e qualche conferma.

Il settore di attività economica di industrie alimentari, bevande e tabacco è cresciuto del 3,2% a/a ad aprile e l’industria di legno, carta e stampa è migliorata del 4,7% in termini di produzione industriale. Importante anche la crescita del 3,3% dell’elettronica.

Al contrario sono andati male, su base tendenziale tessile e abbigliamento (-0,5%), petroliferi (-5%), farmaceutici (-11%), apparecchiature elettriche anche per uso domestico (-2,8%). Pesante il ripiegamento del 9,5% della produzione industriale nella fabbricazione dei mezzi di trasporto.

L’Istat evidenzia che i numeri di oggi sono il frutto di un’accelerazione congiunturale ad aprile: nel mese c’è stata una crescita della produzione industriale rispetto al mese di marzo dell’1%

È interessante osservare che la crescita mese su mese della produzione industriale è generale e diffusa coinvolge beni di consumo, strumentali, intermedi ed energia.

In questo caso però decresce del 2% la produzione industriale per la fornitura di vari tipi di energia (compresi gas e vapore), mentre crescono le varie attività manifatturiere (+1,2% rispetto a marzo) e la piccola attività estrattiva italiana (+0,1%).