L'inflazione influenza il mercato delle azioni?
pubblicato:L’inflazione è tornata a dominare prepotentemente la scena: ecco come impatta sull’azionario

Da più di un anno a questa parte si è tornati a parlare di inflazione, un tema che per lungo tempo è rimasto al di fuori di qualsiasi dibattito politico ed economico.
Dopo lo scoppio della crisi del coronavirus nel 2020 e sulla scia della successiva ripresa pronosticata da più parti, diversi analisti avevano messo in guardia dal rischio inflazione per il 2021.
L’inflazione è tornata a dominare la scena: gli ultimi dati
Avvertimenti che hanno trovato progressivamente conferma con i dati provenienti dalle diverse aree del pianeta, in primis dagli Stati Uniti e dall'Europa.
Inizialmente si è parlato di un'inflazione "transitoria" destinata a rientrare nei mesi successivi, ma alla fine anche le Banche Centrali si sono arrese, anche se non tutte.
Nello scorso autunno il presidente della Fed, Jerome Powell, aveva dichiarato: "penso che il rischio di un’inflazione più alta sia aumentato", ritenendo fosse arrivato il momento giusto di ritirare il termine "transitorio".
I dati degli ultimi mesi hanno dato ragione a Powell, basti pensare che l'indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è salito del 7%, tornando sui livelli degli anni '80.
La situazione non è così incandescente in Europa, dove gli ultimi aggiornamenti restituiscono un'inflazione al 5%.
Per quanto le previsioni segnalino un'attesa diminuzione nei prossimi mesi, diversi analisti concordano sul fatto che non si è più in presenza di un fenomeno temporaneo.
Inflazione: ricadute su economia, risparmi e investimenti
E' bene quindi prestare attenzione a ciò che potrebbe accadere alla crescita e ai mercati finanziari, inclusi quelli azionari.
L'andamento dell'inflazione, infatti, ha delle ricadute su vari aspetti dell'economia, ma anche sui risparmi, visto che l'aumento dei prezzi tende a intaccare in misura più o meno rilevante il potere d'acquisto e i rendimenti degli investimenti effettuati.
Sbaglia chi pensa che l'inflazione influenzi solo il valore delle obbligazioni e in particolare dei titoli a reddito fisso.
Inflazione e azioni: quale relazione?
Anche le azioni sono impattate dalla dinamica dei prezzi al consumo, ma la relazione tra equity e inflazione non è così diretta, anzi tende a essere differente a seconda della dinamica temporale presa in considerazione.
Come scrive James Athey, investment director di Aberdeen Standard Investments, "Tendenzialmente, anche se non sempre, le valutazioni salgono quando l'inflazione è bassa, ma in aumento.
Se l'inflazione è alta e in aumento o bassa e in calo, questo tende ad essere negativo per il mercato azionario”.
Sulla base di questo assunto è facile intuire che uno dei fattori che ha alimentato e sostenuto il bull market delle Borse, in atto ormai da oltre un decennio, è proprio la dinamica dei prezzi molto favorevole, con un'inflazione molto bassa in questo arco temporale e per di più del tutto assente in certe fasi.
Inflazione e mercati azionari: quali impatti nel breve termine?
Ora che le pressioni inflattive si stanno intensificando sempre più, bisogna dunque prepararsi ad un crollo dell'azionario?
La risposta a questo interrogativo non è così semplice e immediata e per capire meglio cosa può accedere bisogna fare una distinzione tra breve e medio periodo.
Nel breve termine la relazione tra l'inflazione e l'andamento dell'azionario è tendenzialmente negativa, quindi all'aumentare dei prezzi al consumo corrisponde un calo delle quotazioni in Borsa.
Diversi sono i fattori alla base di questa correlazione inversa e il principale è senza dubbio individuabile in una politica monetaria più restrittiva.
Inflazione e tassi in rialzo: brutte notizie per l’azionario
Quando l'inflazione sale, specie quando ciò avviene ad un ritmo sostenuto, le Banche Centrali intervengono per raffreddare questa dinamica e alzano così i tassi di interesse.
Questo ovviamente è negativo per le azioni, perchè con tassi più alti si riducono i profitti, ma anche in questo caso gli impatti di un costo del denaro più alto non sono uguali per tutti i settori.
A titolo semplificativo, elevati tassi di interesse penalizzano alcune azioni come le utility che sono solitamente molto indebitate, ma a risentire negativamente sono anche i titoli con prezzi più elevati, come ad esempio i tecnologici che pagano dazio a tassi più alti, complice un incremento dei tassi di sconto.
Con un costo del denaro in crescita, dovuto proprio ad un'inflazione in salita, ci sono vantaggi invece per i titoli del settore finanziario e in particolare delle banche che vedono aumentare la loro redditività.
In generale, quando l'inflazione è alta, si tende a puntare sulle azioni value che tendono a performare meglio di quelle growth.
I titoli value hanno solitamente un prezzo di mercato inferiore al loro valore intrinseco e sono riconducibili a società che hanno flussi di cassa solidi e stabili e che pagano dividendi più contenuti ma costanti.
Inflazione e azioni: ecco cosa accade nel medio periodo
Diverso il discorso se si ragiona in ottica di lungo periodo, perchè in tal caso la relazione tra inflazione e azioni non è così sfavorevole, anzi il contrario.
Se nel breve termine, un aumento dei prezzi al consumo favorisce un rialzo dei tassi di interesse e questo è negativo per l'azionario, nel lungo periodo le Borse sono influenzate meno dall'inflazione, anzi tendono a uscirne vittoriose.
Storicamente le azioni hanno dimostrato di essere un investimento vincente per contrastare una dinamica inflattiva in crescita, offrendo quindi una valida protezione dall'aumento dei prezzi al consumo.
Nel lungo periodo il consiglio è di puntare sulle azioni che pagano dividendi, ma anche sui titoli di società che sono in grado di trasferire al cliente finale l'aumento dei prezzi, mantenendo così la loro profittabilità su livelli elevati.