Novo Nordisk, il CEO lascia dopo i cali in Borsa

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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Dimezzato il valore di Borsa in meno di un anno e crisi (relativa) delle vendite di Wegovy, Jorgensen fa un passo indietro

Novo Nordisk, il CEO lascia dopo i cali in Borsa

Una perdita del titolo in Borsa di oltre il 50% dallo scorso giugno a oggi. Questa la causa principale delle dimissioni del CEO Lars Fruergaard Jorgensen del colosso farmaceutico danese Novo Nordisk.

Il gruppo era diventato la società più capitalizzata delle borse europee, ma poi i corsi hanno innescato una serie ininterrotta di ribassi passando da oltre 1000 corone danesi per titolo ai 427 di queste ore (-1,67%).

Jorgensen, riporta la nota odierna della società, supporterà una transizione sostenibile in attesa della selezione di un suo successore. In concomitanza con il cambiamento il presidente della Fondazione Novo Nordisk Lars Rebien Sorensen, entrerà nel board della società, inizialmente come osservatore.

Jorgensen ha guidato il gruppo per 8 anni triplicando il suo valore di Borsa, ma il deprezzamento dell’azione negli ultimi mesi ha spinto la compagnia a questo segnale di discontinuità.

Novo Nordisk, risultati in crescita, ma non abbastanza

Fra le spinte maggiori al business di Novo Nordisk i farmaci Ozempic e Wegovy, basati sul semiglutide impiegato per nel primo caso per il diabete e nel secondo per la perdita di peso.

Ancora lo scorso 7 maggio il gruppo ha pubblicato risultati trimestrali in forte crescita con vendite per 78 miliardi di corone (circa 10,5 miliardi di euro) in aumento del 19%, un utile operativo in miglioramento del 22% a DKK 38,79 mld e un utile netto di 29 miliardi di corone (circa 3,89 miliardi di euro).

Ma allo stesso tempo erano emerse le criticità sul mercato chiave degli Stati Uniti per il farmaco anti-obesità Wegovy che ha accusato la concorrenza a marchio dello Zepbound di Lilly e quella di diversi prodotti ‘unbranded’.

Nello stesso primo trimestre le vendite di Wegovy da 17,36 miliardi di corone mostravano un calo del 13% rispetto al quarto trimestre del 2024 e si ponevano ben sotto le attese degli analisti poste a 18,7 miliardi di corone.

Il gruppo era corso ai ripari, ottenendo per esempio dal prossimo primo luglio 2025 l’indicazione di farmaco privilegiato per Wegovy dalla CVS Health, ma comunque Novo Nordisk ha ridotto le stime di crescita per il 2025 dal range +19%/+27% a una forchetta tra il 13% e il 21%.

Oggi il passo indietro di Jorgensen apre la crisi e interrompe una storia di successo che però già dalla scorsa estate in Borsa era stata fortemente ridimensionata.