Risiko infinito: Delfin e MPS, Mediobanca e Generali
pubblicato:Secondo indiscrezioni la holding dei Del Vecchio potrà salire fino a sfiorare il 20% di MPS, ma è solo un passaggio tecnico dell'OPS su Mediobanca

Prima parte di seduta negativa per i bancari, ma non si deve dimenticare che l'indice FTSE Italia Banche ieri ha fatto segnare massimi pluriennali.
Bancari in sofferenza con nuovi dazi USA
Il comparto soffre probabilmente per le implicazioni negative scaturite dalla nuova ondata di dazi decisa dal Dipartimento del Commercio USA: sono infatti state estese, con effetto immediato, le tariffe del 50% su acciaio e alluminio a 407 categorie di prodotti contenenti i due metalli, tra cui componenti per autoveicoli, elettrodomestici, arredamenti, macchinari pesanti, motociclette, turbine a vento, motori marini e molti altri. Come è noto i dazi danneggiano il commercio internazionale e quindi l'economia, determinando un peggioramento delle prospettive per il credito.
Delfin potrà salire a quasi il 20% di MPS
In questo contesto Banca MPS riesce a rimanere pressoché immune dalle vendite. Il titolo è interessato da indiscrezioni di stampa in base alle quali lo scorso 12 agosto la BCE avrebbe dato a Delfin l'autorizzazione per salire fino al 19,9% del capitale di Rocca Salimbeni dal 9,9% attuale.
Si tratta in realtà di un passaggio puramente tecnico: la holding della famiglia Del Vecchio potrebbe infatti salire al 16-27 per cento in caso di successo dell'OPS lanciata da MPS su Mediobanca, di cui Delfin è primo azionista con quasi il 20%.
L'intreccio con Generali
Peraltro, secondo i rumor, quasi tutta la quota è già portata in adesione all'OPS: a ieri la percentuale era del 19,4% e Delfin avrebbe interesse ad aderire integralmente prima dell'assemblea di Piazzetta Cuccia di domani chiamata ad approvare l'OPS su Banca Generali. Quest'ultima ha la particolarità di avere come corrispettivo azioni Generali, di cui Delfin ha il 10% (secondo maggiore azionista dietro Mediobanca). Un intreccio mica da ridere.