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IMU, seconda rata in aumento e maggiorazioni dal 2024: ecco perché

di Valentina Zappalà pubblicato:
3 min

IMU, nuovi cambiamenti alle aliquote potrebbero comportare un aumento, che non si concretizzerà nel 2024, ma a breve. Ecco perché e chi rischia di pagare di più già con la seconda rata 2023.

IMU, seconda rata in aumento e maggiorazioni dal 2024: ecco perché

L’IMU, la tassa che va pagata per le abitazioni diverse da quella principale, oltre che per immobili di lusso di categorie A/1, A/8 e A/9 anche se principali, va verso l’aumento.

E, purtroppo, non dovremo attendere molto per dover fare i conti con le nuove maggiorazioni legate a questa imposta. Oltre ai cambi di aliquota previsti per il 2024, infatti, gli aumenti riguarderanno anche la seconda rata, che andrà versata a dicembre 2023.

Ecco perché.

IMU, seconda rata in aumento e maggiorazioni dal 2024: ecco perché

Sebbene, in alcuni casi, lo sconto IMU 2023 permetterà ad alcuni proprietari di pagare soltanto il 50% dell’imposta prevista, la maggior parte dei contribuenti dovrà fare i conti con le nuove maggiorazioni.

Gli aumenti all’IMU sono un effetto diretto della delega fiscale 2023: i Comuni italiani potranno infatti modificare a proprio piacimento le aliquote dalle quali derivano gli importi di questa imposta.

Le nuove aliquote subentreranno a quelle attualmente in vigore proprio in occasione del pagamento della seconda rata, previsto per il 16 dicembre. Saranno inoltre valide anche per le rate dell’IMU 2024, salvo ulteriori modifiche in corso d’opera.

IMU, maggiorazioni alla seconda rata 2023 a causa della delega fiscale: per chi

Com’è noto, a breve, coloro che hanno già saldato la prima rata, ossia quella dell’acconto IMU 2023 del 16 luglio dovranno procedere con il pagamento della seconda rata.

E, in base a quanto chiarito fino ad ora, anche questa rata, purtroppo, dovrà fare i conti con le maggiorazioni derivanti dalla delega fiscale.

Gli aumenti, come detto, non si concretizzeranno a partire dal prossimo anno, ma già con la prossima rata del 16 dicembre 2023, la seconda prevista per l’anno corrente.

Per fortuna, gli effetti della delega fiscale non saranno validi per tutti. Dato che gli aumenti alle aliquote IMU saranno a discrezione dei Comuni per effetto della delega fiscale, non è detto che il Comune di riferimento modifichi l’aliquota applicando delle maggiorazioni.

Sarà entro la data del prossimo 28 ottobre 2023 che i vari Comuni dovranno comunicare ufficialmente eventuali modifiche.

In caso di mancata comunicazione, valgono le aliquote già previste e comunicate per il resto del 2023.

Gli effetti della delega fiscale

Purtroppo, però, è già noto che gli effetti della delega fiscale si faranno sentire sulla seconda rata dell’IMU 2023 un po’ ovunque.

In grandi città come Roma e Milano, ad esempio, è praticamente quasi certo che gli aumenti si concretizzeranno a breve.

Ma la delega fiscale non avrà impatto solamente sull’IMU. L’applicazione della delega potrebbe comportare anche il passaggio della gestione di altre imposte, come la TARI, ai Comuni, con conseguenti aumenti che rischiano di concretizzarsi a breve, pesando ovviamente sulle tasche dei contribuenti.

Questo perché uno degli effetti della delega fiscale è quello di garantire maggiore autonomia alle amministrazioni locali quali, per l’appunto, i Comuni. Che potranno decidere in piena liberà importi e modalità di saldo delle imposte divenute ora di competenza locale.

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