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Il future Ftse Mib chiude in rialzo, le banche europee sono solide

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
4 min

S&P Global riduce la previsione di crescita per la zona euro, ma il Ftse Mib future registra un rialzo del 1,54% grazie alle banche.

Il future Ftse Mib chiude in rialzo, le banche europee sono solide

Rialzo deciso per il Ftse Mib future lunedì. Il future è salito dell'1,54% a 25835 punti. I prezzi hanno oscillato tra 25525 e 25885.

S&P Global rivede stime per area euro

Il rialzo si è realizzato nonostante S&P Global abbia ridotto la sua previsione di crescita per la zona euro del 2024 al 1,0% dal precedente 1,4% a causa dell'inflazione persistente che sta spingendo la BCE ad alzare i tassi per un periodo più lungo del previsto.

S&P prevede inoltre che l'inflazione non tornerà all'obiettivo prima del primo trimestre del 2025 e la core inflation prima del terzo trimestre dello stesso anno.

Nel frattempo, S&P ha aumentato la sua previsione di crescita per il blocco nel 2023 allo 0,3% da zero.

Migliora sentiment sulle banche

A sostenere le quotazioni è stato il miglioramento del sentiment nei confronti delle banche. Le borse europee hanno infatti registrato una giornata di rialzi dopo le tensioni della scorsa settimana nel comparto bancario. Gli operatori restano comunque concentrati sul settore, che è sotto la lente degli analisti.

Secondo gli esperti di Amundi, i fondamentali delle banche europee sono solidi e la liquidità nel sistema è garantita dalla disponibilità della BCE e delle altre banche centrali. Nel comparto bancario, si preferiscono le banche retail con fonti di deposito stabili e diversificate.

Gli esperti consigliano un approccio equilibrato agli investimenti, concentrandosi sui titoli di Stato e sull'oro e suggeriscono di avere un orientamento verso la qualità nelle azioni.

Secondo Mediobanca Securities, le valutazioni delle banche sono attraenti e si posizionano su operatori con visibili ritorni sul capitale e forte potenziale di re-rating, con nomi come Unicredit, Hsbc, Bnp, Santander e Dbk tra le top pick degli esperti.

Philip Jefferson (Fed), l'inflazione tornerà al 2%

Per quello che riguarda gli Usa lunedì ha parlato governatore della Federal Reserve Philip Jefferson. Philip Jefferson ha dichiarato che la Fed "sta ancora imparando" quanto impatto hanno avuto i suoi aumenti dei tassi di interesse sull'economia e sull'inflazione.

L'inflazione "ha cominciato a scendere", in parte grazie a una politica monetaria più restrittiva e in parte per altri fattori, come il miglioramento delle catene di approvvigionamento globale, ha detto Jefferson in un discorso preparato per un evento presso l'Università di Washington e Lee.

Tuttavia, "la politica monetaria influisce sull'economia e sull'inflazione con ritardi lunghi, variabili e altamente incerti, e stiamo ancora imparando l'effetto completo del nostro stringimento finora", ha aggiunto Jefferson.

Non ha commentato lo stress bancario recente né ha espresso il suo punto di vista sul fatto che la Fed debba continuare ad aumentare i tassi di interesse nei prossimi incontri.

L'inflazione "dovrebbe tornare" verso l'obiettivo del 2% della Fed, poiché i tassi di interesse più elevati scoraggiano la spesa nei settori dell'economia sensibili ai tassi di interesse, come l'edilizia abitativa.

Ftse Mib future, situazione di attesa

La seduta di lunedì per il future Ftse Mib è stata poco rilevante, i prezzi sono rimasti all'interno dell'intervallo già percorso venerdì, disegnando un "inside day". L'inside day è un pattern di grafico che si verifica quando il prezzo di un titolo o di un asset finanziario si muove all'interno dell'intervallo di trading del giorno precedente, ovvero quando la candela del giorno attuale ha un range inferiore a quello della candela precedente.

Questo può indicare una fase di consolidamento o indecisione da parte degli investitori, non fornisce quindi una direzione chiara per il movimento futuro del prezzo. Il quadro grafico già dipinto settimana scorsa resta quindi confermato.

I massimi della settimana scorsa, a 26245, sono praticamente coincidenti con il 50% di ritracciamento del ribasso dal top di marzo.

In pratica, il livello di prezzo del 50% di ritracciamento si ottiene tracciando una linea dal prezzo più basso al prezzo più alto dell'asset in questione, e poi tracciando una linea orizzontale che taglia la metà di questa linea inclinata.

Questo livello di prezzo è spesso visto come una zona di resistenza in cui i trader potrebbero decidere di vendere l'asset, poiché credono che il prezzo non riuscirà a superare tale livello. Fino a che i prezzi non saranno al di sopra di area 26200 il rischio di una discesa resterà alto. La violazione di area 24500 significherebbe il proseguimento del ribasso almeno fino al minimo del 20 dicembre a 23355 punti.

Oltre area 26200 le oscillazioni dal minimo del 16 marzo si dimostrerebbero invece un testa spalle rialzista, possibile in quel caso rialzi almeno fino in area 27500.