FTAOnline

Anno nero per il fondo pensione, calo dei rendimenti in favore del Tfr: quale scegliere nel 2023?

di Miriam Ferrari pubblicato:
3 min

Conviene di più sottoscrivere un fondo pensione o il Tfr nel 2023? Crollano i rendimenti del fondo pensione a causa dell'inflazione, ma aumenta il Tfr: cosa aspettarsi?

Anno nero per il fondo pensione, calo dei rendimenti in favore del Tfr: quale scegliere nel 2023?

Il 2022 è stato un anno nero per i fondi pensione: i rendimenti sono calati di circa il 10%, ma dall’altro lato della medaglia sono migliorati i rendimenti del Tfr: quale scegliere nel 2023?

Il Trattamento di fine rapporto ha visto crescere di parecchio il proprio rendimento negli ultimi 30 anni e si è dimostrato, ad oggi, una delle alternative più convenienti se si è alla ricerca di un’integrazione previdenziale.

Ecco come sono cambiati i fondi pensione e il Tfr dopo l’aumento dell’inflazione: il primo ha perso il 10% del suo rendimento, mentre il secondo ha innalzato la sua convenienza.

Fondo pensione: conviene ancora nel 2023?

Le varie forme previdenziali integrative si sono dimostrate nell’ultimo periodo meno convenienti del Tfr: i dati della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) hanno descritto un anno nero.

Se da un lato sono aumentate le sottoscrizioni e le adesioni ai fondi pensione – con un aumento di 9,2 milioni di scritti, ovvero una crescita del 5,4% nell’ultimo anno – dall’altro lato sono crollati i rendimenti – che hanno perso quasi il 10%.

Il motivo? Oltre all’inflazione hanno giocato il proprio ruolo anche il conflitto in Ucraina, la crisi energetica e il perdurare della pandemia (seppur in misura minore).

I fondi pensione nell’ultimo anno, secondo i dati Covip, hanno perso il 9,8% del rendimento, oppure il 10,7% per quelli già aperti. Segno positivo soltanto per le gestioni separate di ramo I (+1,1%).

Un quadro tutt’altro che positivo con il quale il Governo dovrà scontrarsi nei prossimi mesi.

Tfr, rivalutazione al 10%: mai così alto negli ultimi 30 anni

Ma se da un lato i fondi pensione perdono rendimento a causa dell’inflazione, a migliorare la propria convenienza è il Tfr, che ottiene una rivalutazione del 2,4% annuo.

Negli ultimi trent’anni, il Trattamento di fine rapporto ha ottenuto un aumento tra i più significativi. A gennaio l’ISTAT ha reso noto l’indice di andamento di prezzi al consumo, che va a determinare la rivalutazione annua dei crediti di lavoro e del Tfr: tale dato sfiora il 10%.

Per calcolare la rivalutazione del Tfr, come ci spiega un articolo del Corriere della Sera, dobbiamo considerare una quota fissa pari all’1,5%; e aggiungere una quota variabile par al 75% dell’indice di andamento dei prezzi al consumo.

Generalmente la rivalutazione avviene su base annuale ed è a carico dei datori di lavoro per le aziende con meno di 50 dipendenti.

Fondo pensione o Tfr: quale scegliere?

Nel valutare quale sia la convenienza di un fondo pensione piuttosto che un Tfr occorre considerare moltissimi fattori: il più importante è il tempo.

Certamente ricorderemo il 2022 come l’anno di rivincita del Tfr sui fondi pensione, ma questo calo dei rendimenti delle forme integrative potrebbe essere soltanto una brutta parentesi passeggera.

Come spiega un articolo del Sole 24 Ore, infatti, il calo dei rendimenti sui fondi pensione potrebbe essere un problema per coloro che devono recuperare in poco tempo prima della pensione (e sono over 60), mentre per i giovani ci sono ancora diversi anni per recuperare prima di lasciare il lavoro.

Tuttavia, l’andamento dei rendimenti dei fondi pensione e Tfr non si può prevedere: potrebbe verificarsi anche l’effetto del “cigno nero”, ovvero un crollo generale di azioni e obbligazioni, che trascinerebbe il mercato in rosso.

Meglio rimanere positivi e cauti di fronte alla scelta tra Tfr e fondo pensione. Non ci resta che attendere i prossimi mesi per valutare gli sviluppi futuri.

Argomenti

PensioniLavoro