Opinioni delle Banche Centrali e il rallentamento economico globale: un 'Soft Landing' in vista?
pubblicato:Previsioni del FMI: rallentamento economico mondiale nel 2023-2024, ma non una recessione

Fed e Bce cercano di riportare la calma sui mercati
Diverse voci provenienti dalla Federal Reserve e dalla Banca Centrale Europea (BCE) stanno esprimendo opinioni sull'andamento dei tassi di mercato e sull'inflazione, i loro interventi hanno contribuito a fare scendere i rendimenti sui bond e risalire le quotazioni azionarie nonostante l’aumento delle tensioni in Medio Oriente.
Ecco un riassunto delle variazioni nei rendimenti dei titoli di stato chiave:
Treasury note a dieci anni (ZN) ha registrato un rendimento al 4,65%, con una diminuzione di 16 punti base rispetto alla sessione precedente. Questo indica un forte recupero del mercato delle obbligazioni, che era stato chiuso in occasione del Columbus Day. A sostenere le quotazioni dei bond sono stati, come già accennato, alcuni alti esponenti della Federal Reserve (FED) che hanno attenuato i toni riguardo alle politiche monetarie restrittive.
Il Bund decennale tedesco (FGBL) ha visto il suo rendimento scendere al 2,77% rispetto al 2,85% precedente.
Il BTP decennale italiano (FBTP) ha registrato un rendimento al 4,82%, in calo rispetto al 4,90% della sessione precedente.
I principali indici europei sono al rialzo:
- 1.
EuroStoxx50 (ESTOXX50) registra un aumento del 1,4%.
- 2.
Il Dax di Francoforte (DAX) segna un rialzo del 1,3%.
- 3.
Ftse Mib di Milano (FTSEMIB) mostra un guadagno del 1,5%.
Fed: l'aumento dei tassi ha già contribuito a frenare l'inflazione
Le dichiarazioni degli esponenti delle banche centrali riflettono l'attenzione della Federal Reserve e della BCE ai recenti sviluppi economici e alle sfide legate all'inflazione e alle condizioni dei mercati finanziari.
Lorie K. Logan, Presidente della Federal Reserve di Dallas: Logan ha sottolineato che l'aumento dei tassi di mercato ha già contribuito a raffreddare l'economia e a frenare le pressioni inflazionistiche.
La Logan ha indicato che le attuali condizioni finanziarie più restrittive potrebbero ridurre la necessità di ulteriori aumenti dei tassi di riferimento. Logan ha sottolineato l'importanza di condizioni finanziarie restrittive per ripristinare la stabilità dei prezzi.
Michael Barr, Vicepresidente della Federal Reservem, si è concentrato principalmente sui requisiti minimi richiesti alle banche durante il suo intervento e ha accennato solo marginalmente alle politiche monetarie.
Michelle Bowman, Membro del Board dei Governatori della Federal Reserve: Bowman ha avvertito che l'aumento dei prezzi dell'energia potrebbe annullare alcuni dei progressi registrati negli ultimi mesi in termini di inflazione. La parole di Bowman non rappresentano una novità, in passato aveva infatti già sollevato preoccupazioni sia sull'alta inflazione che sulla necessità di ulteriori aumenti dei tassi per mantenerli a livelli restrittivi per un certo periodo.
Christine Lagarde crede nel raggiungimento del target di inflazione al 2%
Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea (BCE): Lagarde si è mostrata fiduciosa che la BCE raggiungerà l'obiettivo di riportare l'inflazione al 2%.
Ha attribuito gli errori precedenti sull'inflazione principalmente all'incremento dei prezzi dell'energia e ha sottolineato che la crescita economica è diminuita in tutto il mondo, con un tasso di inflazione eccezionalmente alto in molti paesi, ad eccezione della Cina.
Lagarde ha indicato che gli sforzi compiuti e gli effetti di base hanno contribuito a rallentare il ritmo dell'inflazione.
Notizie incoraggianti vengono anche dal Fondo Monetario Internazionale
Notizie incoraggianti vengono anche dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) che prevede un rallentamento della crescita dell'economia mondiale nel biennio 2023-2024, ma non si tratta di una vera e propria recessione.
Questo scenario è spesso definito come "soft landing" o atterraggio morbido, il che significa che la lotta all'inflazione condotta dalle principali banche centrali attraverso politiche monetarie restrittive non sta causando una recessione, ma sta contribuendo a frenare la crescita economica.
Ecco alcuni punti chiave relativi a questa previsione del FMI
Raffreddamento dell'inflazione: le politiche delle banche centrali volte a combattere l'inflazione hanno avuto successo nel ridurre i tassi di inflazione da un livello mondiale del 9,2% a circa il 5,2% quest'anno.
Differenze regionali: il rallentamento è più pronunciato nei paesi sviluppati, ma gli Stati Uniti sono un'eccezione, con previsioni di crescita del PIL di +2,1% quest'anno e +1,5% l'anno successivo. Al contrario, le economie emergenti e in via di sviluppo stanno affrontando una crescita più lenta.
Sfide in Cina: la Cina sta affrontando sfide legate alla crisi immobiliare e alla diminuzione della fiducia economica. Di conseguenza, le previsioni di crescita per la Cina sono state riviste al ribasso, con una previsione di crescita del 5% nel 2023 e del 4,2% l'anno successivo.
In sintesi, il FMI prevede che il rallentamento economico sia una risposta alle politiche di lotta all'inflazione e alle sfide economiche regionali, ma non dovrebbe tradursi in una recessione globale. Tuttavia, ci sono differenze significative nelle prospettive di crescita tra le diverse regioni del mondo.