ENI, Saipem e Tenaris: quale comprare con il petrolio in rally?
pubblicato:Il settore oil è uno dei protagonisti da inizio anno a Piazza Affari: su chi puntare tra ENI, Saipem e Tenaris?

A Piazza Affari il settore oil è senza dubbio uno di quelli hot in questo primo trimestre del 2022, complici i movimenti di cui è stato protagonista il petrolio fino a ora.
Petrolio in forte rialzo da inizio anno. Cosa è successo?
Dopo un 2021 già in crescita, l'oro nero ha avviato il nuovo anno all'insegna degli acquisti, con un'impennata delle quotazioni a partire dall'ultima decade di febbraio.
Le tensioni geopolitiche hanno spinto i corsi del petrolio dapprima sopra i 100 dollari al barile, con una volata che ha portato in area 130 dollari alla fine della prima settimana di marzo.
Da questo top si è avuto un rapido ripiegamento che nell'ottava successiva ha visto calare il petrolio fin sotto i 94 dollari al barile, con un recupero che al close del 18 marzo si è attestato in area 104,5 dollari.
I movimenti dell'oro nero sono stati avvertiti dai titoli oil a Piazza Affari, ma non tutti hanno reagito allo stesso modo.
Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono i protagonisti del comparto che meritano ancora attenzione tra ENI, Saipem e Tenaris.
Tenaris
Tenaris è sicuramente il vincitore da inizio anno, visto che alla chiusura del 18 marzo mostra un rialzo di poco più del 37%, quasi in linea con quello del petrolio che rispetto alla fine del 2021 ha guadagnato quasi il 39%.
Verso metà febbraio il titolo ha ricevuto conferme positive da diversi analisti sulla scia dei conti del 2021 e questo ha contribuito a sostenere gli acquisti.
Gli esperti di Mediobanca Securities hanno ribadito la raccomandazione "outperform", alzando il prezzo obiettivo da 12,5 a 13,8 euro.
Una mossa questa che riflette un miglioramento delle stime relative ai ricavi e all'Ebitda di Tenaris dopo i dati del quarto trimestre 2021.
I numeri dello scorso anno sono stati apprezzati anche da Kepler Cheuvreux che ha ribadito il rating "buy", ritoccando verso l'alto il target price da 15 a 16,5 euro, mentre le stime di eps sono state incrementate del 10,7% per quest'anno e del 9% per il prossimo.
A fine febbraio Tenaris ha ricevuto una promozione da Barclays che ha modificato la sua strategia da "equalweight" a "overweight", con un fair value salito da 12 a 14 euro.
Il broker ritiene che lo scenario di breve periodo sia interessante per Tenaris, ma c'è anche chi invita alla cautela.
E' il caso di Equita SIM che nei giorni scorsi ha rimosso il titolo dal suo portafoglio raccomandato a Piazza Affari, in seguito alla bocciatura del rating da "buy" a "hold", con un prezzo obiettivo invariato a 14,5 euro.
Per la SIM milanese, che pure continua a guardare con favore a Tenaris, il profilo di rischio-rendimento è ora più bilanciato e questo spiega la view meno entusiastica sul titolo.
Saipem
Ben diversa la storia di Saipem che è la pecora nera nel settore oil a Piazza Affari.
Il titolo è in netta controtendenza da inizio anno, con una perdita al 18 marzo pari a circa il 43%, complice principalmente il crollo verificatosi il 31 gennaio in seguito al profit warning sul 2021 lanciato da Saipem.
Il focus è ora sul prossimo Cda del 24 marzo, quando saranno approvati il piano strategico e la manovra finanziaria da adottare per rimettere in piedi la società.
Si conoscerà in quell'occasione l'entità dell'aumento di capitale che con ogni probabilità contribuirà a mantenere sotto pressione il titolo almeno breve.
Il consiglio è di muoversi con la massima cautela su Saipem, mantenendosi piuttosto alla larga, in attesa di una maggiore visibilità sul futuro del gruppo.
Proprio in chiusura della scorsa ottava è arrivata una promozione per Saipem da Banca Akros, il cui giudizio è stato migliorato da "reduce", senza andare però oltre il "neutral", con un target price a 0,9 euro.
Cauti anche i colleghi di Equita SIM che, dopo aver tagliato di recente il fair value di Saipem da 1,2 a 1 euro, hanno confermato la raccomandazione "hold", anche dopo l'annuncio del contratto da 325 milioni di dollari aggiudicato da Aker Bp, per quanto lo stesso sia stato giudicato positivamente.
Bearish invece la strategia di Intesa Sanpaolo che nei giorni scorsi ha peggiorato il giudizio su Saipem da "hold" a "reduce", con un prezzo obiettivo tagliato nettamente da 2,1 a 0,86 euro.
ENI
ENI nel settore oil è senza dubbio il protagonista chiave, visto anche il suo maggior peso nel paniere del Ftse Mib rispetto ai suo competitors.
In termini di performance è superato da Tenaris nel 2022, almeno fino ad ora, visto che da inizio anno ENI mostra un bilancio positivo decisamente meno corposo, con un rialzo di poco più del 4%.
Guardando alle indicazioni che giungono dalle banche d'affari, ENI è sicuramente il tema da preferire nel comparto oil a Piazza Affari.
Il titolo piace non solo per la sua solidità, ma anche per l'ottimo dividendo pagato, ricordando che quello a valere sull'esercizio 2021 è pari a 0,86 euro.
In tanti sono pronti a scommettere su ENI, a partire da Societè Generale che invita a comprare con un target price a 16 euro, apprezzando in particolare il rendimento del dividendo che è pari al 6,7% tanto per quest'anno quanto per il prossimo.
Buone notizie da Equita SIM che ha anch'essa un rating "buy" su ENI, con un target price leggermente più alto a 16,5 euro.
A consigliare l'acquisto è anche Banca Akros che nelle ultime settimane ha incrementato il fair value del titolo da 14,5 a 16,5 euro.
Ben più generosa la valutazione di JP Morgan che nei giorni scorsi ha reiterato il rating "overweight", con un prezzo obiettivo ritoccato verso l'alto da 19 a 19,5 euro.
Una mossa che tiene conto di una revisione delle stime di eps, alzate del 31,9% per quest'anno.