Riforma fiscale 2026: rivoluzione per investitori e trader

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

Arriva lo “zainetto fiscale digitale” dell’Agenzia delle Entrate: dati centralizzati e regole estese anche a criptovalute e token finanziari

Riforma fiscale 2026: rivoluzione per investitori e trader

📜 Riforma fiscale 2026 sui redditi finanziari: cosa cambierà (anche per cripto)

Il governo italiano punta a una riforma radicale della tassazione dei redditi finanziari, con ingresso in vigore previsto dal 1° gennaio 2026 (quindi con dichiarazione dei redditi 2027). L’obiettivo è rendere il sistema più semplice, trasparente e coerente con gli standard europei, estendendo le novità anche a criptovalute e token finanziari.


🔄 1. Obiettivi della riforma: semplificazione e armonizzazione

Attualmente, chi investe in azioni, obbligazioni, fondi o criptovalute deve orientarsi tra vari regimi (amministrato, gestito, dichiarativo), ciascuno con regole proprie di tassazione e compensazione.

La proposta di riforma intende unificare questi regimi, eliminando le distinzioni formali e creando un sistema fiscale unico per tutti gli strumenti finanziari.

In questo modo, azioni, obbligazioni, fondi e criptovalute sarebbero trattati sotto un’unica lente fiscale, con meno aree grigie e scenari più chiari per l’investitore.


💰 2. Tassazione: aliquote confermate, ma compensazioni rivoluzionate

Aliquote che restano stabili

  • L’aliquota standard del 26% continuerà a essere applicata su plusvalenze, interessi e dividendi.

  • Rimarrà l’aliquota agevolata del 12,5% per i titoli di Stato italiani e per quelli di paesi inseriti nella “white list”.

Quindi, non si prevedono né aumenti né tagli diretti delle aliquote, ma la vera rivoluzione sta nella modalità di compensazione dei redditi finanziari.

Possibilità di compensare minusvalenze con dividendi

Questa è probabilmente la misura più attesa: sarà possibile utilizzare le minusvalenze (le perdite su azioni, ETF, derivati ecc.) anche per ridurre l’imposta sui dividendi, cosa che attualmente non è consentita.
In pratica:

  • Prima del 2026, le perdite su strumenti finanziari possono essere compensate solo con plusvalenze della stessa categoria (“redditi diversi di natura finanziaria”).

  • I dividendi, considerati redditi da capitale, non possono ridurre queste perdite pregresse.

  • Con la riforma, tutti i redditi finanziari (plusvalenze, minusvalenze, dividendi, cedole, premi) saranno aggregati in un’unica categoria, rendendo possibile una compensazione incrociata.

Ciò significa che chi ha avuto perdite su azioni o strumenti diversi potrà “mettere in conto” tali perdite per ridurre l’imposta sui dividendi o altri redditi finanziari.


🧩 3. Altri cambiamenti salienti per gli investitori

Unificazione dei regimi

I vari modelli fiscali (amministrato, gestito, dichiarativo) saranno ricondotti a un singolo regime semplificato. Gli intermediari (banche, broker, piattaforme) potranno essere delegati a effettuare i calcoli, la compensazione e la dichiarazione per conto dell’investitore.

Zainetto fiscale digitale

Si prevede l’istituzione di un contenitore digitale centralizzato, gestito dall’Agenzia delle Entrate, che raccoglierà tutti i dati relativi a minusvalenze e plusvalenze realizzate con diversi intermediari.

Questo “zainetto fiscale” renderà trasparente la posizione fiscale dell’investitore, anche se opera con molte piattaforme.

Estensione a criptovalute e token

Le criptovalute e i token finanziari saranno inclusi nel nuovo perimetro dei redditi finanziari: la tassazione sarà del 26%, con possibilità di compensazione come per gli altri strumenti.

Questo significa che anche chi ha operato in cripto potrà sfruttare le nuove regole di compensazione delle perdite.


⚙️ 4. Effetti pratici per trader, investitori e intermediari

  • Chi oggi ha perdite non compensabili con i dividendi potrà utilizzarle per ridurre l’imposta sull’intero portafoglio finanziario.

  • Gli investitori che diversificano tra azioni e reddito fisso potrebbero beneficiare di una minore pressione fiscale effettiva.

  • Gli intermediari dovranno aggiornare i loro sistemi contabili e software, adeguandosi alle nuove logiche di calcolo e dichiarazione.

  • Su mercati più complessi (criptovalute, token), si eliminano ambiguità gestionali e si introduce trasparenza fiscale.


🕰️ 5. Tempistiche e prossimi passi

  • I decreti attuativi definitivi dovrebbero arrivare entro la fine del 2025.

  • L’entrata in vigore è prevista per il 1° gennaio 2026, con applicazione ai redditi maturati da quella data.

  • La dichiarazione dei redditi relativa a tali redditi sarà presentata nel 2027.