Borsa Italiana: Ferrari fa una brusca frenata, ecco cosa è successo

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
6 min

Il gruppo migliora le stime sul 2025 e il 2030, novità anche su dividendo e buyback, ma il mercato voleva di più e anche le indicazioni sull'elettrica spiazzano alcuni osservatori

Borsa Italiana: Ferrari fa una brusca frenata, ecco cosa è successo

Precipitano le quotazioni di Ferrari oggi nei listini di Borsa Italiana dopo la presentazione della nuova Ferrari elettrica in occasione del Capital Markets Day, che pure ha alzato tutti i maggiori obiettivi finanziari del gruppo. I nuovi obiettivi vengono comunque ritenuti troppo prudenti da diversi osservatori e intanto il Wall Street Journal si chiede: “Riuscirà la Ferrari a convincere i superricchi a comprare una sportiva elettrica che non potranno mandare su di giri?”

Ferrari, scivolone pericoloso sul grafico

Il responso dei mercati oggi è durissimo: sui minimi di seduta a 350,8 euro l’azione segna un crollo del 16% sulla chiusura di ieri, il peggior calo dalla quotazione dall’IPO di fine 2015.

Anche sui corsi attuali a 359 euro, l’azione sconta un calo a doppia cifra del 14,24% tra volumi solenni: circa 4,5 milioni di pezzi contro i 327 mila della media giornaliera dell’ultimo mese. È un brutto segnale che complica il quadro grafico con i prezzi a un passo dai minimi del 7 aprile scorso a quota 347. Sotto quel livello c’è il rischio di un triangolo di inversione con un pericoloso target in area 190 su livelli che non si vedono dal 2022. L'azione già oggi ha violato con decisione una trendline rialzista che era in forza dal giugno del 2022
La prevalenza dei volumi in vendita negli ultimi mesi è un pericoloso indizio, ma per ora il supporto statico di quota 347 non è stato neanche ritoccato, anche se forse dai sostegni di area 368 ci si poteva aspettare di più.

Ma cosa ha detto Ferrari per perdere più di 11 miliardi di euro di capitalizzazione in poche ore? In realtà il gruppo ha alzato gli obiettivi di fine anno e al 2030, ma ancora una volta si è mostrata troppo prudente, deludendo il mercato. Così la pensa Citi – che aveva già un sell sul titolo - che ha affermato che la nuova guidance al 2030 scivola sotto le sue attese e quelle del consensus degli analisti.

Eppure il gruppo ha alzato le stime su tutti i maggiori indicatori economici.

Ferrari, alzate le stime sul 2025 l’eps adj dovrebbe raggiungere quota € 8,80

Per il 2025 la nuova guidance di Ferrari indica ricavi superiori a 7,1 miliardi di euro, oltre i 6,7 miliardi del 2024 (+6%) e la stima precedente (oltre 7 mld). Il consensus di Bloomberg a fine settembre era a 7,09 mld.

L’ebitda adjusted della casa di Maranello dovrebbe superare i 2,72 miliardi dai 2,56 mld del 2024 (stima precedente superiore a 2,68 mld). Si confronta con una media delle attese di Bloomberg leggermente superiore a quota 2,73 mld. Il margine sui ricavi dovrebbe restare al 38,3%.

Nel 2025 l’utile operativo adjusted (ebit) dovrebbe superare i 2,06 miliardi, contro gli 1,89 mld del 2024 e i 2,3 mld della stima precedente (margine in crescita dal 28,3% al 29%). Il consensus è a 2,07 mld.

L’utile adjusted per azione (eps adj.) dovrebbe balzare da 8,46 a 8,80 euro, con una crescita del 4% (guidance precedente su eps adj. a € 8,6). Consensus Bloomberg: 8,94 euro. Anche con i prezzi di queste ore significa comunque un P/E forward, ossia un rapporto tra la capitalizzazione e gli utili attesi a fine anno, di quasi 41x non poco, ma in linea con il settore lusso e i segmenti automotive premium cui Ferrari appartiene.

In deciso miglioramento sono inoltre le stime di Ferrari sul free cash flow industriale che è atteso quest’anno in crescita da 1,03 miliardi ad almeno 1,3 miliardi di euro, una crescita del 26% ben superiore al target precedente posto a 1,2 miliardi.

Ferrari, a dividendo una fetta maggiore di utili e buyback da 3,5 miliardi

Altri due fattori chiave della nuova proposta di valore di Ferrari sono l’aumento della pay-out ratio dal 35% al 40% dell’utile netto rettificato (dall’utile del 2025 in poi): questo potrebbe portare a un dividendo cumulato di 3,5 miliardi dal 2027 al 2031.
Annunciato anche un buyback da 3,5 miliardi di euro, un riacquisto di titoli propri dal 2026 al termine del piano in linea all’andamento del free cash flow industriale (che come visto è atteso in forte crescita).

Il gruppo Ferrari ha poi alzato anche le stime di lungo periodo, al 2030.

Ferrari, nel 2030 utile per azione a 11,5 euro

Ferrari ha alzato anche le stime al 2030.

I ricavi sono attesi fra cinque anni a circa € 9 mld.

L’ebitda adjusted dovrebbe essere a 3,6 mld (con marginalità al 40% almeno).

L’utile operativo adjusted (ebit) del 2030 raggiungere i 2,75 miliardi (margine al 30%).

L’utile adjusted per azione (eps adj.) del 20230 dovrebbe balzare 11,50 euro.

Fra il 2026 e il 2030 il gruppo Ferrari ritiene di potere generare un free cash flow industriale cumulato di circa 8 miliardi di euro, più dell’11% della capitalizzazione di queste ore.

La Ferrari elettrica non accende il mercato, il piano precedente le attribuiva un ruolo maggiore

Due parole vanno spese poi sull’auto elettrica sulla quale la casa di Maranello ha continuato a lavorare con rigore all’insegna della neutralità tecnologica, ma anche della volontà di presidiare con forza anche questo segmento dell’innovazione tecnologica. Sulla prossima prima auto elettrica della casa del Cavallino, la società ha fornito nuove indicazioni, a partire dalla componente chiave del telaio della vettura, che dovrebbe rappresentare ‘una pietra miliare nella strategia dei neutralità tecnologica’.

C’è una lunga storia dietro, risalente persino alle prime elettrificazioni del 2009 su pista. La nuova Ferrari Elettrica adesso è pronta per la produzione e integra oltre 60 soluzioni brevettate. C’è dietro anche il traguardo del 75% di alluminio riciclato che permette di ridurre di ben 6,7 tonnellate di CO2 le emissioni di ogni vettura realizzata. La batteria è progettata e assemblata a Maranello e prevede una densità energetica di quasi 195 Wh/kg, la più alta delle vetture elettriche, per l’85% il suo peso è collocato sotto il pianale. I motori elettrici hanno consentito di ottenere potenze di picco di 310 kW. La velocità massimi è attesa a 310 km/h, con oltre mille cavalli di potenza e la capacità di accelerare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi. Il peso dovrebbe porsi sui 2.300 chilogrammi circa.

Ma il mercato ha in realtà visto anche un piccolo passo indietro sul fronte dell’elettrificazione del gruppo quando Ferrari in una nota a parte quando ha affermato che nel 2030 il 40% delle sue vetture sarà termico, il 40% ibrido e il rimanente 20% elettrico, all’insegna della ‘neutralità tecnologica’.
Quella quota del 20% è la metà di quanto indicato in precedenza dal piano del 2022.

Tra l’anno prossimo e quella data è previsto il lancio di quattro nuove auto l’anno e saranno attesi 90 mila clienti, con un incremento del 20% sul dato del 2022 (alimentando quella filosofia della scarsità che è una componente essenziale del valore esclusivo del brand). Dalla nascita della casa sono state prodotte circa 330 mila auto dalla Ferrari.

La sfida di rivoluzionare anche il settore dell’auto elettrica oggi a Maranello appare più dura che mai, ma per la casa emiliana, le sfide non sono una novità.