Fincantieri, nuovi massimi storici grazie alla divisione subacquea
pubblicato:Unicredit all'attenzione per la richiesta di sospensione dell'ops su Banco BPM

Perentorio rialzo ieri per Fincantieri, che ha guadagnato il 12% toccando nuovi massimi storici all'indomani della presentazione della divisione subacquea. Il segmento nel 2024 ha coperto circa il 4% dei ricavi del Gruppo ed è destinato a raddoppiare raggiungendo l'8% nel 2027, con ricavi attesi di circa 820 milioni di euro e un EBITDA stimato di 152 milioni, con un margine EBITDA prossimo al 19%, risultati "ampiamente a premio rispetto alle attività tradizionali di shipbuilding".
Nel primo trimestre 2025 il gruppo ha fatto registrare Ricavi in significativa crescita a 2,376 miliardi di euro(+35% vs 1Q 2024), un'EBITDA pari a 154 milioni di euro, in forte aumento rispetto al 1Q 2024 (euro 100 milioni), trainato dalle solide performance di tutti i segmenti e in particolare dello Shipbuilding (+53%).
L'EBITDA margin si è attestato al 6,5%, in considerevole aumento rispetto al 5,7% del 1Q 2024, grazie in particolare all'incremento dei ricavi nel settore della difesa, alle azioni di efficientamento operativo nel business delle navi da crociera e al contributo di WASS Submarine Systems (consolidata a inizio 2025).
Numeri che rappresentano il miglior risultato nella storia di Fincantieri, con una crescita dell'EBITDA pari al 54% e un portafoglio ordini mai registrato prima.
Fincantieri, superata la resistenza degli 11,7 euro
Anche il grafico del titolo Fincantieri riflette l'ottimo momento del gruppo, con l'accelerazione al rialzo di ieri che ha definitivamente lasciato alle spalle la resistenza in area 11,70 confermando l'ipotesi di un ulteriore allungo verso 15,50.
Per il momento il trend di crescita appare piuttosto solido e senza apparenti punti di debolezza.
Solo il perentorio ritorno al di sotto di 12,40, nel brevissimo, farebbe scattare un primo campanello di allarme, per quanto sarebbe poi solo una successiva chiusura settimanale inferiore a 11,70 euro a decretare l'avvio di una correzione più marcata di tutto il rialzo dell'ultimo anno circa, con primo obiettivo in area 10,25.
Unicredit, all'attenzione la richiesta di sospensione dell'offerta sul Banco BPM
Seduta al rialzo ieri per Unicredit. Il titolo ha guadagnato l'1,1% a 57,83 euro. I prezzi hanno oscillato tra 57,09 e 57,93 euro. Unicredit ha richiesto ufficialmente a Consob la sospensione dell’Ops su Banco Bpm, invocando l’art. 102 comma 6b del TUF, che consente di fermare un’offerta fino a 30 giorni in caso di eventi rilevanti sopraggiunti.
La richiesta serve a riaprire il dialogo con il governo sulle prescrizioni imposte dal golden power, contenute nel Dpcm del 18 aprile.
I tre punti critici del golden power per Unicredit:
Rapporto depositi/impieghi: Unicredit dovrebbe adeguarsi a quello, più elevato, di Banco Bpm, riducendo la propria liquidità.
Titoli italiani detenuti da Anima: vincolo a mantenere per 5 anni circa 90 miliardi, limitando l’autonomia di gestione.
Uscita dalla Russia: termine imposto entro gennaio 2026, mentre Unicredit punta a un’uscita più graduale (metà 2026) per condizioni migliori.
Il primo contatto tecnico tra Unicredit e Mef, avvenuto il 15 maggio, non ha ridotto le divergenze. Il Tesoro appare irremovibile: nessuna modifica alle prescrizioni.
Ops in stallo: dopo tre settimane, l’adesione all’offerta è ancora molto bassa, pari allo 0,0166% del capitale di Banco Bpm.
L’offerta resterà aperta fino al 23 giugno, ma il prezzo proposto (0,175 azioni Unicredit per ogni azione Banco Bpm) incorpora attualmente uno sconto superiore al 6%, poco attraente per gli azionisti.
Con la richiesta di sospensione, Unicredit punta a guadagnare tempo e riaprire le trattative con governo e investitori.
Unicredit, superati i massimi di marzo, si punta ai top dell'ottobre 2009
Il titolo Unicredit recentemente ha superato il massimo del 26 marzo a 55,60 euro, resistenza critica oltre la quale il rialzo ha accelerato spingendosi fino a quota 57,93 euro.
Le quotazioni hanno ormai nel mirino il massimo di ottobre 2009 a 58 euro circa, livello coincidente con il 38,2% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del ribasso dal top del 2007.
Oltre quei livelli possibile un altro segnale di forza di medio periodo, che potrebbe rendere credibile un proseguimento del rialzo verso area 75 euro, 50% di ritracciamento del ribasso dal 2007.
Sotto area 56,70 possibile il test del livello critico di area 55,60. Supporto successivo a 54 euro, base del gap del 12 maggio.