Generali e Intesa Sanpaolo guidano Piazza Affari: segnali di forza di medio periodo

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
5 min

Non solo rally di fine anno: i due big Intesa e Generali mostrano una struttura tecnica solida anche oltre il breve termine

Generali e Intesa Sanpaolo guidano Piazza Affari: segnali di forza di medio periodo

Generali e Intesa Sanpaolo: segnali di forza di medio periodo dai grafici settimanali

L’analisi dei grafici settimanali di Intesa Sanpaolo e Generali mette in evidenza un messaggio tecnico chiaro: la rottura dei massimi della prima parte dell’anno rappresenta un segnale di forza rilevante sul medio periodo, soprattutto perché arriva dopo lunghi movimenti di consolidamento.


Intesa Sanpaolo

Sul grafico settimanale Intesa completa una uscita rialzista da una struttura laterale di lungo periodo, sviluppatasi per anni all’interno di un ampio canale discendente. La violazione dei massimi precedenti non è un falso segnale di breve, ma avviene dopo una fase di accumulazione prolungata, tipica delle ripartenze strutturali.

Il breakout assume ancora più valore perché si inserisce in un contesto di:

  • massimi e minimi crescenti ormai ben definiti;

  • accelerazione progressiva del momentum;

  • assenza di resistenze statiche significative sopra i livelli attuali.

In ottica tecnica, finché i prezzi resteranno sopra i vecchi massimi appena superati (che ora diventano supporti di medio periodo), il trend rimane impostato in modo costruttivo e le eventuali correzioni vanno lette come pause fisiologiche all’interno di una struttura rialzista primaria.


Generali

Ancora più evidente il segnale sul grafico settimanale di Generali. Il titolo rompe al rialzo i massimi della prima parte dell’anno e si porta nella parte alta di un canale rialzista di lungo periodo, attivo ormai da diversi anni. La dinamica è ordinata, senza eccessi di volatilità, ed è tipica di un trend solido e ben sostenuto.

La rottura avviene dopo una fase di consolidamento che ha permesso al mercato di assorbire le prese di profitto, rafforzando la qualità del movimento. Dal punto di vista tecnico, questo tipo di configurazione tende a favorire estensioni graduali, più che strappi improvvisi, con un profilo rischio/rendimento interessante per chi lavora sul medio periodo.


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UniCredit e Intesa sono molto correlate, ma non sono la stessa cosa

Nel settore bancario italiano capita spesso di mettere tutto nello stesso contenitore.
Ma guardare un titolo da solo, a volte, non basta. La vera informazione emerge quando li si mette a confronto.

Osservando il grafico di forza relativa UniCredit / Intesa, il messaggio che arriva dal mercato è piuttosto chiaro: negli ultimi anni UniCredit sta progressivamente facendo meglio di Intesa Sanpaolo, non solo nelle fasi di euforia, ma anche nei momenti più complessi.

Non è un movimento occasionale.
È una tendenza che si costruisce nel tempo, passo dopo passo, e che racconta dove stanno andando i flussi.

Intesa resta un punto di riferimento per molti investitori:
solida, prevedibile, apprezzata per la stabilità e per la componente dividendo.
Ma quando il mercato cerca performance, quando aumenta la propensione al rischio, è UniCredit che tende a essere scelta con maggiore decisione.

Questo si riflette bene nella forza relativa: UniCredit non solo sale, ma sale più di Intesa e, nelle fasi di correzione del settore, tende a perdere meno terreno in proporzione. È il comportamento tipico dei titoli che il mercato percepisce come leader in una determinata fase del ciclo.

Il punto non è stabilire chi sia “meglio” in assoluto.
Il punto è capire che hanno ruoli diversi.

👉 Intesa rappresenta stabilità e difesa.
👉 UniCredit rappresenta spinta e direzionalità.

Ed è proprio questa distinzione che spesso fa la differenza nei portafogli.
Perché molte volte la performance non dipende dal settore scelto, ma da quale titolo del settore si decide di privilegiare.

La forza relativa serve esattamente a questo:
togliere rumore e mostrare dove il mercato sta mettendo davvero le sue fiches.


Lettura d’insieme

Il fatto che due pesi massimi di Piazza Affari, appartenenti a settori diversi come banche e assicurazioni, mostrino contemporaneamente segnali di forza sui time frame settimanali è un elemento da non sottovalutare. Storicamente, questi titoli svolgono un ruolo di ancora direzionale per il Ftse Mib e la loro impostazione positiva rafforza l’idea di un mercato italiano strutturalmente ben sostenuto.

In sintesi:

  • la rottura dei massimi annuali su base settimanale è un segnale tecnico di medio periodo;

  • Intesa e Generali mostrano trend maturi ma non esausti;

  • finché non verranno negati i livelli di breakout, il quadro resta costruttivo, con le correzioni che tendono ad assumere un ruolo di semplice consolidamento.

Un segnale coerente con il clima di fine anno: meno difensivo, più orientato alla continuità del trend, piuttosto che a una fase distributiva.

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