Fermo amministrativo, nuova ondata di notifiche dall’Agenzia delle Entrate: come evitarlo

di Valentina Zappalà pubblicato:
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Si è di recente registrato un aumento delle notifiche di preavviso di fermo amministrativo da parte del Fisco. Cerchiamo di fare il punto della situazione (e di capire come evitare che il proprio mezzo di trasporto venga sottoposto a fermo).

Fermo amministrativo, nuova ondata di notifiche dall’Agenzia delle Entrate: come evitarlo

La tregua concessa ai debitori italiani a causa della pandemia sembra ormai essere terminata. L’Agenzia delle Entrate Riscossione, infatti, ha ripreso a pieno regime l’invio di cartelle esattoriali. A preoccupare i contribuenti è l’attuale invio massivo di notifiche preventive di fermo amministrativo da parte del Fisco.

Cercheremo di capire insieme come evitare tale fermo amministrativo, che non consente ai veicoli la circolazione su strada.

Prima di iniziare, comunque, segnaliamo il seguente contenuto YouTube a cura di Procida Vivone & Partners. Ci sono infatti dei casi in cui un veicolo non può essere sottoposto a fermo, casi analizzati dettagliatamente nel contenuto seguente.

Fermo amministrativo, aumentano le notifiche da parte del Fisco

Come ormai tristemente noto, si è registrato di recente un aumento delle notifiche da parte del Fisco che riguardano il fermo amministrativo dei veicoli.

In altre parole, chi ha dei debiti con l’Agenzia delle Entrate, in questi giorni ha ricevuto o potrebbe ricevere a breve una notifica di preavviso.

In effetti, il fermo amministrativo scatta nel caso in cui vi siano delle cartelle esattoriali non pagate. Il contribuente viene, in questo caso, sottoposto a espropriazione forzata dei beni qualora non provveda a regolarizzare la propria posizione debitoria.

Ovviamente, perché il fermo amministrativo diventi operativo, è necessario che il debitore riceva una comunicazione preventiva di fermo del veicolo. In caso contrario, il Fisco non potrà procedere alla comunicazione di fermo al PRA (Pubblico Registro Automobilistico).

Fermo amministrativo: come evitarlo

Dato l’ingente numero di notifiche di preavviso inviato di recente da parte del Fisco, viene spontaneo chiedersi come evitare il fermo amministrativo dell’auto (o dei mezzi a due ruote).

Una volta ricevuta comunicazione preventiva da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, il contribuente avrà trenta giorni per saldare i propri debiti. I trenta giorni decorrono dalla data di ricezione della notifica di preavviso di fermo.

In caso di mancato saldo del debito cumulato, il Fisco potrà comunicare al PRA il veicolo e procedere con l’iscrizione di fermo amministrativo.

Il debitore non riceverà alcuna comunicazione ulteriore: il proprio mezzo di trasporto non potrà circolare su strada.

Per evitare questa spiacevole situazione, il cittadino debitore ha comunque trenta giorni dalla data di preavviso per poter provvedere a regolarizzare la propria posizione.

Si ha anche la possibilità di accedere alla rateizzazione dei propri debiti. In questo specifico caso, il pagamento della prima rata permette di scongiurare il fermo amministrativo.

Cosa fare in caso di fermo amministrativo dell'auto?

In caso di fermo amministrativo del proprio veicolo, che sia un’auto o un mezzo a due ruote, la prima cosa da fare è non circolare su strada col veicolo stesso.

Infatti, coloro che verranno sorpresi ad un utilizzare su strada un veicolo sottoposto a fermo amministrativo verranno puniti con una multa, il cui importo varia dai 1.988 ai 7.953 euro.

Nel caso in cui l’iscrizione di fermo sia già arrivata al PRA, per poter ottenere la cancellazione dai registri occorre necessariamente provvedere al saldo del debito nei confronti del Fisco.

Anche in questo caso, si può richiedere la rateizzazione delle somme dovute. Al pagamento della prima rata, si può sollecitare al PRA la sospensione del fermo.

Tuttavia, per la cancellazione del fermo amministrativo e la sua revoca definitiva occorre provvedere al saldo di tutte le rate dovute.

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