Fiera Milano, i risultati e la reazione del titolo
pubblicato:Borsa Italiana: Interpump ancora in calo, ecco perché

Seduta positiva ieri per Fiera Milano con un terzo trimestre migliore del previsto e prospettive in miglioramento: il titolo ha guadagnato il 4,63% a 7,68 euro. I prezzi hanno oscillato tra 7,31 e 7,94. Stamane durante i primi scambi l'azione cede al malumore dei mercati con un -0,47% a 7,62 euro.
La performance di Fiera Milano nel terzo trimestre 2025 ha sorpreso positivamente gli analisti, nonostante il periodo sia tradizionalmente debole per il business fieristico e congressuale. I numeri sono stati superiori alle attese su tutte le principali metriche, grazie soprattutto alla forza del business fieristico italiano, che ha fatto meglio delle previsioni.
Gli analisti hanno reagito con favore:
Equita Sim ha alzato il target price a 8,7 euro (+6%).
Mediobanca Research conferma outperform con target a 8,2 euro (da 7 euro).
Gli elementi che emergono sono molteplici e delineano un quadro di crescita più solido del previsto.
Fiera Milano, una guidance 2025 che ora sembra persino prudente
Il management ha confermato la guidance per il 2025, ma i risultati del terzo trimestre — insieme ai segnali molto incoraggianti dal quarto trimestre — suggeriscono che Fiera Milano potrebbe addirittura collocarsi nella parte alta delle previsioni.
Un esempio concreto è Host, uno degli eventi più importanti del gruppo, che nel 4Q25 ha registrato una crescita del fatturato di circa il 10%.
Durante la conference call, il management ha espresso piena fiducia nel raggiungimento della parte alta della guidance, definendo “prudente” soprattutto la stima sulla cassa netta.
Fiera Milano, 2026 già promettente
Pur non fornendo ancora una guidance ufficiale, il management si è mostrato ottimista su un 2026 positivo.
I driver principali:
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crescita organica già ben visibile;
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eventi di forte richiamo come CPHI e Tuttofood;
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un contesto fortemente favorevole grazie anche alle Olimpiadi 2026, che genereranno flussi significativi sul territorio.
Insomma, Fiera Milano si sta preparando a un anno potenzialmente molto forte.
Fiera Milano, M&A come acceleratore di crescita
La struttura finanziaria è uno dei punti di forza del gruppo: la cassa netta prevista per fine 2025 dovrebbe superare i 110 milioni di euro, pari a circa il 20% della capitalizzazione attuale.
Questo lascia spazio a operazioni di M&A mirate, che il gruppo sta già valutando.
Secondo Equita, soprattutto nell’area dei servizi esistono ancora molte opportunità per crescere ulteriormente.
La recente acquisizione di Expotrans è un esempio concreto della direzione intrapresa.
Fiera Milano, L’attrattività internazionale del polo fieristico di Rho
Fiera Milano continua a dimostrare di essere un player credibile anche a livello globale.
Il gruppo si è infatti aggiudicato:
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l’edizione 2026 del CPHI, la principale fiera mondiale del settore farmaceutico;
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l’edizione 2027 di EMO, la più importante manifestazione internazionale del settore metalmeccanico.
Due successi che confermano il ruolo strategico del polo fieristico di Rho e la capacità organizzativa del gruppo.
Fiera Milano, nuove stime degli analisti e valutazioni
Dopo i risultati, Equita Sim ha rivisto al rialzo le proprie stime:
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Fatturato 2025-26E: +2% / +1%
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EBITDA: +3% / +2%
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Utile netto: +7%
Le nuove previsioni indicano:
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Fatturato 2025: 370 milioni (parte alta della guidance)
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EBITDA 2025: 125 milioni (parte alta della guidance)
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Cassa netta 2025: 113 milioni
Il target price sale così a 8,7 euro, con multipli attraenti:
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14x PE ex-cash 2026-27
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8,5x EV/EBITDA ex-IFRS 16
Valutazioni che, in un settore non ciclico e con forte visibilità, risultano ancora ragionevoli.
In sintesi ecco perché gli analisti rimangono Buy su Fiera Milano: momentum operativo molto forte, confermato da un 3Q sopra le attese, ottime prospettive per il 4Q e per tutto il 2025, 2026 che si preannuncia robusto grazie a grandi eventi globali, Una struttura finanziaria solidissima che offre opzioni per crescita esterna e ritorno agli azionisti, valutazioni ancora attraenti.
Fiera Milano si conferma uno dei titoli più interessanti del Mid Cap italiano, con una combinazione rara di solidità operativa, visibilità sui ricavi e opportunità di crescita futura.
Fiera Milano, candelone rialzista
Fiera Milano lunedì ha disegnato un "candelone" rialzista che però si è arrestato con i suoi massimi contro quelli di giovedì a 7,90 euro. L'ultima seduta ha quindi annullato il segnale negativo inviato settimana scorsa con la violazione della media mobile esponenziale a 50 giorni (passante a 7,42 circa) ma non è bastata a ripristinare l'intonazione rialzista di fondo che ha accompagnato il titolo negli ultimi mesi.
Solo oltre area 8 euro, con conferma in chiusura di seduta, l'uptrend si potrebbe considerare ripreso, target in quel caso fino a 9,50 euro almeno. Sotto 7,50 rischio di test del minimo della candela "hammer" di venerdì (particolarmente significativa proprio come sostegno) a 7,06 euro. Supporto successivo a 6,87, minimo di un'altra candela molto rilevante, il "dragonfly doji" del 30 settembre.
Interpump, risultati in calo, ma report positivi
Seduta negativa quella di ieri per Interpump, che ha ceduto l'1,7%. Venerdì il gruppo ha presentato i risultati dei primi nove mesi del 2025 che hanno evidenziato Ricavi pari a 1.576,1 milioni, in calo dello 0,8% rispetto ai primi nove mesi del 2024 (-1,7% su base organica).
L'EBITDA di 364,3 milioni di euro è apparso in linea con quello dell'anno precedente mentre il margine è salito del 23,1% rispetto al 22,9% del 2024.
L'Utile Netto è stato di 172,3 milioni, in calo del 4,5% rispetto ai primi nove mesi del 2024 mentre la Posizione finanziaria netta è risultata di 317,6 milioni rispetto ai € 409,0 milioni al 31 dicembre 2024.
Nello stesso periodo gli investimenti sono stati di 73,6 milioni, FCF pari a 162,7 milioni, acquisizioni per 16,5 milioni, dividendi pagati per 35,5 milioni di euro e buy-back netto per 15,3 milioni.
Il titolo è stato oggetto di report positivi da parte di UBS, Intesa Sanpaolo, Berenberg, Mediobanca e Banca Akros che hanno alzato il target price, ciononostante i prezzi sono scivolati in chiusura a 42,12 euro.
Interpump, l'azione a un test importante
Il titolo è venuto a contatto, in area 44,50, con la linea di tendenza che scende dai massimi di maggio 2023, senza riuscire ad averne la meglio.
La flessione delle ultime settimane si pone per il momento come consolidamento del precedente rialzo e non inficia la solidità del trend rialzista che ha permesso il bel recupero dai minimi di aprile a quota 25,48.
Flessioni fino a 41,00 euro resteranno compatibili con detto scenario, sotto 41,00 il calo assumerebbe invece tonalità più marcate e potrebbe estendersi inizialmente verso 38,00 e poi fino a 35,50 euro circa. Reazioni dai livelli attuali produrrebbero nuovi segnali di forza già con il superamento di area 44,50, ma servirebbe comunque il successivo allungo oltre 47,00 euro per generare un segnale importante, preludio al probabile ritorno sui citati massimi del 2023 in area 54,40.
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