Generali reduce da una seduta brillante, ecco cosa ha spinto l'azione

di FTA Online News pubblicato:
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Borsa Italiana: Fincantieri, i guai ucraini incoraggiano il titolo

Generali reduce da una seduta brillante, ecco cosa ha spinto l'azione

Generali vive una giornata particolarmente brillante in Borsa, con il titolo in rialzo di oltre il 3% a 35,06 euro, trainato da un’ondata di giudizi positivi da parte delle principali banche d’affari internazionali. Il sentiment attorno al gruppo triestino sta cambiando in modo evidente: solidità finanziaria, qualità del business e un miglioramento percepito della governance stanno restituendo centralità a un titolo che negli ultimi mesi ha mostrato una capacità di recupero superiore alle attese.

Il movimento più significativo arriva da KBW, che nel suo ampio report sul settore assicurativo europeo ha promosso Generali ad “outperform” da “market perform”, alzando il prezzo obiettivo a 37 euro.
Secondo gli analisti, Generali è la compagnia più orientata alle agenzie e al retail tra le Big Five europee, un modello distribuitivo che oggi appare un punto di forza: consente al gruppo di beneficiare dei margini più elevati di questo segmento e di evitare i rischi associati ad altri comparti, come il brokeraggio. KBW sottolinea inoltre come Generali stia migliorando più velocemente delle concorrenti in termini di gestione del capitale e profilo operativo, mentre il suo Solvency ratio è percepito come particolarmente solido, anche considerando l’esposizione ai BTP.

A livello di governance, gli esperti ritengono che le divergenze tra i principali soci si siano attenuate: tutti sembrano allineati nel voler creare valore nel lungo periodo, e questo riduce le preoccupazioni legate al passato.

Anche J.P. Morgan contribuisce al quadro costruttivo: il broker alza il target price da 40 a 42 euro e conferma il rating “overweight”, evidenziando come il gruppo disponga di uno dei migliori team manageriali del settore. La revisione al rialzo delle stime sugli utili riflette la possibilità che, nei prossimi anni, i costi non operativi risultino più contenuti rispetto alle precedenti attese.

A questo si aggiunge il giudizio positivo di Bank of America, che dopo aver promosso Generali a “buy” sottolinea come la compagnia arrivi in un momento in cui il suo mix di business — più focalizzato sull’Europa e sul ramo Vita — appare particolarmente favorevole. Secondo BofA, il gruppo potrebbe ottenere un CAGR degli utili superiore al 12% nel periodo coperto dal piano industriale, ben oltre le attese del consenso. Con la governance più stabile, un contesto operativo meno incerto e una valutazione di partenza ancora ragionevole, gli analisti alzano il target da 34 a 39 euro.

Generali, titolo in situazione interessante

Sul piano tecnico, il titolo si trova in una situazione altrettanto interessante. Le quotazioni sono ormai vicine al massimo del 16 maggio, posto a 35,25 euro: un livello che, se superato con decisione, potrebbe riattivare il trend rialzista partito a giugno dall’area di 29,68 euro, con obiettivi potenziali a 36,70 e, successivamente, verso la resistenza più impegnativa a quota 40 euro.

Anche i volumi confermano un interesse crescente del mercato. Al contrario, un ritorno sotto 34,60 euro aumenterebbe il rischio di una ricopertura del gap rialzista lasciato martedì, con base a 34,04 euro, mentre un supporto successivo si colloca in area 33,40 euro.

In sintesi, Generali sta beneficiando contemporaneamente di una riscoperta da parte degli analisti, di uno scenario operativo favorevole e di una configurazione tecnica che, se confermata, potrebbe generare ulteriore slancio nelle prossime settimane. Un titolo che torna prepotentemente al centro dell’attenzione del mercato.

Fincantieri, le difficoltà dell'Ucraina incoraggiano il settore armamenti

Rialzo del 3,7% nella seduta di ieri per Fincantieri, in progresso assieme agli altri titoli del comparto della difesa. Il presidente ucraino Zelensky intende, con l'appoggio di Europa e NATO, presentare a Trump un piano di pace rivisto che non contempli la cessione di territori alla Russia. Un simile scenario troverà certamente l'opposizione di Mosca e probabilmente degli USA, allontanando quindi la possibilità di stop all'invasione.

Fincantieri, titolo a contatto con resistenze di peso

Il titolo Fincantieri entrerà a far parte del FTSE Mib dal prossimo 22 dicembre, andando a sostituire Interpump. Nel frattempo i prezzi hanno reagito dopo aver toccato un minimo a inizio mese a quota 16,37, risalendo fin sopra 19,00 euro.

Il confronto con l'area di resistenza presente sui livelli attuali, dove oltre alle medie esponenziali a 30 e 100 sedute troviamo anche il primo dei ritracciamenti di Fibonacci della discesa dai top di ottobre, appare strategico per le ambizioni di crescita nell'immediato.

Oltre 19,20 il titolo avrebbe spazio per allungare verso gli obiettivi a 20,60 e 21,90 euro, circostanza che ricondurrebbe in equilibrio il quadro grafico, appesantito dal corposo calo degli ultimi due mesi. Sotto 19,00 euro invece resterebbe elevato il rischio di nuovi cali verso 17,50, con il target successivo ipotizzabile nei dintorni di quota 15,50.

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