Azioni USA in rialzo, inflazione eurozona in calo

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
7 min

Terza settimana di guadagni per le azioni statunitensi, gli investitori rassicurati dalle notizie sull'inflazione

Azioni USA in rialzo, inflazione eurozona in calo

Azioni statunitensi in crescita grazie alle notizie positive sull'inflazione e alle terze settimane di guadagni degli indici

Le azioni statunitensi hanno registrato un aumento venerdì poiché gli investitori hanno ricevuto notizie positive sull'inflazione, che hanno portato gli indici a ottenere la loro terza settimana consecutiva di guadagni.

Il Dow Jones Industrial Average è aumentato dello 0,6%, l'S&P 500 ha guadagnato l'1% e il Nasdaq è salito del 2% nel corso della settimana. I dati sull'inflazione mostrano che l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali è aumentato dello 0,2% su base mensile a giugno, in linea con le aspettative degli economisti.

Il core PCE, un altro indicatore chiave dell'inflazione, è aumentato del 4,1% su base annua, leggermente al di sotto delle previsioni del 4,2%.

Ecco dove si sono posizionati gli indici statunitensi alla chiusura del mercato venerdì:

S&P 500: 4.582,23, in aumento dello 0,99% Dow Jones Industrial Average: 35.459,29, in aumento del 0,5% (176,57 punti) Nasdaq Composite: 14.316,66, in aumento del 1,9%

L'aumento delle azioni statunitensi durante la settimana indica un sentimento positivo del mercato rispetto all'andamento dell'economia e all'andamento dell'inflazione.

Il rallentamento dell'inflazione, come indicato dall'indice dei prezzi delle spese per consumi personali, è un segnale promettente per gli investitori, poiché suggerisce che le pressioni inflazionistiche potrebbero essere sotto controllo.

Questo ha alimentato le speculazioni riguardo alla possibilità che la Federal Reserve possa sospendere gli aumenti dei tassi di interesse a settembre.

Investitori scommettono sulla stabilità dei tassi di interesse della Federal Reserve per il resto dell'anno

Secondo le scommesse degli investitori riportate dallo strumento CME FedWatch, c'è un'alta probabilità che la Federal Reserve non apporterà ulteriori cambiamenti ai tassi di interesse per il resto dell'anno.

Dopo l'aumento di 25 punti base del tasso di interesse durante l'ultima riunione, portando il tasso dei fondi federali nell'intervallo tra il 5,25% e il 5,5%, il presidente Jerome Powell ha indicato che le future decisioni di politica monetaria verranno prese valutando di volta in volta i nuovi dati economici disponibili.

Nonostante la flessibilità nell'approccio alle politiche, gli operatori di mercato ritengono più probabile che il tasso di riferimento rimarrà stabile nello stesso intervallo dopo le riunioni della Fed di settembre (76%), novembre (64,7%) e dicembre (62,1%).

Questo suggerisce che gli investitori anticipano una fase di stabilità nei tassi di interesse per il resto dell'anno.

Prospettive positive e cautela: il mercato azionario e le variabili da monitorare

La riduzione delle aspettative di aumento dei tassi di interesse è vista positivamente dai mercati, poiché i tassi più bassi favoriscono generalmente la crescita economica e stimolano gli investimenti.

Tuttavia, è importante notare che la situazione dell'inflazione e delle politiche della Federal Reserve potrebbe evolvere nel tempo, quindi gli investitori dovrebbero monitorare da vicino gli sviluppi futuri.

Inoltre, il continuo rialzo del mercato azionario potrebbe essere influenzato anche da altri fattori, come i risultati delle aziende, le prospettive economiche globali e le notizie relative al quadro geopolitico.

Gli investitori dovrebbero mantenere una visione equilibrata e fare una valutazione ponderata dei rischi e delle opportunità per prendere decisioni finanziarie informate.

Fed e BCE rassicurano gli investitori, ma l'inflazione rimane una sfida

La Federal Reserve (FED) e la Banca Centrale Europea (BCE) hanno ridimensionato le preoccupazioni riguardo a un ulteriore rialzo dei tassi di interesse, allontanando i timori di una recessione economica.

Gli investitori stanno scommettendo che il rialzo dei tassi della Fed previsto per questa settimana sarà l'ultimo, il che favorisce l'indice Nasdaq che raggruppa i titoli tecnologici.

Nel mese di giugno, il reddito personale è aumentato dello 0,3%, inferiore al periodo precedente che era stato rivisto al +0,5%. La spesa personale di giugno è invece cresciuta del +0,5%, superando le aspettative del +0,4%.

Il Deflatore PCE, che è una misura chiave dell'inflazione, è aumentato del +3% su base annua, un tasso più basso rispetto al periodo precedente che era stato del +3,8%, e in linea con le previsioni degli analisti.

Il dato core del Deflatore PCE si attesta al +4,1%, in diminuzione rispetto al +4,6% precedente e meglio delle attese del +4,2%.

Questo rappresenta il tasso di crescita più lento dall'ottobre 2021, segnalando una decelerazione dell'inflazione.

Le azioni delle banche centrali, in particolare della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea, hanno un impatto significativo sui mercati finanziari globali e sull'economia in generale.

La riduzione dei timori riguardo a un ulteriore rialzo dei tassi di interesse da parte di queste istituzioni ha avuto un effetto positivo sugli investitori, stimolando il mercato azionario e favorendo l'indice Nasdaq, noto per la sua concentrazione di aziende tecnologiche.

Dati su inflazione e tassi di interesse delineano il quadro economico

Il dato sull'inflazione, rappresentato dal Deflatore PCE, mostra un rallentamento rispetto al periodo precedente, il che potrebbe essere un segnale rassicurante per gli investitori riguardo alla stabilità dei prezzi e alla gestione dell'economia.

Tuttavia, è importante notare che l'inflazione è comunque ancora presente, e il fatto che il tasso sia rimasto sopra il 3% può destare l'attenzione delle autorità monetarie.

Il dato sul reddito personale inferiore alle attese può essere visto come un segnale di possibile debolezza nei consumi, che è un fattore chiave per la crescita economica.

D'altra parte, il dato positivo sulla spesa personale può essere interpretato come un segnale di resilienza dei consumatori, che potrebbero continuare a sostenere l'economia.

Complessivamente, i dati economici e le azioni delle banche centrali continueranno ad influenzare i mercati finanziari e le decisioni degli investitori.

Sarà importante monitorare attentamente gli sviluppi futuri per avere una visione completa dell'andamento dell'economia e dei mercati.

Rialzo del dollaro e persistente inflazione nell'eurozona influenzano i mercati finanziari

Il dollaro ha registrato la seconda settimana consecutiva di rialzo: l'inflazione nell'eurozona rimane persistentemente alta, il che richiede una forte determinazione da parte della Banca Centrale Europea (BCE) nel combatterla.

Joachim Nagel, membro del Consiglio direttivo della BCE noto per la sua posizione di "falco" riguardo all'inflazione, ha sottolineato la necessità di affrontare con tenacia la situazione inflazionistica. Tuttavia, non ha fornito indicazioni chiare riguardo alla prossima mossa della banca per settembre.

Il rialzo del dollaro e l'inflazione persistente nell'eurozona sono due elementi rilevanti che influenzano l'economia globale e i mercati finanziari.

Un dollaro più forte può avere implicazioni per il commercio internazionale, le esportazioni e le importazioni, oltre che per le valute di altri Paesi.

Questo potrebbe essere un segnale di fiducia degli investitori nella robustezza dell'economia statunitense.

Azioni USA in rialzo, inflazione eurozona in calo

La BCE affronta la sfida dell'inflazione con un'attitudine "falco"

L'inflazione elevata nell'eurozona è una sfida importante per la BCE, poiché può avere un impatto sui prezzi dei beni e dei servizi, sul potere d'acquisto dei consumatori e sulla stabilità economica generale.

La BCE deve bilanciare la necessità di contenere l'inflazione senza compromettere la crescita economica.

Le dichiarazioni di Joachim Nagel mostrano il suo atteggiamento da "falco" nei confronti dell'inflazione, indicando che è favorevole a politiche più restrittive per contrastarla.

Tuttavia, la mancanza di chiarezza riguardo alla prossima mossa della BCE a settembre suggerisce che la banca centrale sta considerando attentamente le opzioni e valutando l'andamento economico prima di prendere decisioni.

Monitorare attentamente gli sviluppi futuri per prendere decisioni informate

In un contesto di incertezza economica e instabilità dei mercati finanziari, gli investitori e gli analisti potrebbero seguire da vicino gli sviluppi riguardanti le politiche monetarie della BCE e le indicazioni future riguardo all'inflazione.

Le decisioni della BCE potrebbero avere un impatto significativo sui mercati azionari, obbligazionari e valutari.

L'inflazione nell'area dell'euro mostra un progressivo rallentamento

Il tasso di inflazione annuo nell'area dell'euro è sceso al 5,5% a giugno 2023, rispetto al 6,1% di maggio. Un anno prima, l'inflazione era dell'8,6%.

Nel complesso dell'Unione Europea, l'inflazione annuale è stata del 6,4% a giugno, in calo rispetto al 7,1% di maggio e all'9,6% dell'anno precedente. I dati sono stati pubblicati da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione Europea.

La notizia dell'inflazione annuale in calo sia nell'area dell'euro che nell'Unione Europea a giugno è un segnale positivo, in quanto indica un progressivo rallentamento dell'aumento dei prezzi nel continente.

Tuttavia, le cifre rimangono ancora relativamente elevate, e l'inflazione è comunque sopra gli obiettivi di stabilità dei prezzi stabiliti dalla BCE (Banca Centrale Europea).

Differenze di inflazione tra paesi europei e settori economici

I tassi più bassi registrati in Lussemburgo, Belgio e Spagna suggeriscono una situazione di inflazione più contenuta in queste economie, mentre i tassi più elevati in Ungheria, Slovacchia e Cechia indicano sfide significative riguardo al contenimento dei prezzi in queste nazioni.

Il contributo maggiore all'inflazione da parte di alimentari, alcol e tabacco, seguito da servizi e beni industriali non energetici, evidenzia i settori che hanno avuto un maggiore impatto sul livello dei prezzi.

La diminuzione del contributo dell'energia all'inflazione suggerisce una certa stabilizzazione dei prezzi energetici.

BCE e autorità economiche devono bilanciare politiche per garantire stabilità

La BCE e le autorità economiche europee dovranno monitorare attentamente l'andamento dell'inflazione e prendere eventuali misure per garantire la stabilità dei prezzi e la crescita economica sostenibile.

Il quadro inflazionistico potrebbe avere implicazioni per le politiche monetarie e fiscali, nonché per gli investitori e i mercati finanziari.

Nasdaq Composite vicino a resistenza chiave

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