Eni delude sul dividendo: c’entra la tassa su extraprofitti?
pubblicato:Un piano strategico che divide e il rischio di una tassa una tantum mettono Eni sotto osservazione

Delude il piano strategico 2022-2025 di Eni che stabilisce un aumento del dividendo annuale a 0,88 euro per azione da 0,86 euro precedente, basato su un prezzo del Brent tra 80 e 90 dollari al barile. Con il Brent oltre i 100 dollari, molti aspettavano un dividendo più alto.
Tra questi, gli analisti di Intesa Sanpaolo che avevano stimato una cedola di 1,03 euro per il 2022.
A Piazza Affari il titolo sta reagendo bene, con un rialzo del 2,30%, sostenuto anche dal giudizio positivo di molte banche d’affari.
Eni: da comprare per Intesa Sanpaolo ed Equita Sim
Nonostante la delusione sul dividendo, gli esperti di Intesa Sanpaolo hanno confermato il giudizio “buy” sul titolo, suggerendo di inserirlo in portafoglio, con un prezzo obiettivo di 15 euro.
Della stessa opinione gli analisti di Equita SIM che hanno alzato il target price del 9% portandolo a 18 euro.
Più cauta JPMorgan che ha ridotto il prezzo obiettivo a 18,5 euro da 19,5 euro ribadendo la raccomandazione a overweight: gli analisti hanno accolto freddamente il nuovo piano industriale, confermando le stime di Eps per il 2022 ma abbassandole del 10,2% per il 2023.
Cosa c’entra la tassa su extra profitti
A poche ore dalla pubblicazione del piano strategico, venerdì scorso è arrivata la bozza del decreto legge energia 2022: una misura “taglia prezzi” che non fa ricorso allo scostamento di bilancio, ma finanzia la riduzione delle accise su benzina e gasolio, potenzia il bonus sociale sulle bollette di luce e gas e sostiene le aziende in difficoltà tassando una parte degli extra profitti dei produttori di energia.
Il decreto prevede una tassa una tantum del 10% sugli extra profitti delle imprese energetiche realizzati negli ultimi sei mesi e l’obbligo di comunicazione su base mensile dei prezzi medi di acquisto e vendita per garantire maggiore trasparenza.
Per il momento le uniche dichiarazioni sul tema sono quelle di Claudio Descalzi, amministratore delegato, secondo cui “Non ci sono pressioni e interferenze di alcun tipo da parte del Governo italiano”.
Dividendo Eni in 4 rate trimestrali
Dal piano strategico giunge anche un’importante comunicazione sulla politica del dividendo a partire dal terzo trimestre 2022: la cedola sarà corrisposta in 4 rate trimestrali paritarie a
Settembre 2022
Novembre 2022
Marzo 2023
Maggio 2023
Per quest’anno, riferito all’esercizio 2021, il saldo del dividendo avverrà il 23 maggio 2022 (l’acconto di 0,43 euro per azione è già stato distribuito a settembre 2021.