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Inflazione alle stelle tenere i soldi sul conto è un errore

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

L’anno 2022 non verrà ricordato probabilmente come uno degli anni migliori, da un punto di vista degli investitori. Molte persone ritengono che la soluzione migliore sia quella di lasciare i soldi sul conto corrente. Scelta giusta o sbagliata?

Inflazione alle stelle tenere i soldi sul conto è un errore

L’anno 2022, anche se ha ancora quasi metà del percorso da compiere, non verrà ricordato sicuramente come uno degli anni migliori, da un punto di vista degli investitori. Borse in discesa, titoli del reddito fisso in picchiata, prezzi alle stelle e inflazione che ci ha fatto fare un balzo indietro di oltre 30 anni. Peccato non anagraficamente, ma solo a livello statistico.

Ci si chiede se il peggio è passato o se anche l’ultima parte dell’anno sarà problematica.

Nel frattempo, molte persone ritengono che, in un periodo simile, la soluzione migliore, a livello dei propri risparmi, sia quella di lasciare i soldi sul conto corrente. Scelta giusta o sbagliata?

INFLAZIONE GALOPPANTE POTERE D’ACQUISTO CALANTE

Quando l’inflazione raggiunge livelli elevati, l’idea di stare immobili e lasciare i soldi sul conto corrente parrebbe essere la migliore. Nel dubbio, si preferisce stare fermi, anche se le banche ormai non remunerano più le giacenze depositate sui vari conti. “Meglio zero interessi ma zero rischi”, è uno dei pensieri che vanno per la maggiore. In realtà, non è proprio così. Anzi, è esattamente il contrario. L

’inflazione infatti, riduce il potere d’acquisto delle nostre disponibilità finanziarie.

Cosa significa?

Che, se per esempio, in una fase di inflazione al 10% lasciamo depositati 100.000 euro sul conto corrente, alla fine dell’anno, il nostro potere d’acquisto reale non sarà corrispondente a 100.000 euro, bensì a 90.000. Il nostro immobilismo, insomma, ci costa 10.000 euro. “Pazienza”, penserà qualcuno, “ma se avessi comprato titoli o azioni, me ne ritroverei probabilmente molti di meno”. Giusta osservazione, in prima battuta. C’è un però.

INFLAZIONE: INVESTIRE PIANIFICANDO CORRETTAMENTE

Il “però”, consiste nel fatto che, se si attua una corretta pianificazione finanziaria in relazione al tempo necessario per raggiungere gli obiettivi, è molto probabile che, magari non nell’immediato, ma comunque in un periodo ragionevole, si raggiungano i risultati prefissati e si ottenga una rivalutazione del proprio capitale in relazione al grado di rischio che ognuno è in grado di sopportare.

L’immobilismo, invece, specie quando poi diventa cronico, porta solamente al depauperamento del potere d’acquisto del proprio capitale e alle recriminazioni postume per le possibili occasioni mancate.

L’importante è mantenere i nervi saldi ed essere consapevoli delle proprie scelte e necessità.

INLFAZIONE ALTA: DOVE INVESTIRE?

A questo punto, sorge spontanea la domanda: dove si devono investire i propri risparmi in periodi come quello che stiamo vivendo? Ci fosse una risposta unica, sarebbe semplice, ma allo stesso tempo, estremamente banale e limitativa.

Come evidenziato in precedenza, occorre attuare una corretta pianificazione finanziaria, tenendo bene a mente obiettivi e tempistiche, disponibilità presenti e future.

Seguire la massa o il “sentiment” dei mercati, non è mai la mossa ideale. In prima battuta, il rischio è quello di muoversi senza ragionare, con la possibilità di mettere indumenti a caso in una unica valigia, senza sapere in quale stagione dovremo effettuare il viaggio. In second’ordine poi, sempre prendendo a termine di paragone la valigia, c’è la possibilità di ritrovarsi con tante scarpe destre ma nessuna sinistra.

Se invece mettiamo due paia di scarpe, due di calze, due fazzoletti, due paia di mutandine, due camicie, due paia di pantaloni e così via, avremo una valigia pronta e utilizzabile per ogni evenienza.

A patto che si sappia di dover partire, ovviamente.

Ma quando sarà ora, saremo pronti: se invece non ci prepariamo per tempo, rischiamo di dover fare tutto all’ultimo minuto, con la possibilità di commettere più di un errore.